L’avventura di Maria comincia a Nazaret, un villaggio molto piccolo della Palestina, immerso nel silenzio della storia. L’evangelista Luca narra quanto ha sentito nella prima comunità cristiana. «L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria.
Entrando da lei, disse: “Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te”» (Lc 1,26-28).
L’annuncio dell’angelo è un messaggio, più che una visione.
Per Maria è l’inizio di un cammino di fede. «Piena di grazia» significa:
che il Padre è con lei perché la virtù di Dio l’adombrerà;
che il Figlio è con lei perché diventerà frutto del suo ventre;
che lo Spirito è con lei perché dopo il suo «sì» la trasfigurerà come un’ostia alla consacrazione.
A lei, vergine, ma già promessa a Giuseppe, Dio propone di diventare madre di Gesù per salvare il suo popolo: Dio conta su di lei. Questa adolescente passava del tutto inosservata nelle viuzze di Nazaret se, trenta anni dopo, i compaesani, meravigliati dei miracoli di Gesù, dicono: «Ma non è il figlio di Maria?» (cf Mc 6,3), senza aggiungere a quel nome né un aggettivo né una esclamazione che la qualifichi meglio.
Nulla lasciava trasparire la grandezza di Maria.
E sarà così, per tutto il resto della sua vita terrena: sconosciuta dalla sua gente: ma non da Dio.
unigenito, nato da Maria, liberandoci dall’errore.
Beata sei, Maria, che lo hai concepito.
Beata che hai nutrito colui che tutti nutre.
Beata che hai portato nel tuo seno
quel forte che porta il mondo nella sua potenza.
Beata e benedetta che le tue labbra hanno baciato
quella vampa che consuma il figlio della stirpe di Adamo.
Beata sei tu, perché dal tuo seno è irradiato
uno splendore che si diffonde su tutta la terra.
Beata sei tu, perché col tuo latte hai nutrito Dio,
il quale nella sua misericordia si è fatto piccolo
per rendere grandi i miseri.
Gloria a te, o nostro rifugio!
Gloria a te, o nostro orgoglio, perché per opera tua
la nostra stirpe è stata innalzata al cielo.
Supplica Dio, nato da te,
che mandi pace e calma alla sua Chiesa.
Lode a colui che è sorto da Maria,
che l’ha fatta sua madre e che in lei si è fatto fanciullo.
Sia benedetto il re dei re che si è fatto uomo,
lode a Colui che l’ha mandato a nostra redenzione
e gloria allo Spirito Santo che cancella i nostri peccati!
(Balaj Siro)
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