Amore mio.
Vita mia.
Dove ti fa più male?
Cosa posso farti amore mio?
Poggiami il viso addosso.
Ce la fai a bere un po’?
Pulisciti gli occhi con il mio velo, amore mio.
Sei cieco.
Continuerai ad inciampare e a cadere se non ti pulisci un po’ gli occhi.
Questa corona ti è entrata nella carne, amore mio.
Ho paura a toccarla.
Ho paura a toccarti.
Non voglio farti ancora più male inavvertitamente.
Appoggiati amore mio.
Riposa un po’.
Amore mio.
Come sei bello.
Il mio re. Il re di casa.
Il mio piccolo.
Cosa posso farti?
Cosa posso fare?
Non mi faranno stare a lungo.
Non ti permetteranno di riposarti.
Io sarò qui, amore mio.
Vengo avanti con te.
Non ti lascio.
Ci sono.
Sempre.
Un passo alla volta, amore mio.
Ce la faremo un passo alla volta, amore mio.
Pensa a Nazareth.
Pensa a papà.
Pensa al legno che lavoravi con papà.
È come il legno di questa croce.
Lo stesso legno.
Non sei solo.
Amore mio.
Se potessi portare questo peso con te.
Sei tu, amore mio, la spada che mi avrebbe trafitto.
Mi passi da parte a parte.
Sei dentro di me.
Lo sei stato sempre.
Lo sei sempre.
Vai.
Vai avanti o ti frustreranno ancora.
Un passo alla volta.
Sono qui.
Sempre.
Questa Via Crucis è fatta dalla prospettiva di uno dei personaggi che, secondo i vangeli, è certo o possibile fosse presente alla Passione del Signore. Lo sguardo della quarta stazione è quello di Maria, la Madre di Gesù.
Di Don Mauro Leonardi