La Quaresima è un’occasione ideale per crescere nella fede, e ci sono tantissimi modi per rendere questo periodo più fruttuoso. Ma il più delle volte, dopo la Pasqua, delle penitenze della Quaresima non resta più nulla. Ho voluto quindi proporre una serie di sfide per chi davvero vuole crescere come discepolo di Gesù.
La mia speranza è che, leggendo questo articolo, tu possa fare dei propositi che ti aiutino a cambiare in meglio, e che durino ben oltre il mero tempo di Quaresima. Provaci.
Ecco 3 suggerimenti per avvicinarti di più a Dio in questa Quaresima:
Se hai bisogno di razionalizzare alcune aree della tua vita, è probabile che sia necessario abbandonarle del tutto. A volte è facile distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Altre cose invece sono come delle aree grigie, e richiedono un po’ di introspezione. Ma spesso non serve fare alcuno sforzo per comprendere come stiano le cose. Quando non facciamo altro che razionalizzare e cercare di giustificarci, non riusciamo più nemmeno a renderci conto a cosa dobbiamo prestare attenzione. L’esempio più comune di cui sento parlare (e devo ammettere che anche io tendevo a sentirmi in colpa per questo) è la visione di film poco appropriati, perché “di solito salto le scene brutte”, o perché riteniamo che, sapendo come funzionano le cose, un po’ di nudità o un paio di brevi scene di sesso non siano così dannose. Se continui a ripeterti che guardi un film per la trama e che se ha un contenuto esplicito è mera coincidenza… amico mio, dovresti dare un’occhiata a te stesso.
Sono le piccole cose a fare la differenza. Per alcune persone può essere la musica che ascoltano (in particolare se condita con testi volgari o frivoli), o potrebbe essere una brutta abitudine, come maledire il prossimo o fare pettegolezzi. Un’altra area nella nostra vita che spesso razionalizziamo è l’eccessiva cura di noi stessi, lo spendere troppo tempo e denaro per abiti e accessori.
A volte è necessario prendere delle decisioni difficili, come ad esempio lasciar perdere un amico che è una mela marcia, soprattutto se è lui a cambiarti e non il contrario. Spesso crediamo di poter gestire queste cose. Elaboriamo una giustificazione valida per convincerci che quello che stiamo facendo va bene, o che almeno è moralmente neutrale. Se non stiamo attenti, queste piccole cose possono trascinarci verso il basso e fare danni enormi nella nostra vita spirituale.
Tutti riceviamo del male prima o poi, da parte di estranei o di persone care. In alcuni casi un’azione particolarmente grave può farci star male. Ma in altri casi la ragione è da ricercare in un prolungato periodo di attrito tra noi e una persona cara, che ci ha trattato male nel corso degli anni. Quest’ultima situazione porta alla mancanza di perdono, che mette radici dentro di noi e resiste grazie a un cocktail di rancore, rabbia e risentimento. La Quaresima è una grande opportunità per cambiare tutto ciò. Perdonare qualcuno è una decisione che dobbiamo prendere. Non dipende dai nostri sentimenti, né significa che, dal giorno alla notte, dimentichiamo tutte quelle esperienze negative. Ma piuttosto che sguazzare nel risentimento, sentirci continuamente arrabbiati o star male a causa delle azioni di qualcun altro, possiamo fare qualcosa al riguardo. La Quaresima ci dà 40 giorni per esaminare un problema da ogni punto di vista e, si spera, arrivare finalmente ad una soluzione.
Il perdono porta libertà, pace e gioia. E ci permette di superare ciò che è di ostacolo alla nostra crescita spirituale: il risentimento. Al liceo venivo spesso preso di mira da alcuni compagni di classe, che non si rendevano conto dell’effetto che i loro insulti continui avevano su di me. In realtà, sul momento, io stesso non compresi pienamente questi effetti, e pensai che con il tempo avrei smaltito il dolore e la rabbia. Solo pochi anni fa mi sono reso conto che era tutto ancora lì, e che mi aveva colpito profondamente. Avevo appena messo tutto sotto il tappeto, ma dovetti fare una scelta consapevole, riaprire quel capitolo della mia vita e affrontarlo.
Perdonare qualcuno non aiuta più di tanto la persona che viene perdonata, il beneficio è infatti soprattutto di chi perdona. Alcuni adorano crogiolarsi nella propria rabbia, nel risentimento, perché l’hanno fatto per tantissimo tempo e vi si sono abituati. Chi indulge in questo comportamento dovrebbe guardare le cose in questo modo: rifiutarsi di perdonare è come bere un bicchiere di veleno e sperare che sia l’altra persona a morire. Se non riesci a perdonare qualcuno, dà uno sguardo a questo video e poi prega affinché, in questa Quaresima, tu riesca a perdonare:
“Metti Dio al primo posto, gli altri al secondo e te stesso al terzo”. Vorrei poter dire di aver inventato io questa frase, ma purtroppo l’ha fatto qualcun altro, prima di me. Per me, la frase riassume i due grandi comandamenti che il Signore ci ha dato: amare Dio e il prossimo (in questo ordine). La Quaresima può essere un ottimo momento per esercitarci a vivere questi comandamenti. Metti Dio al primo posto. Questo significa che dovresti concentrarti un po’ di più sul tuo rapporto con Dio, magari dedicando più tempo ogni giorno – o iniziando a dedicarne – alla preghiera personale. Oppure andando più spesso a Messa, ricevendo regolarmente la Confessione o costruendo l’abitudine di visitare Gesù in Adorazione. Poi metti gli altri prima di te. Puoi iniziare con qualcosa di semplice, come passare del tempo con tuo fratello (o sorella) minore e, per esempio, facendo scegliere a lui o lei il programma televisivo che vuole guardare (va bene che è solo l’inizio, ma non gongolare troppo per questo piccolo sacrificio).
Oltre a digiuno e astinenza, la Quaresima è anche un momento per dare l’elemosina a chi ha bisogno. Dà via i vestiti extra, rimarrai sorpreso da quanta roba hai accumulato in camera che non usi e di cui non hai bisogno. Puoi anche decidere di rivedere il tuo budget e fare a meno di spendere troppi soldi per ciò che è evitabile (e poi dare in beneficenza quanto risparmi). E se vuoi davvero impegnarti a mettere Dio e gli altri prima di te stesso, dona oltre ciò che hai in eccesso, dà tutto te stesso fino a quando fa male. Dona di più del tuo tempo, di più delle cose che ti stanno a cuore. Ricorda quello che Gesù ha detto: “Se uno vuol essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servo di tutti” (Marco 9,35).
Dovresti dare a tutto ciò, in questa Quaresima, un significato particolare. Va benissimo rinunciare ai cioccolatini, all’alcool o ai social media, ma fino a che punto ci aiuta a crescere come discepoli? Estirpa ciò che, nella tua vita, è stato lì per troppo tempo e che deve essere rimosso.
Fonte it.aleteia.org/Brenton Cordeiro
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