Una carità tempestiva quella di Papa Francesco che ha voluto far giungere il «suo conforto alla famiglia Halilovic, che ieri notte ha perso tre figlie nell’incendio della loro roulotte nella periferia di Roma».
Lo rende noto la Sala Stampa vaticana, spiegando che oggi pomeriggio l’elemosiniere pontificio monsignor Konrad Krajewski, il “braccio destro caritativo” del Papa, si è recato in visita sul luogo della tragedia, a Centocelle, nella zona est di Roma, «per portare un saluto e un aiuto concreto ai genitori e agli otto fratelli» di Francesca (8 anni), Angelica (4), ed Elisabeth (20) bruciate vive.
Ancora una volta Papa Bergoglio ha voluto ribadire la propria vicinanza alle popolazioni nomadi. Nell’udienza del 26 ottobre 2015 in Vaticano con 5mila rom e sinti, il Pontefice, oltre all’invito a superare i pregiudizi, aveva lanciato un vigoroso appello dicendo: «Non vogliamo più assisitere a tragedie familiari in cui i bambini muoiono di freddo o tra le fiamme».
In mattinata era giunto a Centocelle monsignor Enrico Feroci, presidente della Caritas di Roma, il quale ha incontrato la sindaca Virginia Raggi che – come ha raccontato lo stesso prelato in un’intervista a Tv2000 – «mi ha detto che anche il Comune di Roma è interessato al superamento dei campi rom».
Questo, però, ha sottolineato Feroci, «non si può fare in maniera immediata spingendo un semplice bottone. Ci vuole una programmazione e la pazienza di saper aspettare un progetto che ha una lunga gittata. Per questo servono persone serie che lavorino intorno ad un tavolo con un unico obiettivo. Non si può, come è successo negli ultimi anni, iniziare un percorso e abbandonarlo subito dopo. Serve assolutamente serietà».
Fonte www.lastampa.it/Salvatore Cernuzio