Washington, 25. Nel giorno dell’85° anniversario della fondazione dell’esercito, la Corea del Nord torna a minacciare un attacco senza preavviso su larga scala. Pyongyang — si legge oggi sui media ufficiali del regime — «possiede ora la volontà e le capacità di rispondere a ogni tipo di guerra». Se Stati Uniti e Corea del Sud «continuano la preparazione incauta di un attacco preventivo», il Nord ne «lancerà uno senza preavvisi per punizione distruggendo le loro terre».
La tensione nella penisola coreana è altissima. Kim Hong-kyun, inviato speciale sudcoreano, ha detto che Stati Uniti, Corea del Sud e Giappone «concordano sulla necessità di massimizzare la pressione su Pyongyang per prevenire ulteriori provocazioni nell’ambito delle ipotesi di un nuovo test nucleare o di un lancio di missile».
E sempre oggi, proprio per festeggiare la nascita dell’esercito, Pyongyang ha effettuato esercitazioni di artiglieria con proiettili da combattimento (non a salve) nei pressi della città orientale di Wonsan.
Il leader Kim Jong-un — dicono fonti sudcoreane — avrebbe assistito alle manovre.
Washington è pronta a reagire a ogni nuova provocazione.
Stando a quanto riporta la Cnn, gli Stati Uniti hanno inviato nell’area anche il sommergibile nucleare Uss Michigan, mentre sono iniziate operazioni congiunte con la marina giapponese.
Il sottomarino è arrivato oggi nel porto di Busan, nella Corea del Sud. Venne varato nel 1983, all’indomani dell’abbandono da parte sovietica delle trattative di Ginevra sugli euromissili e dieci giorni prima del lancio dello scudo spaziale statunitense.
Tecnicamente appartiene alla classe Ohio, di cui fanno parte altri 17 mezzi simili a esso. È stato impegnato in 66 missioni di pattugliamento delle acque internazionali. È dotato di missili tattici e ha sofisticate capacità di comunicazione.
Ieri all’Onu l’ambasciatore statunitense Nikki Haley, ha dichiarato: «Se vedremo che Pyongyang attacca una base militare, se vedremo il lancio di un missile balistico intercontinentale, allora ovviamente procederemo». Anche il Pentagono ha lanciato il suo monito, chiedendo alla Corea del Nord di «astenersi da azioni provocatorie e da una retorica destabilizzante».
Fonte: L’Osservatore Romano, edizione del 25 Aprile 2017