Torino, 25. Per reati con finalità di terrorismo internazionale è stato arrestato nel capoluogo piemontese, nel nord Italia, un uomo di nazionalità marocchina di 29 anni. Sono forti e sanguinarie le sue parole di propaganda jihadista condivise in rete. L’uomo istigava a compiere attentati contro i «miscredenti», come li definiva, giustificando e inneggiando i recenti attentati commessi in Germania, Svezia e Francia.
Aveva addirittura esternato la volontà di pianificare un attentato terroristico in Italia ed era alla ricerca di altri sodali per la sua realizzazione. Le accuse — riferiscono gli inquirenti — sono di istigazione a delinquere e apologia di reato aggravati.
Il giudice per le indagini preliminari nell’ordinanza di custodia cautelare scrive che Mouner El Aoual — questo il nome dell’uomo — è un «soggetto estremamente pericoloso» e che «sta svolgendo un’opera di proselitismo e incitamento ad azioni violente e letali». Il magistrato aggiunge che «per intenti e personalità presenta un altissimo rischio di passare all’esecuzione di tali gravi atti di violenza». L’uomo, che era irregolare dal 2008 ed era stato espulso nel 2012, era riuscito a conquistarsi la fiducia di due italiani, madre e figlio, che da nove anni lo ospitavano e che lo consideravano quasi alla stregua di un figlio adottivo.
Nell’indagine, iniziata lo scorso settembre nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dei cosiddetti foreign fighters (combattenti stranieri) e lone wolves (lupi solitari), i due italiani sono al momento persone informate dei fatti.
Intanto, la polizia svedese ha arrestato ieri un secondo uomo in relazione all’attacco del 7 aprile scorso a Stoccolma quando l’uzbeko Rakhmat Akilov si è lanciato alla guida di un camion sulla folla uccidendo quattro persone e ferendone una quindicina. L’uomo ha confessato di aver agito su ordine del cosiddetto stato islamico (Is).
Fonte: Osservatore Romano, edizione 25 Aprile