Oggi alle 15, dall’Auletta dell’Aula Paolo VI in Vaticano, Francesco si collegherà con l’equipaggio della Stazione spaziale internazionale. È il secondo Pontefice a farlo, dopo Benedetto XVI nel 2011
LA DIRETTA DALLE ORE 15
.
.
La voce di un Papa venuto «dalla fine del mondo» arriverà stavolta anche oltre i confini stessi del mondo. Oggi alle 15 infatti, dall’Auletta dell’Aula Paolo VI in Vaticano, Francesco si collegherà con l’equipaggio della Stazione spaziale internazionale (Iss), evento che sarà trasmesso in diretta dal Centro televisivo vaticano.
L’equipaggio della missione attualmente in orbita – si tratta della “Expedition 53” – è composto da sei astronauti: tre statunitensi, due russi e un italiano, Paolo Nespoli.
E per Nespoli, 60 anni, questo sarà un bis: l’astronauta italiano era infatti a bordo della Stazione spaziale anche quando Benedetto XVI si collegò il 21 maggio 2011 con l’Iss. Allora papa Ratzinger, dalla Biblioteca Vaticana, dialogò per mezz’ora con i sei astronauti dell’Iss, a cui si erano aggiunti quelli dello Space Shuttle Endeavour (tra cui l’italiano Roberto Vittori), che nel suo ultimo volo aveva portato strumenti e materiali all’Iss.
Quello era stato il primo colloquio di un Pontefice con interlocutori nello spazio, a circa 400 chilometri dalla Terra, e si era svolto in una modalità inusuale: era stato infatti Benedetto XVI a rivolgere delle domande, cinque, ed erano stati gli astronauti a rispondere. Nell’ultima domanda tra l’altro, particolarmente intensa, il Papa aveva chiesto proprio a Nespoli, che aveva perso la madre mentre era in orbita, come avesse vissuto quel momento in una situazione di separazione da tutto, ricordandogli che aveva pregato per lui.
.
.
Se si pensa ai Papi del post-Concilio e al loro “rapporto” con lo spazio, non si può non citare una scena divenuta celebre: quella di Paolo VI che seguì la lunga diretta Rai dello sbarco sulla Luna, nella notte fra il 20 e il 21 luglio 1969, e che benedisse l’impresa dell’Apollo 11.
Avvenire on line