Sono stati giustiziati circa 2000 siriani solo per mano dello Stato Islamico negli ultimi sei mesi.
E’ questo il rapporto dell’Osservatorio Siriano per i diritti Umani, la ONG con sede a Londra che dall’inizio delle rivolte in Siria nel 2011 documenta gli sviluppi sul terreno. Il rapporto descrive in dettaglio decapitazioni, fucilazioni e lapidazioni, principalmente nelle due province del nord-est della Siria, Deir al-Zor e Hassaka, ma anche Aleppo, Homs e Hama. Circa la metà dei giustiziati erano sunniti, ribelli all’autorità del califfato. Tra di essi figurano in particolare i membri della tribu’ di Chaitat, che nei mesi scorsi aveva organizzato una vera e propria resistenza contro lo Stato Islamico. Intanto ieri un’autobomba è esplosa a Qidna, nella provincia di Aleppo. L’attentato era rivolto contro un posto di blocco delle forze curde, sempre secondo l’Osservatorio Siriano dei Diritti Umani. Quattro membri delle milizie curde sono stati uccisi. Oltre ad essi sono morti anche due bambini, e una decina di persone è rimasta ferita. In Iraq invece e’ stato ammazzato ieri un generale iraniano delle Guardie Rivoluzionarie. Il militare addestrava i soldati iracheni e milizie sciite contro i militanti del Califfato.A cura di Redazione Papaboys fonte: Radio Vaticana
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