Febbraio 1919. Fino a quel momento l’unica persona ad aver visto le stimmate di Padre Pio è il guardiano del convento di San Giovanni Rotondo, Padre Paolino.
Il frate decide di parlarne con il Superiore, Padre Benedetto. Paolino è ancora scosso per quello che ho visto. Roberto Allegri ricostruisce quel colloqui in “La dolcezza del fuoco” (Ancora editrice).
“Stava piangendo..”
«Nel pomeriggio – dice Paolino al Superiore – Pio non era sceso a mangiare. Ogni tanto lo fa, resta a lungo in preghiera, siamo abituati. Sono salito, sono passato dalla sua cella. La porta era socchiusa e ho sentito che stava piangendo. Ho bussato, gli ho chiesto se stava bene. E lui ha emesso un gemito come se in quel momento fosse stato colpito. Allora sono entrato».
Color del vino
Padre Pio, ricorda Padre Paolino, «era sul letto e attorno a lui c’erano pezze e stracci tutti insanguinati. Si era fasciato le mani. Si era tolto i sandali e anche i piedi erano avvolti nelle bende. Credo avesse usato la federa del cuscino. C’era molto sangue su questi tessuti, così tanto che da bianchi erano diventati color del vino. È stato come se mi fossi sentito trafiggere da mille aghi. Sono corso verso di lui, col cuore in gola. Pio mi ha guardato e nei suoi occhi ho visto una pena così grande che mi ha piegato le gambe e ho dovuto mettermi seduto».
“Come avesse preso la scossa”
Paolino gli chiede come si è ferito. «Pio è rimasto in silenzio, le lacrime che scendevano sul viso. Ha allungato le mani verso di me. Io allora ne ho presa una e devo averla schiacciata inavvertitamente perché lui ha fatto un salto, come avesse preso la scossa. Gli ho chiesto scusa e molto lentamente ho sciolta la fasciatura. E…».
Un buco che sanguinava
A quel punto il frate confessa la presenza delle stimmate. «La mano di Pio era bucata. Forata, trapassata come da uno scalpello. Era impressionante. Sul palmo ma anche sul dorso… un buco. Un buco che sanguinava. Io restavo lì, immobile. Non sapevo dire niente, guardavo e stavo per sciogliere le bende dell’altra mano quando Pio mi ha detto, con un filo di voce: “Anche qui…”».
Le ferite sul costato
Padre Pio solleva adagio il saio, e Paolino vede che sul petto del frate di Pietrelcina c’è una ferita. «Non proprio sul petto, tra le costole. Ed era impressionante, Benedetto. Davvero impressionante. Era come una X, come due tagli uniti. Era uno squarcio profondo, scuro perché c’era molto sangue. E questo sangue si muoveva insieme al respiro di Pio. E la pelle e la carne, sui bordi della ferita, erano come se fossero state bruciate. Pio ci stava tenendo premuto un asciugamano e questo era intriso di sangue e un altro liquido più chiaro».
Cosa è accaduto?
Padre Paolino a quel punto guarda fisso il suo Superiore. «Cosa è accaduto al nostro Pio?», chiede con voce strozzata. «È come penso? È davvero così? Pio ha davvero i segni del Signore? Come san Francesco?».
«Non lo so, Paolino. Non lo so – risponde Bendetto – Ma sono sicuro che c’è una spiegazione. Per adesso, è importante che la cosa resti qui, tra le mura del convento. Ma sarà difficile. So che altre persone hanno visto le ferite, durante la Messa. Bisogna però che stiamo attenti. Devo parlarne al Generale. Poi vedremo. Poi, vedremo, caro Paolino».
Fonte it.aleteia.org/Gelsomino del Guercio