Abbiamo loro notizie da Euleterio, vescovo di Lione, che racconta di centinaia di soldati martiri capitanati da Maurizio. Questi soldati, appartenenti alla legione “tebea” di Massimiano Erculeo, furono sterminati perché si rifiutarono di andare in Gallia a perseguitare cristiani.
Dalle ricerche storiche fatte fino ad oggi, risulta che, prima della grande persecuzione di Diocleziano, probabilmente attorno al 286, Massimiano Erculeo intraprese una spedizione in Gallia contro Bagaudi. Alcuni soldati della legione, probabilmente una coorte capitata da Maurizio, si rifiutarono di celebrare in onore degli dei e furono martirizzati presso Agaunum, nel Vallese. In questa regione, dove loro culto è molto antico, nel 1893 è stata trovata una basilica risalente a quell’epoca.
Etimologia: Maurizio = figlio di Mauro, dal latino
Martirologio Romano: Nell’antica Agauno nella regione del Vallese, nell territorio dell’odierna Svizzera, santi martiri Maurizio, Esuperio, Candido, soldati, che, come riferisce sant’Eucherio di Lione, furono uccisi per Cristo sotto l’imperatore Massimiano, adornando la Chiesa, insieme ai compagni della Legione Tebea e al veterano Vittore, con la loro gloriosa passione.
Il Martyrologium Romanum cita in data odierna i santi Maurizio,Candido, Essuperio, che con i soldati loro compagni ed il veterano Vittore affrontarono il martirio in odio alla loro fede. Per meglio comprendere l’origine del culto di questi intrepidi testimoni della fede cristiana, occorre però ripercorrere brevemente la vicenda della celebre Legione Tebea, alla quale la pietà popolare ha sempre riservato una particolare devozione.
La leggenda della Legione Tebea
La fonte principale e storicamente più attendibile pervenutacicirca San Maurizio e la celebre Legione Tebea da lui capeggiataè costituita dalla “Passio martyrum Acaunensium”attribuita a Sant’Eucherio di Lione. La versione che ci èstata tramandata risale solo al IX secolo, ma il santo vescovolionese citava già la sua opera in una lettera indirizzata alvescovo Salvio verso il 440, affermando che a quel tempo latradizione orale in merito era già attestata da almeno unsecolo.
Lo studioso tedesco D. Van Berchem negli anni ’40 del XX secolo esaminò l’antica “passio”, giungendo alla conclusione che la fonte del racconto orale fosse San Teodoro (detto anche Teodulo) di Octoduro, primo vescovo del cantone svizzero del Vallese nel IV secolo. Questi importò assai probabilmente la leggenda dall’Oriente, in base a cui Maurizio fu martirizzato con i suoi soldati, forse né tebani né costituenti una vera e propria legione.
Secondo la narrazione di Eucherio, arricchita di parecchi elementi fantasiosi, l’imperatore romano Massimiano guidò un esercito per contrastare una rivolta fomentata da un gruppo di galli,i bagaudi, e giunto nei pressi di Octodurum (odierna città svizzera di Martygny), oltre il passo alpino del Gran San Bernardo,diede ordine ai suoi uomini di compiere un sacrificio in onore degli dei per impetrare da loro il successo della spedizione in corso.
Un’unità dell’esercito imperiale era appunto la famigerata Legione Tebea, i cui membri come dice il nome erano stati reclutati nell’Egitto settentrionale ed erano di religione cristiana. Questi valorosi seguaci di Cristo, senza eccezioni,rifiutarono fermamente di sacrificare a degli dei pagani in cui non credevano e si ritirarono dunque nella vicina Agaunum (odierna Saint-Maurice-en-Valais), guidati dal loro “primicerius” e portavoce Maurizio. L’imperatore li invitò ripetutamente invano a tornare sui loro passi ed infine ordinò la loro decimazione. Ma i soldati, incoraggiati da Maurizio e dagli altri ufficiali, furono irremovibili dalla loro decisione sino alla fine.Conclusasi tale violenta persecuzione pare fossero stati uccisi ben 6600 (o secondo alcune fonti 6666) soldati. Il Martyrologium Romanum,nella sua ultima edizione, si limita a citare esplicitamente i nomi di Maurizio, Candido, Essuperio e del veterano Vittore,quest’ultimo forse proveniente da un altra legione ma ucciso anch’egli in quanto dichiaratosi cristiano.
