Ricordiamo le immagini di quel saluto affettuoso e pieno di amicizia. Rileggiamo insieme la cronaca di quei momenti: “L’elicottero è atterrato a Castel Gandolfo, all’eliporto, verso le 12.15 e la macchina con il Papa emerito si è avvicinata al luogo dell’atterraggio dell’elicottero. Il Santo Padre è sceso: era accompagnato dal Sostituto, mons. Becciu, da mons. Sapienza e da mons. Alfred Xuereb.
Appena il Papa è sceso, il Papa emerito si è avvicinato a lui e c’è stato un bellissimo abbraccio tra i due. Poi, dopo brevi saluti anche alle altre persone presenti – il vescovo di Albano e il direttore delle Ville Pontificie, Petrillo – sono saliti in macchina: il Papa Francesco è salito alla destra, quindi nel posto classico del Papa, mentre il Papa emerito si è posto alla sinistra. Vi era anche sulla stessa macchina mons. Georg Gänswein, che è Prefetto della Casa Pontificia.
E così, la macchina si è portata poi agli ascensori e quindi i due protagonisti dello storico incontro sono saliti nell’appartamento e si sono recati subito alla cappella per un momento di preghiera. Nella cappella, il Papa emerito ha offerto il posto d’onore a Papa Francesco, ma questi ha detto: “Siamo fratelli”, e ha voluto che si inginocchiassero insieme allo stesso banco. Dopo un breve momento di preghiera, si sono portati alla Biblioteca privata dove, verso le 12.30, è incominciato l’incontro riservato.
E’ la Biblioteca in cui normalmente il Papa riceve gli ospiti importanti a Castel Gandolfo. Papa Francesco ha portato una bella icona in dono al Papa emerito: un’icona mariana, detta “Madonna dell’umiltà”. Papa Francesco l’ha presentata a Benedetto XVI spiegando che è come un dono per i tanti esempi di umiltà che Benedetto XVI ha offerto nel corso del suo Pontificato. Poi è incominciato il colloquio che è finito alle 13.15, è durato quindi circa 45 minuti.
Da notare, per quanto riguarda l’abbigliamento, che effettivamente – come avevamo accennato in precedenza – il Papa emerito porta una semplice talare bianca, senza fascia e senza mantelletta: sono i due particolari che lo distinguono, invece, dall’abbigliamento di Papa Francesco che ha anche una mantelletta e la fascia. Per il pranzo è prevista la presenza dei due segretari, quindi di mons. Georg e di mons. Xuereb, quindi l’aspetto totalmente privato e riservato di colloquio si è concluso con il colloquio nella Biblioteca. Al termine dell’incontro il Papa emerito ha riaccompagnato all’eliporto Papa Francesco che è ripartito verso il Vaticano alle 14.42.
Ricordo ancora che questo non è il primo incontro: è il primo incontro di persona, però Papa Francesco ha già rivolto molte volte il suo pensiero al Papa emerito: sia già dalla Loggia delle Benedizioni, in occasione della prima comparsa alla Loggia, sia poi con due telefonate personali: la sera stessa dell’elezione e il giorno di San Giuseppe per fare gli auguri. Quindi, il colloquio era già avviato, anche se l’incontro personale, fisico non era ancora avvenuto. Ricordiamo anche che il Papa emerito aveva già manifestato la sua incondizionata riverenza e obbedienza per il suo successore in occasione dell’incontro con i cardinali, il 28 febbraio, e quindi ha avuto certamente modo, in questo incontro – che è stato un momento di altissima, profondissima comunione – di rinnovare questo suo atto di riverenza e di obbedienza al suo successore, mentre certamente Papa Francesco ha rinnovato la gratitudine sua e di tutta la Chiesa per il ministero svolto da Papa Benedetto nel corso del suo pontificato”.
Puoi disegnarci un cuore, -commenta Stefania ocds-, seguendo i profili delle due figure bianche che si abbracciano. L’anziano, minuto e tenero Benedetto che va incontro con il suo bastone, a piccoli passi verso il più giovane e energico Francesco. E poi l’abbraccio, pieno di calore e affetto sinceri. Caratteri diversi, certamente e siamo anche un po’ stanchi di leggerlo e sentirlo dire, ma se in un uno emerge la timidezza e nell’altro l’espansività sudamericana, entrambi sono l’espressione di una fede radicata in Cristo, vissuta nell’umiltà e nel dono di sè.
Tenero l’abbraccio che a ragione passerà alla storia. Tenero e commovente lo sguardo fra questi due uomini vestiti di bianco, a noi cari e a cui il Signore oggi affida compiti diversi, ma complementari. E’ stata un’immensa grazia poter essere, anche se da lontano, spettatori dell’abbraccio, dello scambio dei doni, della preghiera silenziosa, l’uno al fianco dell’altro, come ha voluto papa Francesco, dell’inizio di un colloquio durato, si dice, 45 minuti.
Non ci sono commenti, perché le immagini parlano da sole. Resta un’immensa tenerezza per papa Benedetto che chissà quando potremo rivedere e la fortuna di poter pregare per lui immaginandolo lì, davanti a quel tabernacolo e alla Madonna Nera che lo custodisce. Le parole giuste per lui le ha trovate papa Francesco: la Madonna dell’umiltà è davvero l’icona del pontificato di Benedetto XVI e di tutta la sua vita. Un granellino di senape che diventerà per molti la grande quercia della fede.
a cura di Ornella Felici
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