11 SETTEMBRE: una data da non dimenticare. Una preghiera da recitare e le parole drammatiche di Giovanni Paolo II
.Gli attentati dell’11 settembre 2001, una serie di quattro attacchi suicidi, causarono la morte di 2.996 persone e il ferimento di oltre 6.000, organizzati e realizzati da un gruppo di terroristi aderenti ad al-Qāʿida. Ancora sono vive nella meroria di molti, quelle tragiche immagini dei grattacieli che esplodono.
San Giovanni Paolo II rimase turbato da quegli eventi. nei primissimi giorni, dopo quei fatti, uso queste parole:
11 settembre
«Colpito dall’incredibile orrore degli inumani attacchi terroristici compiuti oggi contro persone innocenti in differenti parti degli Stati Uniti mi urge esprimere a lei e ai suoi concittadini il mio profondo dolore e la mia vicinanza, nella preghiera, alla Nazione in questo oscuro e tragico momento.
Raccomandando le vittime all’eterna misericordia di Dio Onnipotente imploro la sua forza su quanti sono impegnati nelle operazioni di soccorso e nelle cure ai sopravvissuti.
Prego Dio di sostenere lei e il popolo americano in questa ora di sofferenza e di prova»
(Telegramma al Presidente degli Stati Uniti d’America, George W. Bush)
12 settembre
«Non posso iniziare questa Udienza senza esprimere profondo dolore per gli attacchi terroristici che nella giornata di ieri hanno insanguinato l’America, causando migliaia di vittime e numerosissimi feriti. Al Presidente degli Stati Uniti e a tutti i cittadini americani porgo l’espressione del mio più vivo cordoglio. Dinanzi ad eventi di così inqualificabile orrore non si può non rimanere profondamente turbati.
Mi unisco a quanti in queste ore hanno espresso la loro indignata condanna, riaffermando con vigore che mai le vie della violenza conducono a vere soluzioni dei problemi dell’umanità. Ieri è stato un giorno buio nella storia dell’umanità, un terribile affronto alla dignità dell’uomo. Appena appresa la notizia, ho seguito con intensa partecipazione l’evolversi della situazione, elevando al Signore la mia accorata preghiera. Come possono verificarsi episodi di così selvaggia efferatezza? Il cuore dell’uomo è un abisso da cui emergono a volte disegni di inaudita ferocia, capaci in un attimo di sconvolgere la vita serena e operosa di un popolo. La fede ci viene incontro in questi momenti in cui ogni commento appare inadeguato. La parola di Cristo è la sola che possa dare una risposta agli interrogativi che si agitano nel nostro animo. Se anche la forza delle tenebre sembra prevalere, il credente sa che il male e la morte non hanno l’ultima parola. Qui poggia la speranza cristiana; qui si alimenta, in questo momento, la nostra orante fiducia.
Con partecipe affetto, mi rivolgo all’amato popolo degli Stati Uniti in quest’ora di angoscia e di sgomento, in cui viene messo a dura prova il coraggio di tanti uomini e donne di buona volontà. In maniera speciale abbraccio i familiari dei morti e dei feriti e assicuro loro la mia spirituale vicinanza. Affido alla misericordia dell’Altissimo le inermi vittime di questa tragedia, per le quali ho celebrato stamani la Santa Messa, implorando per loro il riposo eterno. Dio infonda coraggio ai superstiti, assecondi con il suo aiuto l’opera benemerita dei soccorritori e dei tanti volontari, che in queste ore spendono ogni loro energia per far fronte a così drammatica emergenza.
Invito anche voi, carissimi Fratelli e Sorelle, a unirvi alla mia preghiera. Imploriamo il Signore perché non prevalga la spirale dell’odio e della violenza. La Vergine Santissima, Madre di misericordia, susciti nei cuori di tutti pensieri di saggezza e propositi di pace.