Maurizio ed i suoi compagni avevano comunque scritto all’imparatore una lettere onde spiegargli le valide motivazioni della loro ribellione: “Siamo tuoi soldati, ma anche servi di Dio, cosa che noi riconosciamo francamente. A te dobbiamo il servizio militare, a lui l’integrità e la salute, da te abbiamo percepito il salario, da lui il principio della vita […].Metteremo le nostre mani contro qualunque nemico, ma non le macchieremo col sangue degli innocenti […]. Noi facciamo professione di fede in Dio Padre Creatore di tutte le cose e crediamo che suo Figlio Gesù Cristo sia Dio. Siamo stati spruzzati dal sangue dei nostri fratelli e commilitoni, ma non ci affliggemmo,alzammo le nostre lodi perchè erano stati ritenuti degni dipartire per il loro Signore Dio. Ecco deponiamo le armi […]preferiamo morire innocenti che uccidere e vivere colpevoli[…] non neghiamo di essere cristiani […]perciò non possiamo perseguitare i cristiani”. Assai probabilmente Eucherio inventò le parole con cui i martirizzandi espressero le loro rimostranze, affermando che rifiutarono di uccidere dei cristiani che in realtà non erano nemici dell’autorità imperiale e non menzionando i bagaudi. Inoltre la “passio” più tardiva aggiunse al gruppo i nomi di Innocenzo e Vitale, in quanto i loro corpi vennero rinvenuti dopo secoli nella vallata del Rodano. Comunque, anche se i numeri citati paiono esagerati ed alcuni dettagli della leggenda furono aggiunti nel V secolo, sembra effettivamente esser si verificato un effettivo spargimento di sangue cristiano alla base della tradizione.
Il culto ieri e oggi
Il culto nei confronti dei martiri risalirebbe dunque al IV secolo,durante il quale il suddetto San Teodulo fece edificare la basilica ancora oggi esistente per ospitarne le reliquie. In occasione della visita di San Martino di Tours si verificò un evento miracoloso: la terra iniziò a trasudare sangue indicano così il luogo ove riposavano i santi resti sulle rive del Rodano ed egli lo raccolse in appositi vasetti per distribuirlo avarie chiese. Eucherio ricorda che “molti giungevano da diverse province per onorare devotamente questi santi, e offrire dono d’oro, d’argento, e altri oggetti”, oggi conservati nel piccolo museo adiacente la basilica, a Brzeg in Polonia ed a Torino.
La chiesa costruita presso Agaunum divenne successivamente il nucleodi un abbazia, grazie al re burgundo San Sigismondo, la prima inOccidente a recitare l’Ufficio divino per l’interagiornata, grazie ad un ciclo di cori. Oggi è affidata agliagostiniani Canonici Regolari Lateranensi, che annualmente ogni 22settembre, giorno della festa secondo il Martyrologium Romanum,organizzazo la processione con le reliquie per le strade delpaese.
Il culto nei confronti si San Maurizio si diffuse molto, come vedremotra poco, in particolar modo nei territori sabaudi. Ancora oggi ilcalendario liturgico della Regione Pastorale Piemontese riporta lasua memoria nella data suddetta.
Il legame con Casa Savoia
Per secoli santuario nazionale del regno burgundo, l’anticaAgaunum divenne con l’avvento di Casa Savoia, checonquistò per un certo periodo il Vallese occidentale, alcentro della devozione dei popoli governati dalla dinastia sabauda.Questo particolare legame tra San Maurizio ed il nobile casatoculminò nel 1434 con la fondazione da parte del duca AmedeoVIII di un ordine cavalleresco a lui dedicato.
