Debora Donnini- Città del Vaticano
Avere sempre nella memoria la data del proprio battesimo, data della nostra santificazione iniziale. Così il Papa all’Angelus, subito dopo la Messa nella Festa del Battesimo del Signore, nella quale – dice – “ho avuto la gioia di battezzare” 34 bambini. Si tratta di una festa che invita ogni cristiano a fare memoria di questo Sacramento. E, infatti, Francesco, come altre volte, esorta a chiedere, a parenti o padrini, la data del proprio battesimo se non la si conosce o la si è dimenticata.
E quella data dobbiamo sempre averla nella memoria perché è una data di festa, è la data della nostra santificazione iniziale, è la data nel quale il Padre ci ha dato lo Spirito Santo che ci spinge a camminare, è la data del grande perdono. Non dimenticatevi: quale è la mia data del battesimo?
L’umiltà di Gesù, che si fa carico di tutti noi
Papa Francesco si sofferma, poi, sulla grande umiltà di Gesù: Colui che non aveva peccato, si mette in fila con i penitenti per ricevere il battesimo nel fiume Giordano manifestando così la sua disponibilità a “immergersi nel fiume dell’umanità” prendendo su di sé le debolezze degli uomini e condividendo il loro desiderio di superare ciò che allontana da Dio e rende estranei ai fratelli. “Come a Betlemme – sintetizza Francesco – anche lungo le rive del Giordano Dio mantiene la promessa di farsi carico della sorte dell’essere umano, e Gesù ne è il Segno tangibile e definitivo”. “Si fa carico di tutti noi, nella vita, nei giorni”, ribadisce.
Lo Spirito Santo dono che il Padre ci ha fatto nel giorno del battesimo
Infine, il Papa ricorda che è lo Spirito Santo l’artefice del battesimo di Gesù e del nostro. E’ lo Spirito “che apre gli occhi del cuore alla verità”, che ci spinge “sul sentiero della carità” e “ci trasmette la tenerezza del perdono divino”.
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