“Maria vergine, la quale all’annunzio dell’angelo accolse nel cuore e nel corpo il Verbo di Dio e portò la vita al mondo, è riconosciuta e onorata come vera madre di Dio e Redentore. Redenta in modo eminente in vista dei meriti del Figlio suo e a lui unita da uno stretto e indissolubile vincolo, è insignita del sommo ufficio e dignità di madre del Figlio di Dio, ed è perciò figlia prediletta del Padre e tempio dello Spirito Santo; per il quale dono di grazia eccezionale precede di gran lunga tutte le altre creature, celesti e terrestri” – Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen gentium, n. 53
In questo mese in cui onoriamo Nostra Madre, vogliamo presentarvi una breve galleria che ci dimostra come il suo amore giunga in aiuto e consolazione dei suoi figli anche se si trovano nei luoghi più remoti del mondo. In ciascuna delle sue invocazioni, Maria ci ricorda che veglia su di noi, si prende cura dei nostri passi, ci consiglia e intercede per la nostra salvezza. Viviamo questo mese mariano con speciale fervore in segno di riconoscimento per il “sì” di Maria e per le sue cure.
È la prima apparizione della Vergine Maria in Africa approvata dalla Chiesa. La Vergine Maria è apparsa il 28 novembre 1981 nella zona più povera del Ruanda, a Kibeho, a tre veggenti e ha avvertito della mattanza che sarebbe avvenuta pochi anni dopo in Ruanda. Ha esortato alla preghiera instancabile, al digiuno, al pentimento e alla conversione. È stata una chiamata non solo per l’Africa, ma per il mondo intero.
Nel 1600 un indigeno di nome José promise alla Vergine di realizzarle un’immagine di legno se lo avesse liberato dagli mbayá, una tribù nemica. La leggenda dice che la Vergine gli apparve e gli indicò il luogo nel quale avrebbe dovuto nascondersi per salvarsi. José mantenne la sua promessa e scolpì questa bella immagine che oggi è la patrona del popolo paraguayano. A lei sono attribuiti innumerevoli miracoli, come il fatto di aver salvato la città di Caacupé dalla grande inondazione che ha dato origine al lago Ypacaraí.
È l’immagine più venerata del sud del Perù. La storia di questa Vergine e del suo santuario nella lontana e inospitale valle di Chapi risale al 1700. I sacerdoti incaricati di stabilire una parrocchia più vicina al villaggio ordinarono di portare la Vergine in un altro luogo, e la storia racconta che la statua divenne così pesante che fu impossibile muoverla da quel posto. Tutti gli anni il 1° maggio si celebra un pellegrinaggio al santuario di Chapi.
Nota anche come Vergine dal Cuore d’Oro, è l’immagine apparsa 33 volte a dei bambini belgi tra il 1932 e il 1933 nel piccolo villaggio di Beauraing. Le apparizioni vennero approvate dalla Santa Sede nel 1949. Il loro messaggio più importante è stato: “’Ami mio Figlio?’ ‘Sì’, esclamò lei. ‘Mi ami?’ ‘Oh, sì’. ‘Allora sacrificati per me’”.
La Madonna Nera di Czestochowa è la reliquia più antica e venerata della Polonia e uno dei suoi simboli nazionali. Si dice che il legno sul quale è dipinta l’immagine appartenga a una tavola della casa della Sacra Famiglia e che sarebbe stata dipinta da San Luca. Nel dipinto la Vergine ci mostra la via verso Gesù, e il Bambino stende la mano destra verso lo spettatore in segno di benedizione.
La Madonna di La Salette è un’apparizione riconosciuta della nostra Santa Madre a due pastorelli del paesino di La Salette. Nelle apparizioni, la Vergine chiese preghiere soprattutto per i sacerdoti e i consacrati lontani da suo Figlio.
Si trova nel santuario di She Shan, il santuario cattolico più importante della Cina e uno dei principali luoghi di pellegrinaggio dell’Asia. È stato costruito dai gesuiti nel 1863 e ha subito danni a causa di rivoluzioni e persecuzioni cattoliche, ma gli abitanti della zona si affidavano sempre alla Vergine, che li salvava.
È nota anche come la Fatima d’Oriente. L’apparizione è stata approvata per la venerazione dal vescovo nel 1988. L’immagine si trova nella comunità delle Serve del Santissimo Sacramento ad Akita. La veggente, suor Agnes, è stata curata dalla sordità dalla Madonna. Nel giugno 1988 il cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, diede il giudizio definitivo sugli eventi e i messaggi di Akita, giudicandoli affidabili e degni di fede. Il cardinale osservò che Akita è una continuazione dei messaggi di Fatima.
La prima apparizione di Nostra Signora di La Vang risale al 1798 in un contesto di persecuzione cattolica molto forte nel Paese. Molti cattolici cercarono rifugio nella foresta di La Vang. Di notte si riunivano per recitare il rosario e pregare. Una notte vennero visitati dalla bella Signora con un Bambino in braccio. Ella portò loro consolazione e insegnò a bollire le foglie degli alberi per usarle come medicina. Le persecuzioni contro i cattolici non cessarono e spesso il santuario venne distrutto, come quella che è diventata la basilica di Nostra Signora di La Vang. Nel 2000 questo santuario è stato terminato e benedetto dall’arcivescovo Thomas C. Kelly.
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Questa apparizione è stata approvata sia dalla Chiesa cattolica che da quella ortodossa. La Vergine è apparsa a una ragazza cattolica di 17 anni appena sposata che insieme al marito non era molto religiosa. Un’immagine che la coppia aveva accanto al letto iniziò a trasudare olio, tanto che gocciolò fino ai piedi del letto e anche dalle mani della veggente Myrna iniziò a cadere dell’olio. Dopo questo fatto si verificarono molte apparizioni e guarigioni. La Vergine esortò ad essere strumenti di unità attraverso la conversione e l’amore. Come frutto di questa apparizione, sacerdoti cattolici e ortodossi e religiosi musulmani hanno iniziato a riunirsi per pregare la Vergine.
È nota anche come la Lourdes d’Oriente. La storia riferisce l’apparizione della Vergine a un bambino indù che portava del latte a un uomo. La Vergine gli chiese del latte per suo figlio. Quando il bambino arrivò tardi a casa del signore, gli raccontò la storia e gli chiese scusa per la mancanza di latte. L’uomo, vedendo che il latte non mancava, chiese al bambino di portarlo sul luogo dell’apparizione, dove videro di nuovo la Vergine. Molte volte apparve nello stesso modo, ma non ci sono registri storici dei fatti, solo la tradizione orale e gli innumerevoli miracoli nella zona attribuiti a questi eventi. Il riconoscimento ecclesiastico ha elevato il santuario di Nostra Signora di Velankanni alla categoria di basilica il 3 novembre 1962. L’ultimo miracolo attribuito risale al 2004, in occasione del maremoto del 26 dicembre: la basilica, che era visitata da 2.000 pellegrini, fu l’unico edificio rimasto in piedi, facendo sì che nessuna delle persone che vi si trovavano venisse ferita.
Redazione Papaboys (Fonte www.aleteia.org)
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