Nel 1572 Emanuele Filiberto lo trasformò poi nell’Ordinedei Santi Maurizio e Lazzaro, tuttora costituzionalmente riconosciutodalla Repubblica Italiana. Il duca fece inoltre traslare daSaint-Maurice a Torino parte delle reliquie del capitano dellaLegione Tebea, nonchè la sua spada, la croce e l’anello,transitando per Aosta, Ivrea e Chivasso.
Oggi riposano ancora nella martoriata Cappella della Sindone ed inepoca preconciliare la teca contenente le reliquie del soldato venivaesposta alla venerazione dei fedeli ogni 15 gennaio, anniversariodella traslazione. Un importante corso di Torino, adiacente aiGiardini Reali porta ancora oggi il nome di San Maurizio.
Patronati
San Maurizio è oggi considerato innanzitutto quale patrono diCasa Savoia e dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro, ma anchedi altri ordini cavallereschi quale quello del Toson d’Oro diSpagna e Austria. Inoltre sotto il patronato del santo sono posti isoldati, in particolare degli Alpini, delle Guardie Svizzere edell’Esercito Francese Alpino.
Le chiese in onore di San Maurizio iniziarono a pullulare in Valled’Aosta, Piemonte, Francia, Germania e Svizzera. Inquest’ultima nazione gli fu intitolata nella zona tedesca lacittà di St-Moritz, otto città inglesi, cinquantadue inFrancia tra cui la più celebre è Bourg-Saint-Maurice inSavoia, in Piemonte San Maurizio Canavese nonchè San Mauriziodi Opaglio nel novarese, dove il santo e la sua legione sarebberotransitati, ed infine in Liguria Porto Maurizio.
Iconografia
L’iconografia relativa a San Maurizio ed ai legionari tebei ingenere è solita presentarli con tutti gli attributi tipici deisoldati martiri: la palma del martirio, la spada, lo stendardo concroce rossa in campo bianco e la Croce Mauriziana, cioètrilobata, sul petto. Non mancano le loro raffigurazioni equestri.Spesso possono essere raffigurati con la carnagione scura, a ricordodella loro provenienza africana.
Un dipinto conservato alla National Gallery di Londra, del Maestro diLiesborn, lo ritrae cavaliere con il papa San Gregorio Magno eSant’Agostino d’Ippona. L’opera più splendidaè però la scena del martirio di El Greco, conservataall’Escorial nei pressi di Madrid.
Venerazione ecumenica
Il presupposto che i due martiri ed un numero imprecisato di loroleggendari compagni abbiano militato nella Legione Tebea haautomaticamente conferito loro la presunta nazionalitàegiziana e ciò ha contribuito alla diffusione del culto anchepresso la Chiesa Copta, che venera dunque specificatamente non soloSan Maurizio ma anche tutti quei suoi leggendari compagni il cuiricordo si è diffuso in un qualche piccolo santuariod’Europa. In particolare il Patriarca di Alessandria e di Tuttal’Africa Papa Shenoud tramite un suo delegato ricevette in dononel 1991 alcune reliquie dei santi Maurizio, Cassio e Fiorenzo. Anchealtre Chiese orientali venerano comunque i martiri della LegioneTebea, in quanto vissuti prima degli scismi vari. Anche nel mondoprotestante, infine, Maurizio è commemorato quale testimonedella fede cristiana.
ALTRI SANTI MARTIRI DELLA LEGIONE TEBEA
Come già detto, la pietà popolare ha sempreriservato una particolare devozione verso i militi tebei ed haleggendariamente arruolato all’ “Angelica Legio” unafolta schiera di martiri spesso non meglio identificabili.
Secondo cronache successive alla “primitiva passio” solodue furono i soldati scampati all’eccidio di Agaunum,ufficialmente riconosciuti come tali anche dal Martyrologium Romanume festeggiati al 30 settembre:
– Santi Urso e Vittore, 30settembre. Inoltre sempre aggiunte tardive inserirono altri duenominativi al gruppo festeggiato al 22 settembre, oggi non piùmenzionati dal martirologio:
– Santi Innocenzo e Vitale, 22 settembre. Un po’ovunque iniziarono però a fiorire leggende su altri soldatimiracolosamente scampati al massacro, che avrebbero trovato rifugioin svariate località, ove intrapresero una capillare opera dievangelizzazione per poi subire anch’essi il martirio.
