Dai ponti e le calli di Venezia, attraverso le ville Palladiane affacciate sul Brenta, tra città storiche, pianure venete ed emiliane, montagne e calanchi romagnoli, fino alle foreste incantate del Casentino. Lo ha descritto la Gazzetta dello Sport, con molta efficacia: il cammino di Sant’Antonio è un connubio perfetto tra natura, arte e spiritualità.
Dai ponti e le calli di Venezia, attraverso le ville Palladiane affacciate sul Brenta, tra città storiche, pianure venete ed emiliane, montagne e calanchi romagnoli, fino alle foreste incantate del Casentino e al cuore della Toscana. Il Cammino di Sant’Antonio è un viaggio di 451 km (di cui 6 in vaporetto) che unisce il mare di Venezia ai boschi di La Verna.
DA ARCELLA A LA VERNA
Lungo tutto il percorso si vanno a toccare i luoghi legati al culto di Sant’Antonio, a partire dalla chiesa dell’Arcella a Padova fino all’Eremo francescano a La Verna dove San Francesco ricevette le stimmate a da cui parte la Via di Francesco che porta i pellegrini fino a Roma.
LA PRIMA TAPPA
Il Cammino di Sant’Antonio partirebbe dalla tappa storica Camposampiero-Padova, tragitto originale che compì il Santo nel suo ultimo giorno di vita. La Gazzetta ha scelto (con l’obiettivo di arrivare a Ferrara) il tratto che da Venezia porta, in due tappe, attraverso Dolo e la Riviera del Brenta, a Padova.
L’AVAMBRACCIO DI SANT’ANTONIO
Questo (in senso inverso) è il percorso che nel 1652 fece una delle più importanti reliquie di Sant’Antonio (un avambraccio) che da Padova fu portata fino alla Basilica della Madonna della Salute, dove è ancora oggi conservata. Da Padova in poi il percorso è unico e, in buona parte, si sovrappone alla Via Romea Germanica che arriva dal Brennero.
Redazione Papaboys (Fonte www.sanfrancescopatronoditalia.it)