Nel 1988, Giovani Paolo II compie dieci anni di Pontificato. Il Papa venuto da un paese lontano che si presentò dalla Loggia di San Pietro con un semplice “sia lodato Gesù Cristo”, aveva già percorso quasi tutto il mondo. L’affetto da cui era continuamente circondato, aumentava di giorno in giorno. L’ondata di simpatia suscitata dalle parole “se mi sbaglio mi corrigerete”, sono state il filo conduttore di una lunga storia di amicizia e dialogo. Superate le conseguenze dell’attentato del 13 maggio 1981, compiuto dal terrorista turco di estrema destra Mehemet Ali Agça, G.P II si è dato con impegno ancora maggiore all’attuazione del suo programma: l’applicazione del Concilio Vaticano II. Nei primi 10 anni di pontificato (1978-92) ha promulgato il nuovo Codice canonico per la Chiesa latina (1983) ;ha attuato la riforma della Curia, istituendo fra l’altro due nuovi Consigli pontifici (della cultura e della pastorale per gli operatori sanitari) e due Commissioni: per la conservazione del patrimonio artistico e storico della Chiesa e per l’America latina; ha autorizzato la pubblicazione della traduzione latina della Bibbia detta ”Neo Volgata”; ha nominato, in 5 diversi concistori, 100 nuovi cardinali, e per la prima volta ha riunito anche, in quattro distinte occasioni, l’intero collegio cardinalizio per studiare problemi di portata universale; ha reso più collegiale lo stile delle visite quinquennali dei vescovi ad limina Apostolorum; ha presieduto 2 assemblee generali ordinarie e una straordinaria (1985) del Sinodo dei Vescovi; ha convocato un Sinodo particolare per l’Olanda (1981) e alcune riunioni con i Vescovi del Brasile, degli Stati Uniti, della Germania federale e della Svizzera; ha indetto un Sinodo speciale per l’Africa e uno per il Libano; ha dato nuovo assetto agli istituti preposti all’amministrazione finanziaria della Santa Sede; ha celebrato l’Anno Santo straordinario della Redenzione (1983-84), concluso con la consacrazione del mondo alla Madonna, e un Anno Mariano (1987); ha istituito la Giornata mondiale dei giovani per la domenica delle Palme; ha dotato la Commissione teologica internazionale di uno statuto definitivo; ecc. Come Vescovo di Roma ha già visitato più di 200 parrocchie; incontra ogni anno il suo clero per ascoltarne direttamente problemi e proposte; ha indetto il 2° Sinodo diocesano.
Nell’esercizio del suo magistero, oltre ai numerosissimi discorsi, ha pubblicato 9 encicliche, tra cui quella programmatica Redemptor hominis (1979), due sul lavoro e sulla questione sociale, una sulle missioni; numerose esortazioni apostoliche (catechesi, famiglia, laicato, riconciliazione e penitenza, ecc.); tra le lettere apostoliche vanno ricordate quelle sul dolore umano, sul mistero e culto dell’Eucaristia, sulla dignità della donna, ecc. Con l’approvazione pontificia nello stesso periodo anche i dicasteri romani hanno emanato numerosi documenti sulla liturgia, sulla formazione spirituale, culturale e sociale del clero e dei religiosi, sulla comunicazione sociale, ecc.; particolarmente importanti quelli della Congregazione per la Dottrina della fede (cristologia, dottrina trinitaria, sacerdozio, Eucaristia, sessualità, eutanasia, aborto, omosessualità, teologia della liberazione, fecondazione artificiale, ecc.). Papa Woityla, è anche intervenuto per frenare alcuni fenomeni disgregatori dell’unità ecclesiale (scisma di mons. M. Lefebvre), per richiamare alcuni teologi all’insegnamento della Chiesa (H. Küng, E. Schillebeeckx, L. Boff, C. Curran, M. Fox, E. Drewermann, A. Guindon, ecc.), per porre fine a certi esperimenti liturgici. Ha fatto pubblicare la Carta dei diritti della Famiglia (1983). È quasi pronta la redazione definitiva del Catechismo per la Chiesa Universale. Il Papa si è pure mostrato particolarmente sollecito della vita spirituale del clero e dei religiosi (formazione, celibato, osservanza dei voti, vita comune, inserimento nella Chiesa locale) e del laicato (catechesi ai giovani e agli adulti; frequente e retta amministrazione dei sacramenti, specie della confessione individuale; apostolato dei laici; missione evangelizzatrice della famiglia; sanità del matrimonio cristiano; educazione e scuola cattolica). I viaggi sono per lui occasione di diffusa evangelizzazione: fino al 1988, ne ha compiuti più di 40 all’estero visitando oltre 90 paesi, e più di 100 in Italia. Le visite pastorali nella diocesi o comune di Roma (chiese, istituti, ospedali, ecc.) e