Nel Vecchio Continente se ne contano all’incirca 400,così suddivisi geograficamente: 58 in Piemonte, 15 inLombardia, 2 in Emilia, 10 in Francia, 325 in Germania, 5 in Svizzerae 2 in Spagna. E questo non è purtroppo che un incompleto esommario elenco.
Alcuni di questi santi sono ancora oggi commemorati in diverse datedal martirologio cattolico, che però evita di citare la loropresunta appartenenza alla Legione Tebea:
– Sant’ Avventore, 20 novembre
– Santi Cassio e Fiorenzo, 10 ottobre
– San Felice, 11 settembre
– San Gereone e Compagni, 10 ottobre
– Sant’ Ottavio, 20 novembre
– Santa Regola, 11 settembre
– San Solutore, 20 novembre
– Santi Vittore e Malloso, 10 ottobre
Sant’Abbondio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN), nel cui territorio sarebbe statomartirizzato.
Santi Alverio e Sebastiano
Venerati a Fossano (CN) nella Collegiata di San Giovenale efesteggiati il 26 gennaio. Martirizzati nei pressi di Romanisio,antico nome dell’odierna Fossano, i loro resti mortali furonorinvenuti il 26 gennaio 1427 in un campo attiguo all’anticachiesa parrocchiale di San Martino. Dal sottosuolo provenìinfatti per diversi giorni un’arcana melodia, che venne uditadai contadini del vicinato. Riposti in due preziosi reliquiari, isanti resti furono allora trasferiti nella Collegiata di SanGiovenale e da allora i due santi vennero invocati come compatronidella città di Fossano.
Sant’Alvazio
Venerato a Rivalta (TO).
Sant’Amanzio
Venerato a Rivalba Torinese, ove una cappella con affreschi del XIV secolo ne perpetua la memoria e nella cui chiesa parrocchiale si conservano delle reliquie.
Sant’Antonino
Venerato a Sant’Antonino di Susa (TO), ove è raffiguratoin veste talare, nonchè presso Lombardore e Meana, in abiti dalegionario tebeo.
San Barolo
Venerato a Barolo (CN).
San Benetetto
Venerato presso Vistrorio, ove l’urna contenente le sue reliquieviene esposta durante la Messa la terza domenica d’ottobre,giorno della sua festa.
San Celestino
Nella Chiesa di Santa Marta in San Giorgio Canavese si conservaun’ampolla contenente grumi del suo sangue. E’ festeggiatola prima domenica di ottobre.
San Cesario
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Cosano
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Costantino
Venerato presso Dronero (CN), quale compagno del più celebreSan Costanzo.
San Crisogono
Venerato presso Saluzzo (CN).
San Damiano
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Demetrio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Desiderio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
Sant’Evenzio (Evence)
Venerato presso Cly (AO), è considerato un milite dellaleggione tebea, ma talvolta anche un pastore o un eremita, sul qualesorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lo legaronoai santi Giuliano e Pantaleone, anch’essi eremiti fra lemontagne valdostane.
San Felice
La chiesa di San Felice in Borgo Ritania, presso Torre SanGiorgio(CN), custodisce le reliquie di questo martire, racchiusenella statua dormiente del martire, che viene portata annualmente inprocessione la prima domenica di agosto, giorno della sua festa. Unascritta spiega: “Qui giacciono per essere onorate con preghiera,le ossa benevole del divo Felice, che morì per Cristo”.Il santo è inoltre venerato presso Colleretto, Frugarolo,Ghislarengo, Monticello d’Alba e Cinaglio. Relativamente aquest’ultima località, sita in diocesi di Asti, ilcalendario della Regione Pastorale Piemontese riporta il culto localedi San Felice in data 12 luglio.
San Gillio (Egidio)
Venerato a San Gillio (TO) e Susa.
