Categorie: Italiae et Ecclesia

50 parlamentari in carcere… ma per solidarietà durante le feste

ROMA – Attenzione verso i detenuti. A chiederla era stato il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, nell’omelia della messa per i senatori e i deputati della Repubblica italiana, presieduta in preparazione al Natale nella chiesa di S. Maria sopra Minerva, lo scorso 19 dicembre. Nel richiamare la “presenza pastorale e umana” dei sacerdoti-cappellani nelle carceri, il presidente della Cei aveva evidenziato “le condizioni precarie e penose” delle persone ristrette, “dovute al sovraffollamento, e alle strutture spesso inadeguate per una corretta e doverosa riabilitazione in vista dell’auspicato reinserimento nella società”. E in occasione delle festività, da Natale all’Epifania, alcuni parlamentari stanno visitando gli istituti di pena di varie province italiane. Un’iniziativa promossa da “Argomenti 2000”- Associazione di amicizia politica, per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica su una drammatica emergenza del Paese e compiere un gesto di concreta vicinanza a quella parte della popolazione fatta di uomini e donne che, pur scontando una pena, rimangono a pieno titolo cittadini. Per l’occasione è stato redatto un documento che illustra le finalità dell’iniziativa cui hanno aderito oltre cinquanta parlamentari, d’ispirazione cristiana, presenti in diverse formazioni politiche.

“La situazione carceraria costituisce nel nostro Paese un’emergenza aggravata dalla difficoltà di risolvere gli annosi problemi del sistema giustizia. Una gravità che ci ha fruttato un richiamo della Corte europea”, spiega il deputato Ernesto Preziosi, che ha aderito all’iniziativa dell’associazione “Argomenti2000”. “La convinzione – prosegue Preziosi – è che si debba ricorrere il più possibile alle misure alternative alla detenzione e a riorientare la politica penale verso il minimo ricorso alla carcerazione”. Infatti, “la gravità della situazione carceraria emerge in tutta evidenza anche dai numeri”. Al tema del sovraffollamento vanno aggiunti “la precarietà dello stato di salute della popolazione detenuta e l’inefficienza del sistema sanitario interno agli istituti di pena”. A fronte di questa situazione, i deputati firmatari del documento “si sono posti il problema della depenalizzazione di diversi reati che avrebbe come effetto diretto un alleggerimento del carico della giustizia penale, senza che ciò costituisca una minore tutela delle collettività”. In definitiva, “questa iniziativa, per noi, vuole essere un modo per esprimere, da credenti, insieme ad altri parlamentari di buona volontà, un gesto di vicinanza con i fratelli reclusi, dando testimonianza di ciò che può significare oggi, in tempi di pluralismo, la presenza in Parlamento dei credenti”, sottolinea Preziosi.

“Il gesto in occasione delle festività esprime l’attenzione agli ultimi e vuole essere una risposta alle parole espresse più volte dal Santo Padre, ultimamente parlando ai cappellani degli istituti di pena, richiamando tutti alla vicinanza con quanti vivono la condizione carceraria”, conclude Preziosi. Oltre cinquanta i parlamentari che, a seguito dell’adesione al documento sulla questione carceraria, si stanno recando in varie carceri italiane. Tra gli altri, Marina Berlinghieri e Alfredo Bazoli a Brescia, Ernesto Preziosi al carcere di Villa Fastigi a Pesaro, Lia Quartapelle a San Vittore a Milano, il senatore Francesco Russo nel carcere di Trieste, Michele Nicoletti in quello di Trento, Angelo Senaldi a Busto Arsizio, Assunta Tartaglione all’Ospedale psichiatrico giudiziario di Secondigliano, Mino Taricco al carcere di Cuneo, Rosy Bindi nel carcere dell’Ucciardone a Palermo e Renato Balduzzi al carcere di Alessandria, Giorgio Zanin a Pordenone, Emma Fattorini, Paola Binetti e Mario Marrazziti a Roma al Regina Coeli, Gian Luigi Gigli nel carcere circondariale di Udine, Roberto Speranza in quello di Potenza, Giorgio Santini e Margherita Miotto a Padova; Maria Amato alla Casa lavoro di Vasto (Chieti), Mario Sberna al carcere di Bergamo e Sandra Zampa al Pratello, carcere minorile di Bologna; Gianpiero Scanu al carcere di Tempio Pausania. 

Fonte: Agenzia Sir

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