“Se escludo provvedimenti restrittivi come quelli appena varati anche per il Sud e il resto d’Italia? In questo momento non è possibile escludere nulla”. Walter Ricciardi lo dice senza troppi giri di parole: “Quello a cui abbiamo assistito in Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna è un aumento repentino ed esponenziale del numero dei casi che può portare rapidamente al collasso del sistema sanitario in queste Regioni”.
Professore di Igiene, membro dell’Oms e da fine febbraio consulente del Governo nella gestione dell’emergenza coronavirus, Ricciardi non ha risparmiato all’esecutivo critiche per i provvedimenti assunti prima dell’esplosione dell’epidemia. Il decreto varato ieri notte, invece, che ha fatto incassare al Governo il plauso e il sostegno dell’Oms, “è giustificato dal punto di vista scientifico, epidemiologico e di sanità pubblica”.
Le limitazioni previste dai due decreti firmati questa notte dal premier Giuseppe Conte sono già in vigore ma l’operatività è ancora indefinita. Le informazioni non sono chiare neanche a chi è incaricato dei controlli. Ecco alcuni degli interrogativi che i cittadini si pongono da ieri sera.
1) Dalle nuove zone arancioni, dunque Lombardia e le 14 province di Veneto, Emilia Romagna e Piemonte, chi e come può uscire? Aereoporti e stazioni sono aperti?
Il decreto dispone il divieto di movimento da e per queste zone e anche all’interno delle stesse zone ma fino a questo momento aerei e treni vanno e i viaggiatori non vengono fermati. Polizia ferroviaria e Polaria non hanno ancora avuto disposizioni in merito e si stanno limitando a invitare chi si presenta a partire solo se strettamente necessario. Nelle prossime ore dovrebbero essere disposti posti di blocco ai caselli autostradali, stazioni e aeroporti. L’Enac invita tutti i viaggiatori a mettersi in contatto con le compagnie e controllare la regolarità del proprio volo.
2) Quali sarebbero e chi dovrebbe valutare le comprovate esigenze lavorative o i motivi di salute che consentono di entrare e uscire dalle zone arancioni?
I prefetti sono le autorità di pubblica sicurezza a cui è deputato il controllo e la valutazione di queste esigenze che non sono normate e definite nei decreti. Sembra naturalmente escluso lo spostamento dei pendolari, le aziende sono state invitate a concedere lo smart working e a dare congedi ordinari e ferie ai dipendenti in queste settimane. I motivi di salute devono essere comprovati da un certificato medico.
3) Chi abita nelle zone limitate e si trova in questo momento fuori come fa a rientrare?
Nessun problema, il decreto prevede esplicitamente la possibilità di raggiungere il proprio domicilio a chi abita in tutte le zone interessate dal provvedimento.
4) Chi invece ha lasciato queste zone a rischio per raggiungere altre regioni italiane può muoversi liberamente?
Chi ha lasciato queste Regioni arancioni negli ulimi 14 giorni deve comunicarlo alla Asl di competenza.
5) Esistono limitazioni per chi invece si trova nelle zone rosse e deve rientrare al Centro e al Sud?
In queste ore Toscana, Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia stanno disponendo ordinanze che impongono a tutte le persone che arrivano da queste zone di dichiarare la propria provenienza alla Azienda sanitaria locale e a mettersi in quarantena per 14 giorni.
6) I trasporti pubblici funzionano regolarmente?
Assolutamente si, autobus e metropolitane sono regolarmente in funzione. Viene richiesto a tutti di osservare la distanza di sicurezza di un metro
7) I negozi e gli esercizi commerciali sono aperti nelle zone arancioni?
Si, ma la regola che vale anche per tutto il territorio nazionale, è quello di contingentare gli ingressi e garantire la distanza di sicurezza. I gestori ne sono responsabili e chi non dovesse rispettarlo rischia la chiusura dell’esercizio e una sanzione amministrativa. I centri commerciali dovranno rimanere chiusi per i fine settimana
8) Cosa rischia chi non osserva queste prescrizioni?
Una denuncia penale che prevede l’arresto fino a tre mesi e una multa.
9) Gli aeroporti verranno chiusi?
A Milano e nelle 14 province non verranno chiusi gli aeroporti, non c’è un blocco di transito delle merci. Stazioni, autostrade e porti non sono chiusi. Ci si potrà spostare per andare al lavoro.