Impedimenti per il trasferimento del piccolo Charlie da Londra a Roma, all’interno della struttura dell’ospedale Bambino Gesù, che si è offerto di accogliere il piccolo affetto da una rara malattia.
“Sono stata contattata dalla mamma di Charlie. E’ una signora molto determinata e molto decisa, che non vuole cedere di fronte a nulla. Ci ha chiesto di provare a verificare la possibilità che questa cura venga fatta, e i nostri medici e scienziati stanno approfondendo la possibilità”, ha detto Mariella Enoc, presidente dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
AGGIORNAMENTO DELLE ORE 21 DEL 4 LUGLIO 2017
Ancora un tentativo del Vaticano: ‘Per Charlie proveremo a superare le difficoltà legali’
“L’ospedale ci ha detto che, per motivi legali, non può trasferire il bambino da noi. Questa è un’ulteriore nota triste”, ha poi aggiunto Mariella Enoc. “Quando ci ha chiamati la mamma – ha aggiunto – l’abbiamo ascoltata con molta attenzione”. “Non so se sarà possibile trovare una cura”, “i nostri scienziati approfondiranno il tema e poi paleranno direttamente con la famiglia”.
“Ho chiesto al direttore sanitario di verificare con il Great Ormond Street Hospital di Londra, dove è ricoverato il neonato, se vi siano le condizioni sanitarie per un eventuale trasferimento di Charlie presso il nostro ospedale. Sappiamo che il caso è disperato e che, a quanto risulta, non vi sono terapie efficaci”. Aveva detto in precedenza la presidente dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù. “Siamo vicini ai genitori nella preghiera e, se questo è il loro desiderio, disponibili ad accogliere il loro bambino presso di noi, per il tempo che gli resterà da vivere”. “‘Difendere la vita umana, soprattutto quando è ferita dalla malattia, è un impegno d’amore che Dio affida ad ogni uomo’. Le parole del Santo Padre, riferite al piccolo Charlie, ben riassumono la mission dell’ospedale Bambino Gesù”, sottolinea Mariella Enoc, presidente dell’ospedale pediatrico romano che è di proprietà della Santa Sede.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump interviene sulla vicenda del piccolo Charlie offrendo aiuto, lo scrive su Twitter: “Se possiamo aiutare il piccolo #CharlieGard, come i nostri amici in Gb e il papa, saremmo felici di farlo”. La Casa Bianca attraverso un portavoce, precisa che il presidente in persona non ha parlato direttamente con i familiari del bimbo in quanto non vuole esercitare pressione in alcun modo, ma che membri dell’amministrazione vi hanno parlato in contatti facilitati dal governo britannico. “Il presidente sta solo tentando di aiutare se possibile”, si sottolinea dalla Casa Bianca. FONTE: ANSA
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