“Gesù Cristo è la via principale della Chiesa. Egli stesso è la nostra via «alla casa del Padre», ed è anche la via a ciascun uomo. Su questa via che conduce da Cristo all’uomo, su questa via sulla quale Cristo si unisce ad ogni uomo, la Chiesa non può esser fermata da nessuno. Questa è l’esigenza del bene temporale e del bene eterno dell’uomo. La Chiesa, per riguardo a Cristo ed in ragione di quel mistero che costituisce la vita della Chiesa stessa, non può rimanere insensibile a tutto ciò che serve al vero bene dell’uomo, così come non può rimanere indifferente a ciò che lo minaccia. Il Concilio Vaticano II, in diversi passi dei suoi documenti, ha espresso questa fondamentale sollecitudine della Chiesa, affinché «la vita nel mondo ” sia ” più conforme all’eminente dignità dell’uomo» in tutti i suoi aspetti, per renderla «sempre più umana». Questa è la sollecitudine di Cristo stesso, il buon Pastore di tutti gli uomini. In nome di tale sollecitudine – come leggiamo nella Costituzione pastorale del Concilio – «la Chiesa che, in ragione del suo ufficio e della sua competenza, in nessuna maniera si confonde con la comunità politica e non è legata ad alcun sistema politico, è insieme il segno e la salvaguardia del carattere trascendente della persona umana»”.
Proprio quest’uomo in tutta la verità della sua vita, nella sua coscienza, nella sua continua inclinazione al peccato ed insieme nella sua continua aspirazione alla verità, al bene, al bello, alla giustizia, all’amore, proprio un tale uomo aveva davanti agli occhi il Concilio Vaticano II allorché, delineando la sua situazione nel mondo contemporaneo, si portava sempre dalle componenti esterne di questa situazione alla verità immanente dell’umanità: «È proprio all’interno dell’uomo che molti elementi si contrastano a vicenda. Da una parte, infatti, come creatura, egli sperimenta in mille modi i suoi limiti; d’altra parte, si accorge di essere senza confini nelle sue aspirazioni e chiamato ad una vita superiore. Sollecitato da molte attrattive, egli è costretto sempre a sceglierne qualcuna ed a rinunciare alle altre. Inoltre, debole e peccatore, non di raro fa quello che non vorrebbe e non fa quello che vorrebbe. Per cui soffre in se stesso una divisione, dalla quale provengono anche tante e così gravi discordie nella società»”. Quest’uomo è la via della Chiesa, via che corre, in un certo modo, alla base di tutte quelle vie, per le quali deve camminare la Chiesa, perché l’uomo – ogni uomo senza eccezione alcuna – è stato redento da Cristo, perché con l’uomo – ciascun uomo senza eccezione alcuna – Cristo è in qualche modo unito, anche quando quell’uomo non è di ciò consapevole: «Cristo, per tutti morto e risorto, dà sempre all’uomo» – ad ogni uomo e a tutti gli uomini – «… luce e forza per rispondere alla suprema sua vocazione»”.
Pur arrivando in un Paese cattolicissimo non come capo di Stato, né con un invito del governo, ma con un visto turistico. Sbrigativo e privato il benvenuto del presidente messicano Lopez Portillo, che aveva congedato il Pontefice dicendo: vi lascio col clero e coi fedeli della vostra Chiesa. Quei fedeli sulle strade e sulle piazze sarebbero stati milioni. Di fronte a quell’evento imprevisto e imprevedibile, rispondendo alle critiche di chi gli ricordava che il Papa vestendo la talare aveva violato le leggi e la Costituzione messicana, e avrebbe dovuto pagare una multa di 50 pesos, Portillo rispose: «Signori, è stato tutto il popolo messicano che le ha violate! Nessuna legge e nessuna Costituzione poteva impedire al presidente di stare dalla parte del popolo». Quel primo viaggio in Messico di Wojtyla fu decisivo anche e soprattutto per la strategia del pontificato. Il Papa volle andare di persona a dire ai vescovi latinoamericani che l’opzione preferenziale per i poveri, come pure l’impegno nella lotta contro le ingiustizie, erano sacrosanti, ma ai cristiani bastava il Vangelo e non dovevano inseguire il marxismo. Dopo aver celebrato messa nella basilica di Guadalupe, il Papa viaggiò per tre ore in una «papamobile» improvvisata e scoperta, prendendosi un’insolazione, prima di arrivare a Puebla e pronunciare il discorso di inaugurazione durante il quale prese di mira quella teologia della liberazione che presentava Gesù come un «politico rivoluzionario» e «sovversivo». Nel documento finale di Puebla veniva rigettata la violenza e la «dialettica della lotta di classe» che si era diffusa nelle comunità di base del continente. Il Papa nato e cresciuto in una nazione martire del comunismo cominciò allora la lunga marcia che si sarebbe conclusa nel 1989 con la caduta del Muro di Berlino.
Video del primo Viaggio Apostolico di Giovanni Paolo II in Messico:
.
.
