La Giornata Mondiale della Gioventù 2008 ha avuto luogo dal 15 al 20 luglio 2008 a Sydney, in Australia, ed è stata la seconda GMG a vedere la partecipazione di papa Benedetto XVI. È stata la prima volta che questa manifestazione religiosa, il maggiore evento ecclesiale dedicato ai giovani, è stato organizzato in Oceania, mentre è stata la seconda volta per l’emisfero australe dato che la II Giornata Mondiale della Gioventù fu celebrata a Buenos Aires nel 1987.
Si è trattato del più grande raduno di massa della storia del paese per il numero di persone partecipanti, record precedentemente mantenuto dalle Olimpiadi del 2000.
L’evento è stato organizzato in concerto con le autorità aborigene cattoliche, per rispettare le regole di ospitalità degliaborigeni, i primi abitatori dell’isola, così da perseguire il sentiero di riconciliazione auspicato da molti, tra i quali papa Benedetto stesso e il primo ministro australiano Kevin Rudd.
Papa Benedetto XVI comunicò la sede della XXIII GMG durante la celebrazione di chiusura della Giornata Mondiale della Gioventù 2005 (Angelus 21 agosto 2005):
« | In questo momento, nel quale la presenza viva di Cristo risorto in mezzo a noi alimenta la fede e la speranza, sono lieto di annunciare che il prossimo Incontro mondiale della gioventù avrà luogo a Sydney, in Australia, nel 2008. Affidiamo alla guida materna e premurosa di Maria Santissima il cammino futuro dei giovani del mondo intero. » |
Il tema scelto per l’incontro è stato «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1, 8). L’Australia fu infatti chiamata dai primi esploratori europei «La Grande Terra del Sud dello Spirito Santo», come ricordato anche da papa Benedetto al suo arrivo in città.
Giovanni Paolo II, visitando quel Paese, riferendosi al periodo della sua colonizzazione disse: «Fu il potere dello Spirito Santo a sostenere il popolo cristiano nei primi giorni della colonizzazione e a mantenerlo fedele alle tradizioni della sua fede. E fu l’amore ardente di Cristo, che si manifesta più chiaramente sulla croce, a spingere i primi cappellani e sacerdoti a portare il ministero sia ai forzati sia ai liberi coloni con tanto coraggio e sopportazione, spesso in grande isolamento e solitudine. Fu lo Spirito Santo, portando la comprensione al di là delle barriere della divisione e del sospetto, a muovere il cuore del primo cappellano anglicano, il reverendo Richard Johnson, ad accogliere un gruppo di sacerdoti spagnoli in visita a Sydney nel 1793 con, nelle loro stesse parole, “gentilezza e umiltà, e una semplicità veramente evangelica”». Lo slogan è stato ripreso dal di lui successore Benedetto XVI, nell’intento di esortare la gioventù al proselitismo anche nei punti più remoti del pianeta.
La Chiesa cattolica ha dedicato nel 1998 un Sinodo a Roma sul tema “Gesù Cristo e i popoli dell’Oceania”. Vi parteciparono ottanta vescovi di queste terre. Giovanni Paolo II ha fatto poi raccogliere le conclusioni di tre settimane di dibattito nel documento Ecclesia in Oceania, promulgata nel 2001.
Papa Benedetto, poco dopo esser stato eletto, convocò l’ambasciatore australiano Anne Plunkett e le ricordò l’importanza della riconciliazione con gli aborigeni e il ruolo che il governo australiano dovrebbe svolgere: riconoscere i torti commessi e chiedere perdono. E così ha fatto Kevin Rudd, primo ministro australiano, il 13 febbraio 2008durante una seduta parlamentare, segnando non l’apice, ma comunque un essenziale passo nel processo di riconciliazione, assieme ad altri importanti pilastri come il riconoscimento del diritto di voto agli aborigeni nel 1967 e il Native Title Act, legge a favore degli aborigeni per l’avanzamento di rivendicazioni territoriali.
Durante la visita del 1986 di Papa Giovanni Paolo II ad Alice Springs, gli aborigeni cattolici accusarono il comitato organizzatore di non averli consultati nella fase preparatoria dell’evento. Per la GMG di Sydney invece ciò non è successo e ci son stati inoltre momenti specificatamente dedicati agli aborigeni.
L’arrivo di Ratzinger ha rispettato i protocolli culturali degli indigeni: ha incontrato per primi loro, in quanto custodi e padroni dell’isola, e ha così ricevuto il loro benvenuto. I discendenti delle popolazioni originarie della zona di Sydney hanno così invitato il Papa a salire sulla barca da crociera della compagnia Captain Cook Cruise, richiamo simbolico al lontano 1788, anno di fondazione dell’Australia bianca. L’imbarcazione è stata comunque decorata con disegni e simboli degli aborigeni e degli abitanti delle isole Torres, come segno di rispetto verso le loro culture a lungo disprezzate.
Durante la GMG, ma anche durante gli eventi ad essa precedenti, cioè le giornate del viaggio della Croce e dell’Icona (vedi Croce della Giornata Mondiale della Gioventù) e i Giorni nelle Diocesi (DID, dall’inglese Days in the Dioceses), ci son stati momenti specificatamente dedicati agli aborigeni, trasmessi anche per televisione, come forum sull’inculturazione e concerti e opere d’arte esposte durante tutto il periodo. All’arrivo del Papa a Barangaroo, il lungomare orientale di Darling Harbour, musicisti e danzatori aborigeni si solo davanti a lui esibiti.
Duecento pellegrini, di provenienza varia, dall’Africa, Medioriente e Asia, raggiunta la sede della GMG, hanno chiesto asilo politico.
L’inno della GMG di Sidney è “Receive the Power” (in italiano: Ricevi la Forza), scritto da Guy Sebastian e Gary Pinto. In particolare Sebastian, classe 1981, è un cantante pop molto noto nel suo paese per aver vinto la prima edizione di un concorso canoro televisivo di successo.
Redazione Papaboys (Fonte Cathopedia)
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