San Giorio (Jorio)
Venerato presso San Giorio, in Val di Susa, dove sarebbe statomartirizzato, ed inoltre presso Mazzè. E’ spesso confusocon il celebre San Giorgio raffigurato con il drago, a causa dellaquasi omonimia e della festa comune al 23 aprile.
San Giovenale
Venerato ad Andrate, presso cui avrebbe trovato il martirio per manodei soldati imperiali. Sul luogo dell’eccidio venne innalzatauna cappella campestre, poi divenuta cimiteriale. Una leggenda vuoleche il santo sia sempre stato protettore del paese dagli attacchi deilupi, un tempo numerosi nella zona. Parte delle sue reliquie sonovenerate nella Caattedrale di Ivrea con quelle dei santi Besso,Tegolo e Sulpizio. Anche in una cappella laterale del duomo torinesesi venera il martire tebeo San Giovenale.
San Giuliano
Venerato presso Fénis (AO), è considerato un militedella leggione tebea, ma talvolta anche un pastore o un eremita, sulquale sorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lolegarono ai santi Evenzio e Pantaleone, anch’essi eremiti fra lemontagne valdostane. Secondo una tradizione locale il santo avrebbesostenuto dapprima la schiavitù nelle locali miniere ed inseguito il martirio, precipitato dal monte che da lui prese il nome.Nell’eremo di Mont-Saint-Julien è dunque festeggiato ilprimo giovedì di maggio. Secondo la leggenda le reliquie delsanto si troverebbe murate dietro l’altare della piccolacappella. Non è certo però se si tratti del medesimoSan Giuliano a cui è dedicata un’antica chiesa vercellesee venerato nella cattedrale dove si custodisce un reliquiariocontenete una parte del braccio.
Santi Giuliano, Bisuzio, Isidoro e Martiniano
Uccisi a Torino presso la Dora Riparia, sono festeggiati il 28agosto.
Giuliano è venerato a Baldissero Torinese, Fenils (Cesana),Druento, San Giuliano di Susa, Torino, Val della Torre e Barbania. Inquest’ultima località se ne conservano le reliquie.
Sant’Isidoro è venerato anche a Saluzzo.
Sant’Ippolito
Venerato a Bardonecchia (TO)
San Longino
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
Santi Mariano e Prospero
Venerati a Mondovì ed i loro corpi sono conservati nellachiesa di San Pietro di Breo.
San Martino
Venerato a Rivoli.
San Mauro
Venerato a San Mauro Torinese (TO) ed a Caramagna Piemonte (CN),talvolta confuso con l’omonimo discepolo di San Benedetto. Delsanto in questione, invece, fu effettuata nel 1821 la ricognizionedelle reliquie alla presenza dell’arcivescovo torinese. Ancoraoggi esse sono custodite nella chiesa parrocchiale di Santa Maria diPulcherada in San Mauro Torinese, ove è festeggiato la terzadomenica di settembre.
San Mombo o Membotto
Patrono di Moiola (CN) in Valle Stura, confuso con un pretebenedettino vissuto nella Svizzera tedesca nel XII secolo emartirizzato nella cittadina di Alberschwende il 23 marzo 1120. Untempo era festeggiato la prima domenica di settembre, ma ultimamentel’ultima di agosto.
Sant’Olimpio
Venerato a Saluzzo (CN).
Sant’Osterio o Asterio
Venerato a Caramagna Piemonte (CN).
San Pancrazio
San Pancrazio, da non confondere con l’omonimo giovane martireromano a cui è invece dedicato il santuario di Pianezza,è venerato a Villar Dora (TO) e figura negli affreschi delsantuario di Castelmagno in abiti da legionario tebeo insieme con SanMagno ed altri compagni.
San Pantaleone
Venerato presso Torgnon (AO), è considerato un milite dellaleggione tebea, ma talvolta anche un pastore o un eremita, sul qualesorsero leggende circa l’amicizia ed i miracoli che lo legaronoai santi Evenzio e Giuliano, anch’essi eremiti fra le montagnevaldostane. Questo santo è spesso confuso con l’omonimomartire orientale festeggiato come lui al 27 luglio. Nei boschi neidintorni di Torgnon, sul Colle Saint-Pantaleon, sorge ancora oggi unacappella a lui dedicata sul luogo dove avrebbe trascorso il suoeremitaggio.
