Sabato 26 Agosto 1978: dopo sole 26 ore e quattro scrutini, il cardinale Albino Luciani viene eletto papa. La folla radunata in piazza San Pietro è disorientata perché la fumata, probabilmente per un errore del cardinale fuochista, inizialmente è grigio chiara per poi diventare nera.
La situazione di incertezza dura fino all’annuncio di Radio Vaticana ed alla contemporanea apertura della loggia.
Il neoletto vorrebbe parlare ai fedeli ma il cerimoniere glielo impedisce, obiettando che non è nella tradizione. È il terzo patriarca di Venezia del Novecento, dopo Giuseppe Sarto (Pio X) e Angelo Giuseppe Roncalli (Giovanni XXIII) a essere chiamato al soglio di Pietro.
«Perché mi chiamo Giovanni Paolo I»
• Papa Luciani, fresco di elezione, ricorda ai fedeli riuniti in piazza San Pietro quel che è successo il giorno prima. «Ieri mattina io sono andato alla Sistina a votare tranquillamente. Mai avrei immaginato quello che stava per succedere. Appena è cominciato il pericolo per me, i due colleghi che mi erano vicini mi hanno sussurrato parole di coraggio. Uno ha detto: “Coraggio! Se il Signore dà un peso, dà anche l’aiuto per portarlo”. E l’altro collega: “Non abbia paura, in tutto il mondo c’è tanta gente che prega per il papa nuovo”. Venuto il momento, ho accettato».
Il nuovo pontefice spiega poi perché ha scelto questo doppio nome (è il primo dai tempi di papa Lando, nel 913, a usare un nome nuovo): «Ho fatto questo ragionamento: papa Giovanni ha voluto consacrarmi con le sue mani, qui nella basilica di San Pietro, poi, benché indegnamente, a Venezia gli sono succeduto sulla cattedra di San Marco, in quella Venezia che ancora è tutta piena di papa Giovanni.
Lo ricordano i gondolieri, le suore, tutti. Poi papa Paolo non solo mi ha fatto cardinale, ma alcuni mesi prima, sulle passerelle di piazza San Marco, m’ha fatto diventare tutto rosso davanti a ventimila persone, perché s’è levata la stola e me l’ha messa sulle spalle, io non son mai diventato così rosso!
D’altra parte in quindici anni di pontificato questo papa non solo a me, ma a tutto il mondo ha mostrato come si ama, come si serve e come si lavora e si patisce per la chiesa di Cristo. Per questo ho detto: mi chiamerò Giovanni Paolo. Io non ho né la sapientia cordis di papa Giovanni, né la preparazione e la cultura di papa Paolo, però sono al loro posto, devo cercare di servire la chiesa. Spero che mi aiuterete con le vostre preghiere». [www.vatican.va]
UN CELEBRE DISCORSO DI GIOVANNI PAOLO I
Anche il Papa è stato alunno di queste scuole: ginnasio, liceo, università. Ma io pensavo soltanto alla gioventù e alla parrocchia. Nessuno è venuto a dirmi: « Tu diventerai Papa ». Oh! se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più, mi sarei preparato. Adesso invece sono vecchio, non c’è tempo.
Ma voi, cari giovani, che studiate, voi siete veramente giovani, voi ce l’avete il tempo, avete la gioventù, la salute, la memoria, l’ingegno: cercate di sfruttare tutte queste cose. Dalle vostre scuole sta per uscire la classe dirigente di domani.
Parecchi di voi diventeranno ministri, deputati, senatori, sindaci, assessori o anche ingegneri, primari, occuperete dei posti nella società. E oggi chi occupa un posto deve avere la competenza necessaria, bisogna prepararsi.
Il generale Wellington, quello che ha vinto Napoleone, ha voluto tornare in Inghilterra a vedere il collegio militare dove aveva studiato, dove si era preparato, e agli allievi ufficiali ha detto: « Guardate, qui è stata vinta la battaglia di Waterloo ».
E così dico a voi, cari giovani: avrete delle battaglie nella vita a 30, 40, 50 anni, ma se volete vincerle, adesso bisogna cominciare, adesso prepararsi, adesso essere assidui allo studio e alla scuola.
(PapaLuciani Giovanni Paolo I – Saluto agli Studenti che iniziano l’anno Scolastico – Angelus 17 settembre 1978)
A cura di Francesco Rossi per la Redazione Papaboys .