“Il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno”: sono le parole con cui Papa Francesco introduce la preghiera mariana dell’Angelus con una breve riflessione sulla parola quotidiana del Vangelo. C’è tanto bisogno di cristiani che testimoniano il Vangelo della vita ogni giorno! ha affermato il Pontefice.
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Le parole di Papa Francesco prima della recita dell’Angelus
Cari fratelli e sorelle, buongiorno!
L’odierna pagina evangelica, tratta dal capitolo decimo del Vangelo di Luca (vv. 1-12.17-20), ci fa capire quanto è necessario invocare Dio, «il signore della messe, perché mandi operai per la sua messe» (v. 2). Gli “operai” di cui parla Gesù sono i missionari del Regno di Dio, che Egli stesso chiamava e inviava «a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi (v. 1). Loro compito è annunciare un messaggio di salvezza rivolto a tutti. A tutti noi (…) Dobbiamo dire: «E’ vicino a voi il Regno di Dio» (v. 9). Infatti Gesù ha “avvicinato” Dio a noi; Gesù si è fatto uno di noi, in Gesù, Dio regna in mezzo a noi, il suo amore misericordioso vince il peccato e la miseria umana.
Questa è la Buona Notizia che gli “operai” devono portare a tutti: un messaggio di speranza e di consolazione, di pace e di carità. Gesù, quando manda i discepoli davanti a sé nei villaggi, raccomanda loro: «Prima dite: “Pace a questa casa!”. […] Guarite i malati che vi si trovano» (vv. 5.9). Tutto questo significa che il Regno di Dio si costruisce giorno per giorno e offre già su questa terra i suoi frutti di conversione, di purificazione, di amore e di consolazione tra gli uomini. Con quale spirito il discepolo di Gesù dovrà svolgere questa missione? Anzitutto dovrà essere consapevole della realtà difficile e talvolta ostile che lo attende.
Infatti Gesù dice: «Vi mando come agnelli in mezzo a lupi» (v. 3) – chiarissimo! – , perché sa che la missione è ostacolata dall’opera del maligno. Per questo, l’operaio del Vangelo si sforzerà di essere libero da condizionamenti umani di ogni genere, non portando borsa, né sacca, né sandali (cfr v. 4), come ha raccomandato Gesù, per fare affidamento soltanto sulla potenza della Croce di Cristo. Questo significa abbandonare ogni motivo di vanto personale e farsi umilmente strumenti della salvezza operata dal sacrificio di Gesù, morto e risorto per noi. Quella del cristiano nel mondo è una missione stupenda e destinata a tutti, nessuno escluso; essa richiede tanta generosità e soprattutto lo sguardo e il cuore rivolti in alto, per invocare l’aiuto del Signore. C’è tanto bisogno di cristiani che testimoniano con gioia il Vangelo nella vita di ogni giorno. I discepoli, inviati da Gesù, «tornarono pieni di gioia» (v. 17). Preghiamo il Signore, per intercessione della Vergine Maria, perché non manchino mai alla Chiesa cuori generosi, che lavorino per portare a tutti l’amore e la tenerezza del Padre celeste.
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La preghiera per le vittime del terrorismo ed i saluti al termine dell’Angelus
Papa Francesco: Chiediamo al Signore di convertire il cuore dei violenti accecati dall’odio
a cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys