Una famiglia della provincia di Parma, mi racconta, con sei figli, quattro femmine, tre delle quali sono diventate come lei suore salesiane. Non si ricorda il giorno in cui ha preso il velo, d’altronde sono passati tanti anni, però mi dice che ci stava tanto bene con quelle suore che aveva conosciuto e sentiva la gioia di andare a vivere con loro e di fare quello che facevano con i giovani. Anche nei preti di don Bosco vedeva cose buone, uno lo aveva conosciuto bene perché era suo cugino.
Di cose, una volta suora, ne ha fatte tante, come è facile immaginare per una vita con così tanti giorni. Al convento di Arezzo dove si prendeva cura delle orfane dei dintorni: «Ci stavo volentieri anche se era un posto disagiato, ma io ero felice lo stesso».
Si doveva cucinare, cucire qualche vestito e fare il possibile per provare a dar loro un futuro. Poi il lavoro a Sarteano con i ragazzi e i bambini della materna, e un compito faticoso a Sampierdarena «Ci alzavamo la mattina molto presto per impastare e infornare il pane per i ragazzi dell’istituto che erano tanti!»
Poi l’arrivo a Livorno e il lavoro nell’orto con frutta e verdura, un compito che ha portato avanti finché ha potuto. «Ho vissuto giorni felici perché ho fatto tutto con l’amore di Gesù che mi pensava. Quando arriverà il momento di andare in cielo pregherò per tutti quei bimbi che ho incontrato». E per la sua attuale direttrice, suor Fiorella «Perché stia sempre bene e possa fare del bene». Ma aggiunge, facendo ridere tutte le suore intorno, anche per suor Maria «Che ci porta sempre i piatti a tavola!». «Nonostante la sua età –ci racconta suor Fiorella– ha lo stesso entusiasmo che ha avuto in giovinezza. È una figura importante per la comunità perché riesce a tenere unito il gruppo delle suore anziane in un modo unico». Ad esempio scherzando a tavola con le altre e riuscendo così a portare qualche risata e un clima sereno.
«Come ti sei sentita – le chiede – quando è venuta a Livorno la reliquia di don Bosco?». Basta questa domanda a farle cambiare espressione che si allarga in un grande sorriso beato «Che gioia! Che gioia! Me lo sarei portato via! Mi hanno portata lì davanti e proprio sopra c’era quella bella statua del Sacro Cuore di Gesù e io pensavo che mi aiuterà ad arrivare in Paradiso da don Bosco».
Non resta che augurarle buon compleanno e ringraziarla per l’esempio che è stata per tanti nella sua vita!
Giulia Sarti – da “La settimana Tutti i giorni” Livorno. http://www.lasettimanalivorno.it/?p=39232
L’ispettrice sr. Carla (comunica il sito della Congregazione) , il consiglio e tutta la comunità ispettoriale si unisce alla comunità di Livorno per festeggiare sr. Lina e augurarle buon Compleanno! La ringraziamo per la sua gioia e la sua testimonianza, la ricordiamo con affetto nella preghiera!
di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys
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