Riapre a Cascia la Basilica di Santa Rita al termine dei lavori di consolidamento eseguiti dopo il recente terremoto che ha colpito il Centro Italia. A presiedere il rito nel pomeriggio, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia Renato Boccardo. Su questo importante evento, ecco le parole di padre Bernardino Piciaroli, rettore della Basilica di Santa Rita di Cascia, intervistato da Federico Piana della Radio Vaticana
R. – Dopo il terremoto – e in modo particolare quello del 30 ottobre – sia la Basilica che il Monastero erano stati chiusi per precauzione a causa dei danni che ci sono stati. Dopo l’intervento dei Vigili del Fuoco, che hanno messo in sicurezza alcune parti della Basilica, possiamo oggi riprendere un’attività, almeno un minimo di attività. Quindi possiamo riaprire: riaprire per una celebrazione di saluto e in modo particolare riaprire l’accesso all’urna. Questo era quello che attendavamo, quello che speriamo che il Signore ci conservi e che il terremoto, a questo punto, si sia tranquillizzato in questa nostra terra.
D. – Con che spirito si riapre la Basilica di Santa Rita?
R. – Anzitutto nello spirito di ringraziamento al Signore, perché ci ha preservato da situazioni gravi, gravissime. Non ci sono stati morti né a Cascia né nei dintorni. Molte, molte abitazioni dei casciani sono ridotte male … In modo particolare noi abbiamo avuto la grazia di riavere la nostra Basilica.
D. – La popolazione è ovviamente ancora preoccupata ed impaurita, come la si può aiutare anche dal punto di vista morale e spirituale?
R. – Innanzitutto la popolazione è ancora nella paura, è stordita e anche segnata dalla inagibilità delle case: molti vivono ancora nelle roulotte, in qualche tenda e molti sono stati alloggiati in strutture e in alberghi, che è quello che abbiamo fatto anche noi mettendo a disposizione una casa per gli esercizi, in cui possono essere in qualche modo aiutati a vivere, dove possono dormire e mangiare. L’aiuto che si può ancora dare – e specialmente guardando al futuro – è sicuramente questo essere presenti nelle necessità che ci saranno, perché la ripresa del lavoro, la ripresa degli esercizi commerciali sarà lunga, sarà difficile. Questa è sicuramente la prima cosa che io vedo: aiutare come ognuno potrà. E anche con qualche segnale di intervento presso le istituzioni civili e presso il governo, perché siano veramente più presenti nel cercare di risolvere i problemi delle persone.
D. – La riapertura della Basilica è un segno molto importante …
R. – Questo è un aspetto molto importante: riaprire una chiesa, dare la possibilità di ritornare a pregare Santa Rita è anche ritornare alla consolazione che viene dalla grazia, che viene dal Signore, che viene dallo Spirito. Guardare da vicino la figura di questa donna sicuramente aiuterà molte famiglie a riprendere speranza e a riprendere in qualche modo anche quel flusso costante di pellegrinaggi. E’ aprire il cuore e la mente a una speranza nonostante tutto, nonostante i terremoti e nonostante le difficoltà, perché non mancheranno – non mancheranno! – i piccoli tasselli per le scuole, per la gestione della vita degli anziani, dei malati: queste difficoltà si affronteranno sicuramente con aiuti materiali, ma ci sarà bisogno anche di un aiuto interiore, di un aiuto spirituale. E’ per questo che io sono veramente contento: è per questo che ho desiderato che fosse riaperta l’urna ed è per questo che sto insistendo con gli abitanti di Cascia nel dire: “Coraggio! Dobbiamo ringraziare il Signore e dobbiamo forse essere un pochino più presenti nelle realtà dello Spirito, nelle realtà di Dio”.
fonte: Radio Vaticana