Una vita ordinaria, innocua e dimenticata eppure unica e irripetibile. Scriveva Madeleine Delbrel, la grande mistica di strada foriera del concilio Vaticano II: “Noialtri, gente di strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messi è per noi il luogo della nostra santità”.
E qual è la nostra strada? Spesso siamo tentati di fuggire dalla nostra strada in cerca di gloriosi palcoscenici per dimostrare a tutti la nostra presunta santità e invece diventiamo santi se vediamo Dio lì dove ci ha messi, se amiamo quello che siamo e quello che il Signore ci chiede oggi.
Per trasformare il mondo Dio si serve sempre delle nostre povere esistenze, secondo la logica dell’incarnazione.
Non è un Dio distante ma umano. Per questo è necessario prendere coscienza che in ogni vita umana c’è un tesoro che non c’è in nessun altra. Iniziamo a guardare con gli occhi di Dio le persone che abbiamo accanto, i soliti impegni di ogni giorno, gli intoppi da sopportare e allora lentamente lasceremo germogliare i semi che Dio mette nel cuore di ogni uomo. Non è mai tardi per Dio. di Roberto Oliva
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