Tra i prossimi neo-cardinali figura anche mons. Dominique Mamberti, prefetto del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica. Xavier Sartre, per la Radio Vaticana, gli ha chiesto come abbia accolto la nomina:
R. – Il mio cuore si è riempito di gratitudine nei confronti del Santo Padre per la fiducia che mi ha manifestato nel nominarmi tra i cardinali, che sono poi i suoi consiglieri.
D. – Cosa rappresenta per lei essere cardinale?
R. – Innanzitutto l’essere nominato cardinale mi sembra essere l’inserimento nella Chiesa di Roma, come incardinazione nella Chiesa di Roma. Quindi è, in un certo senso, la continuazione dei 30 anni di servizio che ho compiuto per la Santa Sede, ma adesso con una responsabilità più grande proprio per il fatto stesso di essere stato annoverato tra i consiglieri del Papa e quindi di essere inserito nella Chiesa di Roma.
D. – Cosa dire dei nuovi cardinali che vengono un po’ da tutte le parti del mondo?
R. – Penso che sia chiaro che il Santo Padre abbia voluto mostrare l’universalità della Chiesa e far sì che il Collegio Cardinalizio fosse rappresentativo proprio di questa universalità e diversità della Chiesa nel mondo, inserendo vescovi e pastori che provengono da queste Chiese.
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A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana