La mattina dopo, mentre rientrava in città, ebbe fame. Vedendo un albero di fichi lungo la strada, gli si avvicinò, ma non vi trovò altro che foglie, e gli disse: «Mai più in eterno nasca un frutto da te!». E subito il fico seccò. Vedendo ciò, i discepoli rimasero stupiti e dissero: «Come mai l’albero di fichi è seccato in un istante?». Rispose loro Gesù: «In verità io vi dico: se avrete fede e non dubiterete, non solo potrete fare ciò che ho fatto a quest’albero, ma, anche se direte a questo monte: “Lèvati e gèttati nel mare”, ciò avverrà. E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,18-22).
Il miracolo
Gli Apostoli sono tardi di cuore, duri di orecchi, lenti a comprendere, deboli nella mente. Essi hanno bisogno di immagini forti per ricordare gli insegnamenti del loro Maestro. Gesù con loro parla sempre un linguaggio efficace. Alle parole aggiunge dei segni che scuotono mente e cuore aprendoli alla verità. I suoi discepoli pregano. La loro è preghiera rituale, formale. È una preghiera appresa. Manca una relazione forte di fede con il Padre dei cieli. Manca di quella certezza infallibile che niente, nessuna cosa è impossibile a Dio. Domani, dovendo andare per il mondo a predicare la buona novella, senza preghiera la loro vita sarà un totale fallimento.
Recandosi a Gerusalemme, Gesù vede un fico. Cerca dei frutti. Non è neanche il tempo. Non ne trova. Dice al fico: “Mai più in eterno nasca un frutto da te!”. La parola di Gesù giunge al fico e all’istante esso secca dalle radici. I discepoli rimangono stupiti. Perché Gesù ha compiuto un gesto così severo verso un albero, quando neanche era il tempo dei fichi? Tutti sanno che il fico ha bisogno di molto caldo per portare a maturazione i suoi frutti. Siamo prima della Pasqua ed essa cade il primo mese dell’anno, per noi ultima decade di Marzo prime due decadi di Aprile. Perché Gesù fa seccare un fico senza che esso avesse una qualche responsabilità nella non ancora maturazione dei suoi frutti? Quale insegnamento vuole dare ai suoi discepoli?
Applicazione del Vangelo
Gesù sacrifica un fico per dare ai suoi apostoli un insegnamento forte sulla preghiera. Dio è l’Onnipotente. È il Creatore. È il Signore. È il Governatore della loro vita. Loro, gli apostoli, sono stati posti da Cristo Gesù nelle mani del Padre. Anche essi devono porsi nella mani del Padre. Gesù è interamente posto nelle mani del Padre. Si pone ogni giorno con una preghiera potente, forte, intensa, ricca di fede. Senza questa preghiera di totale dipendenza da Lui, nessuna missione potrà mai essere svolta. Anima, spirito, corpo, presente, futuro tutto dovrà discendere da Dio, dalla sua divina volontà. L’apostolo deve essere sicuro: il Padre dei cieli è con lui. La sua onnipotenza è posta interamente a servizio della sua missione per la salvezza di molti cuori.
Come il Padre ha messo a disposizione di Gesù Signore tutta la sua divina onnipotenza, tutta la sua saggezza e sapienza, tutta l’intelligenza dello Spirito Santo, così metterà tutto se stesso a disposizione, a servizio dei suoi discepoli nella missione di salvezza e di redenzione degli uomini. Come però Gesù sempre nella preghiera chiedeva al Padre che la sua vita fosse tutta e interamente dal Padre, così dovranno agire i suoi apostoli. Avere una fede invincibile nella loro preghiera, sapendo che tutto si risolve con l’intervento di Dio nella loro storia. Tutto quanto è necessario per la loro missione, essi lo dovranno chiedere al padre dei cieli. Se però non credono che tutto è possibile, la loro missione è un fallimento. Senza Dio che scende e che opera, non vi è missione di salvezza, vi è vagabondaggio umano. Si gira e si rigira, ma non si salvano cuori. Vagabondare e svolgere una missione evangelica non sono la stessa cosa.
Senza la certezza dell’ascolto della nostra preghiera, senza la fede che la nostra preghiera sia sempre efficace, noi vagabondiamo di qua e di là, ma non generiamo anime a Cristo, cuori alla fede, menti alla verità, corpi alla santità. Ci manca il padre celeste nella nostra vita. Pensiamo per un istante. Se Cristo Gesù fosse stato senza il Padre per un solo istante, la sua missione sarebbe fallita. Lo attesta la sua preghiera fatta con sudore di sangue nell’Orto degli Ulivi. Qui vi era il fico della sua carne che doveva essere piegato alla volontà del Padre e Gesù Signore lo fece seccare nella sua preghiera. La carne, seccata dalla preghiera, sottomessa a Dio, non gli diede più fastidio. Si è lasciata umilmente, anche se nella grande sofferenza, inchiodare sulla Croce.
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Vergine Maria, Angeli e Santi del Cielo, insegnateci a pregare. Lo esige la salvezza del mondo.
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Don Francesco Cristofaro
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