TRASTEVERE – E’ terminata la visita di Papa Francesco alla Comunità di S. Egidio nel cuore del quartiere Trastevere di Roma. Un pomeriggio che il Vescovo di Roma ha passato all’interno di questa realtà ecclesiale che si occupa di pace e di servizio agli ultimi e ai deboli, che sono nel cuore anche del Papa, con una priorità che tutti ormai conoscono. Un pomeriggio toccando la ‘carne di Cristo’, iniziato alle 15 con l’alternarsi di musica e canti dal vivo e filmati sul megaschermo accanto alla Basilica, che ripercorrono il rapporto tra i predecessori di Francesco, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e l’associazione fondata da Andrea Riccardi. Nel frattempo, varie personalità del mondo religioso e laico sono nella chiesa: dal presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici al fondatore di Repubblica Eugenio Scalfari. Papa Francesco è arrivato poco prima delle 17 nel quartiere romano di Trastevere, per l’incontro con i poveri della Comunità di Sant’Egidio. Come sempre Francesco nel breve tratto di strada che ha percorso a piedi, e senza ombrello, ha salutato e stretto la mano ai tanti fedeli stipati dietro alle transenne. E prima dell’ingresso nella Basilica di Santa Maria in Trastevre, il Pontefice ha accettato la papalina offertagli da un bambino e, in cambio, gli ha donato la sua. Un altro fedele gli ha offerto invece il “mate”, la tipica bevanda del Sud America: Francesco l’ha assaggiata e, sorridendo, a gesti ne ha commentato il sapore mimando con le mani “è così così”.
“Siamo nello Spirito della Pentecoste, siamo molto gioiosi, direi entusiasti, che il Papa possa visitare la nostra Comunità a Trastevere – a parlare è il presidente della Comunità Marco Impagliazzo – , i tanti poveri che vivono con noi ormai da tanti anni, le persone della periferia di Roma e delle periferie del mondo, che sono i nostri compagni di strada da quando la Comunità è nata nel 1968. Ci siamo preparati anche rileggendo e meditando l’Evangelii Gaudium, che è un grande documento che ci aiuta a capire come la Chiesa deve portare la gioia del Vangelo ed essere sempre una Chiesa in uscita.
D. – Al centro di questa visita ci saranno soprattutto i poveri. Che effetto vi fa vedere un Papa, così attento alle povertà, venire da voi che avete fatto della povertà un vostro ‘cavallo di battaglia’, se mi permetti questo termine?
R. – Ci fa l’effetto di un grande avvenimento, ma anche di un nuovo inizio, perché avere il Papa con noi è sempre un nuovo inizio: va capita la sua presenza, andranno capite le sue parole e anche la missione che lui affiderà alla nostra comunità: io penso, ancora una volta, per il nostro futuro nelle periferie del mondo.
LE PAROLE DI PAPA FRANCESCO:
Se al centro c’è l’idolo denaro è necessario scartare: bambini, anziani, vittime di una sorta di eutanasia nascosta, giovani
Abbiamo bisogno della misericordia di Gesù, questo è il tempo della misericordia. Pregate per me, io prego per voi!
La pace è un lavoro artigianale e paziente. Senza dialogo il mondo soffoca
Molti vorrebbero togliere dal dizionario la parola “solidarietà”. Ma questa è una parola cristiana eh!
In quest’Europa stanca oggi milioni di giovani sono senza lavoro, la generazione né-né: né studio, né lavoro E’ vero, l’Europa oggi ha rinnegato le sue radici, dobbiamo aiutarla a ritrovarle
LA PHOTO GALLERY DELL’INCONTRO DI PAPA FRANCESCO CON S. EGIDIO
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