Bogotà – “Tutto questo deve essere denunciato perché fa parte delle cose che dobbiamo fare, l’altra parte è la lotta per contrastare questo problema, perché c’è anche una sorta di protezione mascherata di questi crimini, dalle stesse persone che gestiscono gli stati, i governi in un modo o nell’altro riescono a metterli al loro fianco, quella protezione camuffata del mercato illegale di esseri umani è difficile di combattere”, così l’arcivescovo di Tunja e presidente della Conferenza Episcopale di Colombia, Sua Ecc. Mons. Luis Augusto Castro Quiroga.
Mons. Castro Quiroga ha parlato ieri nella conferenza stampa sulla Giornata contro la Tratta di esseri umani in Colombia, svoltasi ieri 30 luglio. Il vescovo ha riferito anche della triste situazione colombiana: “una realtà: il reclutamento di bambini per fare la guerra da parte delle FARC, che malgrado, adesso questo gruppo è consapevole del danno causato, essi non hanno preso la decisione convincente di dire di no ai bambini presenti nei loro gruppi di guerriglieri.
Questo gruppo deve arrivare a questa decisione, altrimenti il danno che stanno facendo sarà molto grande”.
Nel suo intervento il Vice Ministro dell’Interno, Carlos Ferro Solanilla, ha ribadito l’impegno e la responsabilità dello Stato per continuare a cercare gli strumenti per avere politiche pubbliche per mostrare questo problema, non solo a livello nazionale ma anche regionale.
Suor vicentina Genoveva Nieto, responsabile dell’iniziative volte a promuovere la prevenzione della tratta, ha ricordato che la chiesa e i religiosi lavorano intensamente per assistere queste persone che sono state vittime di sfruttamento. Ha anche indicato che ci sono attualmente 22 reti nazionali e continentali presenti in 197 paesi, “scommettendo tutto su questo lavoro, in modo che ogni volta ci sia una vittima meno”.
di Redazione Papaboys / Fonte: Agenzia Fides