Trovarsi ancora qui con Giovanni Paolo II, oggi Santo, dopo tanti anni, fa una certa emozione. E’ Lui che ha chiamato molti di noi ad un impegno concreto, a ‘metterci in gioco’, ad ‘accendere la vita’ (prima la nostra, poi quella degli altri ndr).
E non ci ha mai detto – tra le altre cose – che sarebbe stato facile. Tuttaltro.
Ci ha sempre ricordato quel ‘Duc in Altum’ per non dimenticare dove ritrovarlo, ogni volta che lo cerchiamo.
Siamo capaci di rispondere “Presenti!” ogni volta che Lui ci chiama?
Senza una presenza costante, che può essere solamente quotidiana, di impegno, testimonianza, preghiera ed azione, non possiamo rispondere all’istanza del Santo Polacco. Le mezze misure non ci sono più, ormai da tempo. Ma non tutti sembrano capirlo.
Anche Gesù incontra il giovane ricco del Vangelo e gli propone il passo in avanti. Ma il passo quel giovane non lo ha fatto e si è allontanato dal Maestro, ritornando a casa triste.
Giovanni Paolo II non ci ha mandati a casa tristi, perchè ci ha sempre dedicato tempo, gioia, testimonianza, costanza, continuità.
L’Amore di Dio che Lui ha incarnato ama tutti i momenti, e ci chiede presenza di Amore costante. Anche oggi.
Un consiglio per ripartire? La pace. Trovate la pace!
Ma che sia sempre nella giustizia. Ve lo dice proprio Karol.
Vivete nella Fede, trasmettetela ai figli,
testimoniatela nella vita.
Amate la Chiesa, vivete in essa e per essa.
Fate spazio nel cuore a tutti gli uomini,
perdonatevi a vicenda,
costruite ambienti di pace ovunque siete.
Ai non credenti dico: cercate Dio,
Egli sta cercando voi.
E ai sofferenti dico: abbiate fiducia,
Cristo che vi ha preceduto
vi darà la forza di far fronte al dolore.
Ai giovani: spendete bene la vita,
è un tesoro unico.
A tutti: la Grazia di Dio vi accompagni ogni giorno.
E salutatemi i vostri bambini, appena di svegliano.
Come vorrei che questo mio ‘buongiorno’
fosse per loro presentimento di una buona vita,
a consolazione vostra e mia, e di tutta la Chiesa.
(San Giovanni Paolo II)
Riflessione di Daniele Venturi