Ethica et Oeconomia

Sai qual’è stata la grande sfida di San Massimiliano M. Kolbe contro la Massoneria?

Il 10 ottobre del 1982 Papa Giovanni Paolo II canonizzava padre Massimiliano Maria Kolbe. Vogliamo rendere un omaggio a questo straordinario eroe e santo con queste considerazioni che seguono, in questo giorno nel quale la Chiesa lo festeggia e celebra.  

Il 15 Agosto 1941, nel forno crematorio di un campo di sterminio nazista, nei pressi di Auschwitz, veniva ridotto in cenere il corpo del francescano polacco Padre Massimiliano Kolbe. Padre Kolbe si era offerto in sacrificio per salvare la vita di un padre di famiglia, condannato a morte dalla ferocia nazista! Nel 1971, Papa Paolo VI lo dichiarava “Beato” e, undici anni dopo, Papa Giovanni Paolo II lo dichiarava “Santo, confessore e martire”. Padre Kolbe era, così, diventato Santo! Un Santo polacco venuto da Auschwitz!

Padre Kolbe aveva un’idea molto precisa del mondo politico polacco. In un articolo del 1923, scriveva: «Che i massoni esercitino, qui da noi, una grande influenza anche sul Governo, è dimostrato, in modo eloquente, dal fatto che (…) lo scioglimento del Governo di Ponikowski (…) era stato ordinato dalla Massoneria (…)! Ed avvenne proprio così!».
Kolbe, poi, riferisce: «Esiste una forza nefasta che non permette ai polacchi di mettersi d’accordo tra loro…» poi commenta: «Questa forza, che ormai ha cessato di celarsi, è una cospirazione massonica. (…) Ecco qual è la mano misteriosa che spinge il nostro paese alla rovina!».
Padre Kolbe non si faceva scrupoli nel denunciare apertamente gli alti dignitari della nazione che appartenevano alla Massoneria! In un altro articolo del 1925, dal titolo: “Una onorificenza scandalosa”, Padre Kolbe scriveva: «Il 3 maggio è stato, per tutta la Polonia, un giorno solenne. Al termine di tali festeggiamenti, sono state date le onorificenze ai benemeriti». Tra i decorati, però, compariva il nome di Andrea Strug, il Gran Maestro della Grande Loggia Massonica della Polonia! A questo proposito, Padre Kolbe commenta: «Dunque, è proprio lui!!! Nel giorno della consacrazione della nazione alla Madonna, quale Regina della Polonia, riceve un’orificenza… dal Governo polacco… il Gran Maestro (della Massoneria), il condottiero dei nemici più accaniti della Chiesa, della Religione, e… dell’Immacolata, la Regina della Polonia…». Kolbe termina l’articolo esclamando: «Vergogna!».
Consapevole dell’aggressione massonica, in un articolo del ‘23, Padre Kolbe si chiedeva: «Di fronte agli attacchi incalzanti dei nemici della Chiesa di Dio ci è lecito rimanere inattivi? Ci è lecito, forse, lamentarci e versare lacrime soltanto? No affatto! Ricordiamoci che al giudizio di Dio renderemo stretto conto non solamente delle azioni compiute, (ma anche) di tutte le buone azioni che avremmo potuto compiere, ma che non abbiamo compiuto!». E infine, conclude con queste parole: «Su ciascuno di noi pesa il sacrosanto dovere di metterci in trincea e di respingere gli attacchi del nemico con il nostro petto!».