Per molti quella visita segnò l’inizio della fine del regime comunista non solo in Polonia. Quattordici mesi dopo, nell’agosto 1980, a Danzica nascerà Solidarnosc, il primo sindacato libero in un paese del blocco sovietico, messo temporaneamente fuorilegge il 13 dicembre 1981. Nove anni dopo, il 4 giugno 1989, si terranno le prime elezioni libere che assegneranno ai candidati di Solidarnosc il 90% dei voti e il 24 agosto successivo il cattolico Tadeusz Mazowiecki diventerà capo del governo polacco. Il 9 novembre del 1989 cadrà il Muro di Berlino. Il secondo viaggio di Karol Wojtyla cambierà e aprirà la via alla sconfitta del comunismo. E’ un viaggio trionfale: l’intero paese cambia volto, Giovanni Paolo II raccoglie folle acclamanti che in trent’anni di regime non si pensava potessero esistere, simbolo ne è la grande croce che campeggia in piazza della Vittoria a Varsavia, la piazza delle celebrazioni comuniste. Durante il discorso agli operai di Nowa Huta, Wojtyla parla del valore dell’uomo e di come non debba essere considerato un mero mezzo di produzione. Le parole anticipano e in un certo senso accelerano, l’arrivo di Solidarnosc, il sindacato autonomo dei lavoratori, che rivestì un ruolo decisivo nell’abbattere il regime.
Il viaggio in Polonia ha un altro significato importante e tutt’altro che trascurabile: la messa che il Papa celebra ad Auschwitz, che non esita a definire “il Golgota del mondo contemporaneo”. Da qui prende il via quella che sarà un’analisi attenta della Shoah che culmina nel marzo del 1998 con il documento: “Noi ricordiamo: una riflessione sulla Shoah”. Per l’occasione Giovanni Paolo II, pronunciò una bellissima omelia: “La vittoria mediante la fede e l’amore l’ha riportata quell’uomo in questo luogo, che fu costruito per la negazione della fede – della fede in Dio e della fede nell’uomo – e per calpestare radicalmente non soltanto l’amore, ma tutti i segni della dignità umana, dell’umanità. Un luogo, che fu costruito sull’odio e sul disprezzo dell’uomo nel nome di una ideologia folle. Un luogo, che fu costruito sulla crudeltà. Ad esso conduce una porta, ancor oggi esistente, sulla quale è posta una iscrizione: “Arbeit Macht frei”, che ha un suono sardonico, perché il suo contenuto era radicalmente contraddetto da quanto avveniva qua dentro. In questo luogo del terribile eccidio, che recò la morte a quattro milioni di uomini di diverse nazioni, Padre Massimiliano, offrendo volontariamente se stesso alla morte nel bunker della fame per un fratello, riportò una vittoria spirituale simile a quella di Cristo stesso. Questo fratello vive ancor oggi sulla terra polacca. Ma Padre Massimiliano Kolbe fu l’unico? Egli, certo, riportò una vittoria che risentirono subito i compagni di prigionia e che risentono ancor oggi la Chiesa e il mondo. Sicuramente, però, molte altre simili vittorie sono state riportate; penso, ad esempio, alla morte nel forno crematorio di un campo di concentramento della Carmelitana suor Benedetta della Croce, al mondo Edith Stein, illustre allieva di Husserl, che è diventata ornamento della filosofia tedesca contemporanea, e che discendeva da una famiglia ebrea abitante a Wroclaw. Sul posto ove è stata calpestata in modo così orrendo la dignità dell’uomo, la vittoria riportata mediante la fede è l’amore!”.
Video del primo Viaggio Apostolico di Giovanni Paolo II in Polonia:
.
.
La tappa all’ONU -durante il viaggio negli Stati Uniti d’America-, segnò l’inizio di un dialogo tormentato ma altrettanto proficuo: “Le sfide che la comunità internazionale si troverà di fronte nei prossimi anni e nei prossimi decenni non saranno inferiori a quelle di oggi. Gli eventi che trasformano rapidamente il mondo, gli straordinari passi avanti della scienza e della tecnologia aumenteranno sia il potenziale dello sviluppo, sia la complessità dei problemi. Siate preparati, siate capaci, ma soprattutto abbiate tutti fiducia nell’ideale che servite. Considerate il vostro contributo non soltanto in termini di incremento della produzione industriale, di aumento di efficienza, di sollievo di sofferenze. Consideratelo soprattutto in termini di crescente dignità per ogni essere umano, di crescente possibilità per ogni persona di progredire verso la pienezza della sua realizzazione spirituale, culturale e umana. La vostra chiamata a un servizio internazionale trae il suo valore dagli obiettivi stessi che sono perseguiti dalle organizzazioni internazionali. Questi obiettivi trascendono le sfere puramente materiali o intellettuali; essi investono la sfera morale e quella spirituale. Attraverso il vostro lavoro, potete offrire il vostro amore all’intera famiglia umana, a ogni persona che ha ricevuto il meraviglioso dono della vita, affinché tutti possano vivere insieme in pace e in armonia, in un mondo giusto e pacifico, dove tutti i loro bisogni fondamentali, fisici, morali e spirituali possano essere soddisfatti”. A conclusione del primo anno di Pontificato Giovanni Paolo II tenne 45 Udienze generali e 55 preghiere dell’Angelus e del Regina Coeli. di DonSa
Sant’Edmondo: vita e preghiera per una grazia Sant'Edmondo è stato un sovrano e martire inglese; è considerato da molti il…
Novena alla Madonna della Medaglia Miracolosa Il testo della preghiera alla Madonna della Medaglia Miracolosa si può recitare per nove…
Dedicazione delle basiliche dei Santi Pietro e Paolo Storia e preghiera della festa di oggi 18 Novembre: Dedicazione delle basiliche dei…
Questo sabato 18 novembre inizia il Triduo alla Madonna della Salute. Rivolgiamoci a Lei per la guarigione del corpo e…
Ogni Giorno Una lode a Maria, 18 novembre 2024. Maria, Porta del cielo, prega per noi Dal profondo t'invoco, o…
In occasione della VIII Giornata Mondiale dei Poveri, celebrata nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha lanciato un accorato…