Oggi, partecipo sentitamente al dolore del popolo americano sottoposto ieri al disumano attacco terroristico nel quale hanno perso la vita migliaia di esseri umani innocenti e che ha causato inesprimibile dolore nel cuore di tutti gli uomini e di tutte le donne di buona volontà. Quanto è accaduto ieri è stato un giorno buio della nostra storia, un’offesa spaventosa alla pace, un assalto terribile contro la dignità umana. Invito tutti voi a unirvi a me nell’affidare le vittime di questa tragedia all’amore eterno di Dio Onnipotente. Imploriamo il suo conforto ai feriti, alle famiglie coinvolte e a quanti hanno fatto tutto il possibile per soccorrere i sopravvissuti e per aiutare le persone colpite. Chiedo a Dio di concedere al popolo americano la forza e il coraggio di cui ha bisogno in questo momento di dolore e di prova»
(Udienza generale in Piazza San Pietro)
13 settembre
«In questo momento di lutto nazionale per le vittime degli attacchi terroristici a Washington e a New York, desidero assicurarla personalmente della mia partecipazione profonda al dolore del popolo americano e delle mie sentite preghiere per il Presidente, le autorità civili, per quanti sono impegnati nelle operazioni di salvataggio e nell’assistenza ai sopravvissuti e in particolare per le vittime e le loro famiglie. Prego affinché questo atto disumano risvegli nei cuori di tutti i popoli della Terra la ferma determinazione a rifiutare la violenza e a combattere tutto ciò che semina odio e divisioni in seno alla famiglia umana e a operare per la nascita di una nuova era di cooperazione internazionale, ispirata ai più alti ideali di solidarietà, giustizia e pace»
(Discorso al nuovo Ambasciatore degli Stati Uniti d’America, R. James Nicholson, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali)
16 settembre
«La Vergine rechi conforto e speranza anche a quanti soffrono a causa del tragico attentato terroristico, che nei giorni scorsi ha ferito profondamente l’amato popolo americano. A tutti i figli di quella grande Nazione dirigo, anche ora, il mio pensiero accorato e partecipe. Maria accolga i defunti, consoli i superstiti, sostenga le famiglie particolarmente provate, aiuti tutti a non cedere alla tentazione dell’odio e della violenza, ma ad impegnarsi a servizio della giustizia e della pace. Maria Santissima alimenti soprattutto nei giovani alti ideali umani e spirituali e la costanza necessaria per realizzarli. Richiami loro il primato dei valori eterni perché, specialmente in questi momenti difficili, gli impegni e le attività quotidiane continuino ad essere sempre orientati a Dio e al suo Regno di solidarietà e di pace»
(Angelus al termine della Santa Messa celebrata a Frosinone)
Ricordiamo le vittime degli attentati dell’11 settembre con questa preghiera scritta da Benedetto XVI
O Dio dell’amore, della compassione e della riconciliazione,
rivolgi il Tuo sguardo su di noi, popolo di molte fedi e tradizioni diverse,
che siamo riuniti oggi in questo luogo,
scenario di incredibile violenza e dolore.
Ti chiediamo nella Tua bontà
di concedere luce e pace eterna
a tutti coloro che sono morti in questo luogo—
i primi eroici soccorritori:
i nostri vigili del fuoco, agenti di polizia,
addetti ai servizi di emergenza e personale della Capitaneria di Porto,
insieme a tutti gli uomini e le donne innocenti,
vittime di questa tragedia
solo perché il loro lavoro e il loro servizio
li ha portati qui l’11 settembre 2001.
Ti chiediamo, nella Tua compassione
di portare la guarigione a coloro i quali,
a causa della loro presenza qui in quel giorno,
soffrono per le lesioni e la malattia.
Guarisci, anche la sofferenza delle famiglie ancora in lutto
e di quanti hanno perso persone care in questa tragedia.
Concedi loro la forza di continuare a vivere con coraggio e speranza.
Ricordiamo anche coloro
che hanno trovato la morte, i feriti e quanti hanno perso i loro cari
in quello stesso giorno al Pentagono e a Shanksville, in Pennsylvania.
I nostri cuori si uniscono ai loro
mentre la nostra preghiera abbraccia il loro dolore e la loro sofferenza.
Dio della pace, porta la Tua pace nel nostro mondo violento:
pace nei cuori di tutti gli uomini e le donne
e pace tra le Nazioni della terra.
Volgi verso il Tuo cammino di amore
coloro che hanno il cuore e la mente
consumati dall’odio.
Dio della comprensione,
sopraffatti dalla dimensione immane di questa tragedia,
cerchiamo la Tua luce e la Tua guida
mentre siamo davanti ad eventi così tremendi.
Concedi a coloro le cui vite sono state risparmiate
di poter vivere in modo che le vite perdute qui
non siano state perdute in vano.
Confortaci e consolaci,
rafforzaci nella speranza
e concedici la saggezza e il coraggio
di lavorare instancabilmente per un mondo
in cui pace e amore autentici regnino
tra le Nazioni e nei cuori di tutti.
Papa Benedetto XVI, New York, Ground Zero, 20 aprile 2008.