Un suo scritto inedito del 1922, dal titolo: “Gli attuali nemici della Chiesa”, termina con queste parole: «il principale, il più grande e il più potente nemico della Chiesa è la Massoneria».
Il Santo va dritto alla radice del pensiero massonico, scrivendo: «La Massoneria, (…) nelle Costituzioni Generali, si era prefissa chiaramente uno scopo che a nessuno è lecito cambiare. “Ciascuna delle Grandi Logge – vi si afferma – ha il diritto di migliorare le precedenti prescrizioni e stabilirne di nuove, ma non di modificare i punti fondamentali, che devono rimanere fissi per sempre”. Quali sono questi punti fondamentali? – si chiede Padre Kolbe. E subito risponde: La liquidazione totale del mondo soprannaturale!».
In un articolo del ‘24, diceva: «Attualmente, la Massoneria è, senza dubbio, il capo del serpente infernale. Non dico i massoni, ma le loro finalità, la loro organizzazione che è rivolta contro Dio e contro la felicità delle anime».
In un articolo del ‘26, scriveva ancora: «(…) in questi nostri tempi, il capo dei nemici della Chiesa e della salvezza delle anime è la Massoneria!».
Sul comunismo, Padre Kolbe affermava, in un articolo del ‘39: «(…) L’ateismo comunista pare stia strepitando nel modo più rumoroso e fa di tutto per seminare, ovunque gli riesca, i suoi pregiudizi reazionari. Alle origini di esso possiamo tranquillamente collocare quella mafia criminale che si chiama “Massoneria”»!
La strategia adottata dalla Massoneria per combattere la Chiesa era ben nota a Padre Kolbe. In una lettera, egliriporta testualmente la risoluzione presa dai massoni in un loro Congresso: «Noi potremo vincere la Religione cattolica non con il ragionamento, ma, unicamente, pervertendo i costumi!».
In un articolo del ‘25, a proposito della degenerazione dei costumi, il Santo scriveva: «Volgendo lo sguardo attorno a noi, notiamo la scomparsa, spaventosa, della moralità, soprattutto in mezzo alla gioventù; anzi, stanno sorgendo delle associazioni, veramente infernali, che hanno inserito nel loro programma il delitto e la dissolutezza; (…). Il cinema, il teatro, la letteratura, l’arte, diretti in gran parte dalla mano invisibile della Massoneria, lavorano febbrilmente, in conformità alla risoluzione dei massoni: «Noi vinceremo la Chiesa cattolica non con il ragionamento, ma pervertendo i costumi!».
Sempre preoccupato delle anime, Padre Kolbe ritorna frequentemente sul tema della moda, incolpando sempre la Massoneria come artefice e commerciante di immoralità. Per esempio, nell’articolo dal titolo: “L’ultima moda”, del 1926, ripeteva la sua accusa: «I massoni (..) hanno cominciato a seminare l’immoralità attraverso il teatro, il cinema, i libri, le riviste, i quadri, le sculture, ecc., e attraverso una moda – mi si scusi l’espressione – sempre più da porci!».
Nota: Testo tratto da un articolo pubblicato su Chiesa viva n° 125. Protocolli dei Savi di Sion / Talmud (cosa sono) Chiesa Viva n°349

Nel 1917, Massimiliano Kolbe fonda la “Milizia dell’Immacolata”. Naturalmente, la sua lotta non fu quella di abbattere le anime del nemico, ma quella di richiamarle e convertirle, per la loro eterna salvezza, e per questo, Padre Kolbe si rivolgeva anche ai suoi nemici.


In un suo articolo dal titolo: “Poveretti!!!”, scriveva: “L’uomo è redento. Cristo ha fondato la sua Chiesa sulla roccia. Una parte del popolo ebreo riconobbe in lui il Messia, gli altri, soprattutto i superbi farisei, non vollero riconoscerlo; essi perseguitarono i suoi seguaci e diedero il via ad un gran numero di leggi che obbligavano gli ebrei a perseguitare i cristiani. Queste leggi, insieme a narrazioni e ad appendici, verso il 500, formarono il loro libro sacro, il “Talmud”. In questo libro, i cristiani vengono chiamati: idolatri, peggiori dei turchi, omicidi, libertini impuri, sterco, animali in forma umana, peggiori degli animali, figli del diavolo, ecc. I sacerdoti vengono chiamati indovini eteste pelate (…). La Chiesa (viene chiamata) casa di scempiaggine e di sporcizia. Le immagini sacre, le medagliette, i rosari, sono chiamatiidoli. Nel “Talmud”, le domeniche e le feste vengono denominate giorni di perdizione. In questo libro si insegna, inoltre, che ad un ebreo è permesso ingannare e derubare un cristiano, poiché tutti i beni dei cristiani – vi è scritto – “sono come il deserto: il primo che li prende, ne diviene il padrone”. Quest’opera che raccoglie dodici volumi e che ispira odio contro Cristo e i cristiani, viene considerata da questi farisei un libro sacro, più importante della Sacra Scrittura.
In ricorrenza del Congresso Internazionale dei massoni, che si tenne a Bucarest nel 1926, Padre Kolbe scrisse, in un articolo: «Quei signori (cioè i massoni) credono di essere loro a governare: ascoltiamo, allora, ciò che scrivono i “Protocolli dei Savi di Sion”», documento che Padre Kolbe chiamava: “Il libro davvero fondamentale della Massoneria”.






