Al termine della Messa a Medellin, il Papa ha incontrato alcuni studenti di Scholas Occurrentes, dal 2013 Fondazione di diritto pontificio. Si tratta di una rete internazionale di scuole – pubbliche e private, confessionali e non – nata più di 20 anni fa in Argentina su iniziativa dell’allora arcivescovo Bergoglio. Sono le cosiddette “scuole dell’incontro”: una realtà radicata oggi in tutto il mondo. La parola d’ordine è “no all’esclusione”, “sì all’inclusione”. E’ presente in 190 Paesi, con quasi 450 mila istituti.
I ragazzi hanno riferito al Papa le loro speranze e le loro difficoltà e lo hanno ringraziato per aver inspirato una realtà educativa così diversa dalle altre. Francesco, a sua volta, li ha ringraziati per avere intrapreso questa esperienza scolastica che vuole raggiungere l’armonia attraverso la formazione e la cultura e li ha esortati a promuovere tra i coetanei questo tipo di educazione.
A Scholas – ha detto in altre occasioni Francesco – nessuno è una “persona NO”, ma tutti hanno un valore. Spesso anche in campo educativo si ragiona per schemi elitari: invece qui – afferma il Papa – tutti devono avere le stesse opportunità, soprattutto quando si tratta di giovani che si affacciano alla vita e si preparano a operare nella società di domani.