1983. Giovanni Paolo II: ‘aprite le porte al Redentore’

I Viaggi Apostolici del 1983 di Giovanni Paolo II, in totale sono stati 8. Tra le trasferte Internazionali ricordiamo il pellegrinaggio in Austria,, Lourdes, Polonia, America Centrale e Caraibi. Mentre in Italia  Papa Woityla si recò a Palestrina, in Lombardia, a Chieti ed infine a Rieti e Greccio. Il 27 dicembre 1983, si reca in carcere per incontrare il suo attentatore e dargli il suo perdono “ho parlato con lui come si parla con un fratello, al quale ho perdonato e che gode della mia fiducia. quello che ci siamo detti è un segreto tra me e lui”. Per il 1983-1984 indisse il Giubileo Straordinario della Redenzione, nel 1950º anniversario della data convenzionale della morte e resurrezione di Cristo (33). In calendario indisse tra i vari appuntamenti il Giubileo dei Giovani che ebbe il suo culmine il 15 aprile 1984, Domenica delle Palme: quel giorno trecentomila giovani affollarono piazza San Pietro, cifra decisamente inconsueta per l’epoca. Approfittando della concomitanza con l’Anno internazionale della Gioventù indetta dall’ONU, il Papa diede appuntamento ai giovani per l’anno successivo: l’incontro a Roma del 31 marzo 1985 segnò l’istituzione delle Giornate Mondiali della Gioventù. Fu così deciso di continuare ad organizzare questo genere di eventi ogni due anni in una città del mondo scelta dal papa: le prime due furono Buenos Aires (1987) e Santiago de Compostela (1989). Con il passare degli anni le cosiddette “GMG”

divennero incontri dall’importanza sempre maggiore, a prescindere dal numero effettivo di partecipanti. In particolare la GMG del 1995, svoltasi a Manila alla presenza di quattro o cinque milioni di persone, è considerato il più grande raduno umano della storia. Durante l’Anno Santo della Redenzione nella Basilica di San Pietro era esposta una grande croce di legno. Il 22 aprile 1984, domenica di Pasqua, Papa Giovanni Paolo II donò quella croce ai giovani del mondo intero, rappresentati dai giovani del Centro internazionale San Lorenzo.  Queste furono le parole del Santo Padre: “Carissimi giovani, al termine dell’Anno Santo affido a voi il segno stesso di quest’Anno Giubilare: la Croce di Cristo! Portatela nel  mondo, come segno dell’amore del Signore Gesù per l’umanità  ed annunciate a tutti che solo in Cristo morto e risorto c’è salvezza e redenzione”. Subito dopo, la Croce dell’Anno Santo cominciò a viaggiare in tutto il mondo: Germania, Francia, Cecoslovacchia, Italia, Lussemburgo, Irlanda, Scozia, Malta, Stati Uniti, Paesi Bassi, Corea, Polonia, Svizzera, Australia… In seguito, continuando a visitare le diocesi del mondo intero, essa partecipò alle Giornate Mondiali della Gioventù: Buenos Aires (1987), Santiago de Compostela (1989), Czestochowa (1991), Denver (1993), Manila (1995). Essendo stata pesantemente danneggiata dai numerosi viaggi, la Croce dell’Anno Santo fu sostituita da una copia nel 1996. La “Croce delle GMG” che circola attualmente nel mondo è quindi una copia della  “Croce dell’Anno Santo” donata da Giovanni Paolo II ai giovani. Sulla scia della prima Croce, essa visita principalmente i Paesi in cui si terranno le GMG, con grandi frutti spirituali. Essa ha così partecipato alle GMG di Parigi (1997), Roma (2000), Toronto (2002), Colonia (2005), Sydney (2008). La Croce è stata anche in Africa nel 2006 e in Oceania nel 2007. Ad ogni tappa del suo pellegrinaggio, Cristo ha rivelato il suo Amore e la sua Misericordia a tutti coloro che vi si sono accostati e a coloro che l’hanno portata.

 Video dei viaggi apostolici di Giovanni Paolo II nel 1983:

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Nel 1983, la Polonia era ancora sotto il dominio comunista. Le forti pressioni esercitate dall’azione pastorale di Giovanni Paolo II per favorire la democrazia nel suo paese natale, trovarono in Solidarnosc il terreno più fertile. Il desiderio della libertà attraversava con forza il cuore dei polacchi, i quali vedevano nel loro illustre connazionale l’ancora di salvezza a cui aggrapparsi per sfuggire alle repressioni ideologiche del partito. Ci furono tanti incontri importanti e densi di significato politico e religioso. Come sempre Woityla, quando vedeva il futuro non poteva fare a meno di pensare ai giovani “Speranza dell’umanità”. Bellissime le parole pronunciate dal balcone dell’Arcivescovado di Cracovia: “Carissimi miei, voglio dirvi, che durante questi cinque anni ho girato già una parte del mondo e dovunque vado mi incontro con i giovani. In qualche modo parlo a loro in diverse lingue e anche loro mi parlano e si comportano quasi come voi. E così sono molto utili questi nostri incontri, devo dire infatti che l’usanza di questi incontri, dovunque essi si svolgano, in Francia, o in Inghilterra, o in Germania, o in America Centrale, l’ho imparata a Cracovia. Sì, questi incontri li ho imparati a Cracovia, e qualche volta perfino lo dico, qua e là; ma non mi vanto molto, perché forse dopo vorrebbero imitarmi. Ma a voi lo dico, perché a voi bisogna dirlo, dato che in un certo modo questo è il vostro diritto d’autore. L’usanza di questi incontri con i giovani dunque l’ho imparata in Polonia, e soprattutto a Cracovia, nella pastorale della gioventù, nella pastorale universitaria, nelle “oasi”, in diverse occasioni. Mi piaceva molto questa pastorale, mi piacevano molto i giovani e mi piacciono ancora. Il tempo vola, dopo quattro anni l’università cambia, arrivano nuove generazioni, nuove annualità, ma in un certo senso i giovani rimangono, anche se io parlo ai giovani del 1983, e penso ai giovani del 1973, o perfino del ‘63, ‘78 . . . Beh, comunque quelli erano giovani e questi sono giovani. Ho imparato a capire questi giovani a Cracovia. E per questo voglio ringraziarvi. Un’altra cosa: i giovani nel mondo si somigliano molto, nonostante le differenze. Per quanto riguarda il comunicare con i giovani, perfino gli ostacoli della lingua non sono così importanti. Naturalmente è difficile parlare agli inglesi in polacco. Ma per quanto riguarda la sostanza, tutta la gioventù si somiglia ed è aperta alle stesse cose, cerca le stesse cose, risponde alle stesse cose, si aspetta le stesse cose, perché ciò è nella natura della gioventù. La gioventù è una dimensione dell’umanità: voi ne siete in possesso, voi studenti e voi che non siete studenti, siete in possesso di questa dimensione dell’umanità, che viene detta gioventù, e forse bisogna dare un contenuto a questa dimensione dell’umanità. Un contenuto di che cosa? Di verità e di amore”. di Giovanni Profeta

Video: seconda parte dei viaggi Apostolici di Giovanni Paolo II nel 1983:

 
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