Il Santo scrive: «Il protocollo n.11 afferma: “Noi creeremo e metteremo in atto le Leggi e i Governi (…) e, al momento opportuno, (…) sotto forma di rivolta nazionale. (…).è necessario che le popolazioni, sconcertate dall’avvenuta rivolta, poste ancora sotto l’influenza del terrore e dell’incertezza, comprendano che siamo talmente forti, talmente intoccabili, talmente pieni di potere che in nessun caso terremo conto delle loro opinioni e dei loro desideri, ma, anzi, siamo in grado di schiacciare le loro manifestazioni in ogni momento e in ogni luogo (…). Allora, per paura, chiuderanno gli occhi e rimarranno in attesa delle conseguenze. (…). A quale scopo abbiamo ideato e imposto ai massoni tutta questa politica, senza dare ad essi la possibilità di esaminarne il contenuto? Questo è servito di fondamento per la nostra organizzazione massonica segreta (…) la cui esistenza neppure sospettano queste “bestie” da noi adescate nelle logge massoniche».
Padre Kolbe, a questo punto, si rivolge ai massoni dicendo: «Avete sentito, signori massoni? Coloro che vi hanno organizzato e vi dirigono segretamente, gli ebrei, vi considerano delle bestie, attirate nelle logge massoniche per scopi che voi neppure sospettate (…). Ma sapete, signori massoni, che cosa vi attende il giorno in cui vi verrà in mente di incominciare a pensare da soli? Ecco, ascoltate: il medesimo protocollo prosegue affermando: «La morte è l’inevitabile conclusione di ogni vita. (…). Giustizieremo i massoni in modo tale che nessuno, (…) potrà avere dei sospetti, neppure le stesse vittime: moriranno tutti nel momento in cui ce ne sarà bisogno, apparentemente per effetto di malattie comuni (…)».
E il Santo continua: «Signori massoni, voi che, recentemente, durante il Congresso di Bucarest, vi siete rallegrati del fatto che la Massoneria si sta rafforzando ovunque, riflettete e dite sinceramente: non è meglio servire il Creatore nella pace interiore (…), piuttosto che obbedire agli ordini di chi vi odia?».
San Massimiliano si rivolge, infine, ai Capi Incogniti della Massoneria con queste parole: «E a voi, piccolo manipolo di ebrei, “Savi di Sion”, che avete provocato coscientemente già tante disgrazie e ancora di più ne state preparando, a voi mi rivolgo con la domanda: quale vantaggio ne ricavate? (…). Gran cumulo di oro, di piaceri, di svaghi, di potere: tutto questo non rende ancora felice l’uomo. E se anche questo desse la felicità, quanto potrà durare? Forse una decina di anni, forse una ventina(…). E poi?… E voi, capi ebrei, che vi siete lasciati sedurre da Satana, il nemico dell’umanità, non sarebbe meglio se anche voi vi rivolgeste sinceramente a Dio?».
In un altro articolo del 1926, Padre Kolbe, sempre citando i “Protocolli dei Savi di Sion” scriveva: «Essi dicono di se stessi: “Chi o che cosa è in grado di far crollare una forza invisibile? La nostra forza è appunto di questa natura. La “Massoneria esterna” serve solo per nascondere i suoi scopi, ma il piano d’azione di questa forza sarà sempre sconosciuto alla gente».
Ma il Santo sottolinea con sottile ironia: «Noi siamo un esercito, il cui “Condottiero” vi conosce ad uno ad uno, ha osservato e osserva ogni vostra azione, ascolta ogni vostra parola, anzi… nemmeno uno dei vostri pensieri sfugge alla sua attenzione. Dite voi stessi: in tali condizioni, si può parlare di segreto nei piani, di clandestinità e di invisibilità?». E qui, Padre Kolbe rivela il nome del “Condottiero” del suo esercito: «è’ l’Immacolata, il rifugio dei peccatori, ma anche la debellatrice del serpente infernale. Ella vi schiaccerà il capo!».




Redazione Papaboys (Fonte gloria.tv/Istruzione Cattolica)

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