San Pelagio
Venerato in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Porciero (Porcier)
Secondo la tradizione da lui trarrebbe il nome il paese valdostano diChamporcher. E’ ritenuto amico di San Besso, martirizzato nellavicina Valle Soana.
San Prospero
Patrono di Romano Canavese (TO), nella cui chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Solutore sono custodite le reliquie. La festa è celebrata la prima domenica di settembre.
San Restituto
Venerato a Sauze di Cesana (TO), ove gli è dedicata una chiesa in cui egli è raffigurato come un militare a cavallo e presso la quale se ne celebra la festa il 29 maggio.
San Quirico
Martirizzato presso Murisengo nel Monferrato, gli è dedicatala torre romanica di Odolengo. E’ festeggiato l’11marzo.
San Secondo di Pinerolo
Raggiunse il Pinerolese con Valeriano, Maurizio, Giorgio e Tiberio, per trovare il martirio presso San Secondo di Pinerolo (TO). Non va confuso con l’omonimo martire tebeo venerato a Salussola, Torino e Ventimiglia.
Santa Serena
Venerata in Val di Susa, in particolare presso Novalesa.
San Sulpizio
Venerato nel Canavese, ove subì il martirio come i santiGiovenale e Tegolo.
San Teodoro
Venerato a Saluzzo (CN) e Vercelli.
San Valerio
Venerato a Casale (AL).
San Vitale
Nella chiesa parrocchiale di San Giorgio Canavese è custodital’urna contenente il suo corpo ed accanto l’ampolla delsangue.
San Vittore (Vittorio)
Patrono di Caselle Torinese, Asigliano, Feletto, Borghetto, Canale, Odolengo e Quagliuzzo.
PREGHIERA a San Maurizio e compagni
O glorioso San Maurizio, che dopo aver edificato i compagni con unacondotta esemplare di vita, li hai incoraggiati a versare il propriosangue per la confessione della fede e li hai visti felici di dare lavita per Cristo e per il Vangelo, ottienici la grazia di testimoniarefino alla effusione del sangue la nostra fede piuttosto checomprometterci con il male e con il peccato e di saper soffrire peramore di Cristo.
Gloria al Padre…
O glorioso San Maurizio, che una volta convertito al cristianesimo,diventasti con la parola e con l’esempio testimone autentico ecoraggioso degli insegnamenti di Cristo verso i compagni, ottienicila grazia di esprimere la nostra fede in una chiara testimonianza divita, per essere nel mondo segni luminosi della verità chesalva.
Gloria al Padre…
O glorioso San Maurizio, che hai ottenuto la grazia di coronare colmartirio la fede professata nella vita, per cui godi ora la gioia divedere in eterno il tuo Creatore e Redentore, ottienici la grazia diesercitare costantemente le virtù cristiane per ricevere comepremio la beata visione di Dio.
Gloria al Padre…
O glorioso San Maurizio, che seguendo il Cristo sulla via della Crocesei divenuto testimone e maestro di virtù per tanti fratelli,aiutaci a professare con coraggio la nostra fede e, fedeli alVangelo, a edificare un mondo più giusto e fraterno.
Gloria al Padre…
O glorioso San Maurizio, che coronasti la tua la tua vita terrena conla palma del martirio insieme ai tuoi compagni d’arme e di fededella legione tebea, spargendo il tuo sangue per Nostro SignoreGesù Cristo, e che da allora in poi prendesti a proteggere lenostre terre subalpine e fosti nel corso dei secoli proclamatoPatrono Principale degli Stati Sabaudi, vieni in aiuto della nostraItalia; ottieni dal Cuore Sacratissimo di Gesù, grazieall’intercessione della nostra Madre Celeste Maria Immacolata,che Essa riviva e riprenda il corso della sua gloriosa storia nellapratica costante e perfetta della vita cristiana.
Gloria al Padre…
Autore: Fabio Arduino