nel comune di Castelgandolfo sono state circa 500. Ha proposto all’imitazione dei fedeli parecchie centinaia di beati e di santi; ha personalmente amministrato tutti i sacramenti, ordinando vescovi e sacerdoti; celebrando cresime, battesimi e l’unzione degli infermi; ogni Venerdì Santo scendeva finchè la salute glielo ha permesso, in San Pietro per ascoltare le confessioni dei fedeli. In campo sociale, attraverso encicliche, discorsi e altri interventi si è impegnato nella lotta all’aborto, all’eutanasia, alla contraccezione, appoggiando i metodi di pianificazione naturale delle nascite. Non si lascia sfuggire occasione per richiamare, a ogni livello, i diritti dell’uomo, da quello alla libertà religiosa, ai diritti al lavoro, alla casa, alla famiglia, all’assistenza, alla libera determinazione politica, ecc. Numerosi gli interventi a favore della lotta contro la fame, l’analfabetismo, il sottosviluppo, le discriminazioni razziali, il terrorismo, ecc…
Video dei Viaggi Apostolici di Giovanni Paolo II nel 1988:
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Non minore l’impegno ecumenico: numerosi incontri con le massime autorità delle Chiese e Confessioni non cattoliche; scambio di visite col Patriarca di Costantinopoli e col Primate anglicano (Canterbury 1982); visita al Consiglio ecumenico di Ginevra, alla comunità evangelica di Roma; incontri con le comunità luterane dei Paesi Baltici). Il dialogo teologico con l’ortodossia procede in profondità anche se con nuove difficoltà dovute alla presenza di cattolici di rito greco-bizantino nei territori dell’Europa orientale, specialmente in Ucraina; analogamente quelli bilaterali con altri gruppi. Pur tra molte difficoltà procede il dialogo religioso con l’ebraismo: punto culminante è stata la storica visita alla Sinagoga di Roma (1986). In difesa dei valori umani (pace, progresso, difesa dell’ambiente, diritti umani) il papa ha incoraggiato molto anche il dialogo con le altre religioni, specialmente con l’islamismo. Non per questo riteneva esaurita l’azione missionaria, che anzi incoraggiava con le sue visite nei diversi continenti, col ribadire il dovere dell’annunzio e della cooperazione missionaria, col promuovere gli studi in vista dell’inculturazione del Vangelo nelle diverse civiltà, il potenziamento della gerarchia locale nei paesi una volta detti ”di missione”, ma ancora bisognosi dell’aiuto dall’estero.
Universalmente apprezzata fù la sua azione di pace: educare alla pace, fornendone i motivi, indicandone i mezzi concreti per raggiungerla (aiutare lo sviluppo; giustizia nel commercio internazionale; disarmo graduale; dialogo; sostegno agli organismi internazionali, ecc.), incoraggiandone gli artefici (incontri con capi di stato, politici, diplomatici), fomentandone l’aspirazione (temi proposti per la Giornata mondiale della pace), esortando a chiederla a Dio (Giornata universale di preghiera, ad Assisi, 1986), offrendo la sua opera (ha portato a buon termine la mediazione per la vertenza tra Chile e Argentina sul Canale di Beagle; viaggio in Inghilterra e in Argentina per il conflitto armato tra i due paesi nel 1982; sollecitudini per il Libano, la Palestina, i paesi africani in lotta fra loro, ecc..). Molto si è adoperato per l’Europa unita, indicandone il fondamento nelle sue radici cristiane e visitandone gli organismi istituzionali a Bruxelles e a Strasburgo; è opinione comune che sui profondi mutamenti verificatisi all’Est alla fine degli anni Ottanta abbia influito non poco, anche se solo indirettamente, la presenza sulla Cattedra di Pietro − per la prima volta nella storia − di un papa dell’Europa orientale. Nel 1978 i diplomatici accreditati presso la Santa Sede erano, di fatto, 88; alla fine del 10 anno di pontificato, sono saliti a 123; tra i nuovi ci sono i rappresentanti di Stati Uniti, Polonia, Ungheria, Paesi Baltici, Russia, Albania, Svizzera, Ucraina, Slovenia e Croazia (febbraio 1992). I viaggi compiuti nel 1988 in totale sono stati: 11, di cui 4 all’estero e 7: Fermo e Porto San Giorgio, Francia, Zimbabwe, Botswana, Lesotho, Swaziland e Mozambico (questo viaggio durò 9 giorni), Torino, Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige/Südtirol, Austria, Messina e Reggio Calabria, Emilia, America Latina, Civita Castellana, Verona. di Giovanni Profeta
Video dei Viaggi Apostolici di Giovanni Paolo II nel 1988:
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