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4 anni di condanna confermati per Berlusconi. L’interdizione si allontana e viene rinviata alla Corte di Appello a Milano

BERLUSDopo una giornata intera di agonia che ha tenuto l’Italia “accesa” davanti ai media (tranne tutti quei cittadini – la maggioranza – che se ne sono fregati ed erano al mare ndr) è stata confermata la condanna d’appello a 4 anni di reclusione e rinvio alla Corte d’Appello di Milano per rideterminare l’interdizione per Silvio Berlusconi. Lo ha deciso la Corte di Cassazione a conclusione del processo Mediaset. Silvio Berlusconi, condannato da oggi a 4 anni (ne potrebbe scontare 1 ai servizi sociali) è rimasto a palazzo Grazioli con i più stretti collaboratori, sua figlia Marina, Gianni Letta e l’avvocato Franco Coppi. L’ex capo del Governo, infatti, ha voluto conoscere l’esito della Cassazione attraverso la tv; tre anni della pena – va ricordato – sono coperti da indulto, l’anno residuo dovrà essere scontato appunto ai domiciliari o con l’affidamento ai servizi sociali. Ce lo vedete Silvio a fare il volontario per 1 anno da Don Gelmini alla comunità Incontro???

La Cassazione ha invece annullato la pena accessoria a carico dell’ex premier, l’interdizione dai pubblici uffici per cinque anni, e ha disposto il rinvio alla Corte d’Appello di Milano per la rideterminazione della pena accessoria. Era stato il sostituto procuratore generale della Cassazione, Antonio Mura, a chiedere nella sua arringa direttamente ai giudici della Suprema Corte di rivedere al ribasso gli anni dell’interdizione, da cinque a tre. Ma i giudici hanno deciso per il rinvio.

LA REPLICA DI BERLUSCONI

“Nessuno può comprendere la carica di violenza che mi è stata riservata in seguito ad una serie di accuse e processi” che non avevano fondamento: è un “vero e proprio accanimento giudiziario che non ha uguali”. Così Silvio Berlusconi, in un videomessaggio diffuso dal Tg4. “Dal ’92-’93 c’e’ stata un’azione condizionata e fuorviante da parte della magistratura che ha preteso di assurgere un ruolo rinnovamento morale in nome di una presunta innovazione etica”. ”In cambio di un impegno di 20 anni quale è il premio? Accuse sul nulla e una sentenza che mi toglie la libertà e i miei diritti politici”. La sentenza mi rende sempre più convinto che “una parte della magistratura sia un soggetto irresponsabile” una “variabile incontrollabile, con magistrati non eletti dal popolo, che è assurta a vero e proprio potere dello Stato che condizionato permanentemente la vita politica”. “Dobbiamo continuare la nostra battaglia di libertà restando in campo” e chiamando a raccolta “i giovani migliori e le energia migliori” e insieme a loro rimetteremo in piedi Forza Italia“. “Diremo agli italiani di darci la maggioranza per modernizzare il Paese a partire dalla più indispensabile che è quella della giustizia per evitare che un cittadino sia privato della libertà”.

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