Il terremoto dell’Irpinia del 1980 fu un sisma che si verificò il 23 novembre 1980 e che colpì la Campania centrale e la Basilicata centro-settentrionale.
Oggi è la giornata della memoria del devastante terremoto dell’Irpinia dove morirono circa tremila persone. Ecco il ricordo del Presidente Sergio Mattarella:
“Quasi tremila persone morirono sotto le macerie delle proprie case, o in conseguenza delle distruzioni di edifici. Tante vite non poterono essere salvate per le difficoltà e i ritardi nei soccorsi”,
ricorda il Capo dello Stato, aggiungendo che “il numero dei senzatetto si contò in centinaia di migliaia: sofferenze, disperazione, sacrifici che si sono prolungati per anni nel percorso di ricostruzione”.“Nella ricorrenza del più catastrofico evento della storia repubblicana desidero anzitutto ricordare le vittime, e con esse il dolore inestinguibile dei familiari, ai quali esprimo i miei sentimenti di vicinanza”, prosegue il presidente, evidenziando come “anche il senso di comunità che consentì allora di reagire, di affrontare la drammatica emergenza, e quindi di riedificare borghi, paesi, centri abitati, e con essi le reti di comunicazione, le attività produttive, i servizi, le scuole, appartiene alla nostra memoria civile”.
Oggi vogliamo ricordare tutte le vittime dei terremoti, ecco due preghiera da recitare:
Nella mia mente, o Dio, nascono molte domande:
perchè questo terremoto?
Perchè queste morti?
Guardo a Te in croce cercando risposta,
ma il dolore è ancora troppo forte.
Mi sento vuota, priva di forze…
Ho però in me la speranza e la certezza che se molti hanno
terminato la loro vita terrena
è perchè devono iniziare quella eterna…
Non permettere allora che possa dimenticarmi di queste persone.
Lascia che le ricordi nelle preghiere, nelle Messe
e che la loro vita mi sia di esempio.
Dona alle loro famiglie la forza di superare questo enorme dolore.
Oppure:
Padre, tu sei il Dio della vita: l’ultimo terremoto ha procurato in tanti fratelli ferite profonde.
Ci sentiamo smarriti, impotenti e tentati di cedere alla rassegnazione e al pessimismo.
Ridesta in noi la speranza, rendici pensosi e saggi davanti al mistero della vita e della morte.
Fa che le nostre lacrime non siano espressione né di amarezza né di ribellione, ma di abbandono fiducioso al tuo amore di Padre e associa alla Pasqua del tuo Figlio i nostri fratelli e sorelle defunti, certi che chi muore in Cristo in lui risorgerà, preghiamo.
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