Mentre Gesù si allontanava di là, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!». Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!». Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi. Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione (Mt 9,27-31).
Il miracolo
Due ciechi seguono Gesù, gridando: “Figlio di Davide, abbi pietà di noi!”.
Per questi due ciechi il Messia non è soltanto un re. È un inviato da Dio per aiutare l‘uomo nella sua condizione storica, che è di sofferenza, malattia, solitudine, peccato, idolatria. Il Figlio di Davide non viene per parlarci astrattamente di Dio. Viene per mostracelo nella sua misericordia, amore infinito. Viene per togliere l’uomo dal suo inferno psicologico, filosofico, religioso, sociale, politico. Se è necessario anche fisico. Quando però è tolto il primo inferno, quello della mente e del cuore, il secondo inferno, quello fisico si può sopportare, anzi lo si deve sopportare, facendo del proprio corpo un olocausto al Signore per la redenzione dei suoi fratelli.
Abolendo l’inferno psicologico, frutto dei nostri pensieri, desideri, l’inferno della sofferenza si vive nella grande speranza, carità, fede. Non vi sono malattie che non si possono sopportare, abbracciare. Non vi sono croci sulle quali non si può stare inchiodati. Se però noi non ci lasciamo togliere da Cristo Signore dal nostro inferno psicologico, del cuore, della mente, ogni croce diviene impossibile da vivere ed ecco allora il divorzio, l’aborto, l’eutanasia, il suicidio, l’omicidio, il furto, la guerra, la falsa testimonianza ed ogni altro delitto. Grande è Cristo Gesù. Viene per darci un cuore nuovo, perché con esso possiamo vivere la nostra condizione umana affissi ad ogni croce.
Applicazione del Vangelo
Quanto ha fatto Gesù, oggi deve farlo la Chiesa. Essa deve liberare ogni uomo dal suo inferno psicologico. Se essa non rinnova la mente, il cuore con la purissima verità di Dio, ogni altra sua opera sarà vana. Povertà, malattie, sofferenze mai potranno essere tolte dalla nostra terra. Gesù non scese dalla croce. Quando però l’inferno psicologico della tentazione gli fece sentire la croce come qualcosa da evitare, Lui si sprofondò nella preghiera, tolse dal suo cuore e dalla sua mente questo inferno, che è peggiore di ogni altro inferno, e si avviò con piena obbedienza a vivere tutta la sua umanità. Assumendo l’umanità, Lui ha assunto ogni croce.
La Chiesa, mandata nel mondo da Gesù perché continua la sua opera, sempre deve discernere i due inferni: quello della mente e quello del corpo. Se essa si piega solo a guarire dall’inferno del corpo, compie un’opera vana. Se invece guarisce dal primo inferno, quella della mente e del cuore, dona all’uomo una energia nova, una vista nuova, un cuore nuovo che gli permetteranno di vivere qualsiasi inferno del corpo. Nessuna croce è più pesante di quella di Gesù. Sul Golgota è Dio, l’Onnipotente, il Santo, il Giusto, il Creatore dell’uomo, che prende su di sé tutta la sofferenza e le ingiustizie del mondo. Sopporta ogni cosa perché non ha permesso che l’inferno psicologico entrasse nel suo cuore.
Vergine Maria, Madre della Redenzione, Tu che sei la Donna tutta pura e santa, tu che sul Golgota non ha permesso che l’inferno psicologico si impossessasse della tua mente e del tuo cuore, non lasciare che noi siamo travolti da esso.
Angeli e Santi Dio, anche voi Satana voleva inquinare con la creazione nel vostro cuore di un pesante inferno psicologico, mai lo avete vinto, sconfitto. Aiutate ora noi a vincere Satana come lo abete vinto voi.
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Don Francesco Cristofaro
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