Giovanni Paolo II proclamò ufficialmente la celebrazione della XX GMG a Colonia al termine di quella del 2002, tenutasi a Toronto. Qualche anno prima, Giovanni Paolo II aveva preannunciato la scelta della città di Colonia per una delle prime GMG del nuovo millennio, perché «dalla Germania sono venute nel secolo passato catastrofi gravi per l’umanità, ed è bello che venga adesso un grande segno di speranza». Nella Messa celebrata insieme a tutti i Cardinali subito dopo l’elezione, (il 20 Aprile 2005), il nuovo Papa, dichiarò di voler continuare a dialogare con i giovani. A loro lanciò un affettuoso saluto: “In questo anno, (2005, ndr) pertanto, dovrà essere celebrata con particolare rilievo la Solennità del Corpus Domini. L’Eucaristia sarà poi al centro, in agosto, della Giornata Mondiale della Gioventù a Colonia. Penso in particolare ai giovani. A loro, interlocutori privilegiati del Papa Giovanni Paolo II, va il mio affettuoso abbraccio nell’attesa, se piacerà a Dio, di incontrarli a Colonia in occasione della prossima Giornata Mondiale della Gioventù. Con voi, cari giovani, futuro e speranza della Chiesa e dell’umanità, continuerò a dialogare, ascoltando le vostre attese nell’intento di aiutarvi a incontrare sempre più in profondità il Cristo vivente, l’eternamente giovane”. Per Papa Benedetto XVI le Giornate Mondiali della Gioventù sono “una medicina contro la stanchezza del credere”, “un modo nuovo, ringiovanito, dell’essere cristiani”, “una nuova evangelizzazione vissuta”, un grande segno di speranza per la Chiesa e per il mondo intero. Certo, la GMG non può essere considerata un evento isolato, essa deve essere ben preparata e deve trovare un seguito nella pastorale giovanile ordinaria delle diocesi e delle parrocchie. In altri termini, deve costituire ogni volta un “nuovo inizio” nell’impegno pastorale della Chiesa a favore delle giovani generazioni. Mentre conserviamo con gratitudine il ricordo dell’ultima Giornata Mondiale dei Giovani di Madrid 2011, durante la quale abbiamo assistito alla straordinaria testimonianza di fede di oltre due milioni di giovani.
L’invito del Papa a Sydney, e il tema della giornata-. Papa Benedetto XVI comunicò la sede della XXIII GMG durante la celebrazione di chiusura della GMG tedesca (Angelus 21 agosto 2005): “In questo momento, nel quale la presenza viva di Cristo risorto in mezzo a noi alimenta la fede e la speranza, sono lieto di annunciare che il prossimo Incontro mondiale della gioventù avrà luogo a Sydney, in Australia, nel 2008. Affidiamo alla guida materna e premurosa di Maria Santissima il cammino futuro dei giovani del mondo intero”. Il tema scelto per l’incontro è stato «Avrete forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi e mi sarete testimoni» (At 1, 8). L’Australia fu infatti chiamata dai primi esploratori europei “La Grande Terra del Sud dello Spirito Santo”, come ricordato anche da papa Benedetto al suo arrivo in città. Giovanni Paolo II, visitando quel Paese, riferendosi al periodo della sua colonizzazione disse: «Fu il potere dello Spirito Santo a sostenere il popolo cristiano nei primi giorni della colonizzazione e a mantenerlo fedele alle tradizioni della sua fede. E fu l’amore ardente di Cristo, che si manifesta più chiaramente sulla croce, a spingere i primi cappellani e sacerdoti a portare il ministero sia ai forzati sia ai liberi coloni con tanto coraggio e sopportazione, spesso in grande isolamento e solitudine. Fu lo Spirito Santo, portando la comprensione al di là delle barriere della divisione e del sospetto, a muovere il cuore del primo cappellano anglicano, il reverendo Richard Johnson, ad accogliere un gruppo di sacerdoti spagnoli in visita a Sydney nel 1793 con, nelle loro stesse parole, “gentilezza e umiltà, e una semplicità veramente evangelica”». Lo slogan è stato ripreso da Benedetto XVI, nell’intento di esortare la gioventù ad annunciare il Vangelo anche nei punti più remoti del pianeta.
Programma della GMG-. Martedì 15 luglio-. La GMG inizia alle 16.30 con una Santa Messa di benvenuto celebrata da George Pell, cardinale-rettore dell’Arcidiocesi di Sydney, a Barangaroo, una grande area di ventidue ettari nella parte est di Sydney, intitolata alla moglie di Bennelong, un eroe aborigeno. Nel pomeriggio, tranne in orario della Messa, in vari punti della città si svolgono gli eventi del Festival della Gioventù: programmi culturali di spettacoli, mostre e dibattiti, organizzato con il coinvolgimento di diocesi, gruppi e movimenti di tutto il mondo. Da mercoledì 16 a venerdì 18 luglio: Catechesi mattutine per i partecipanti in 297 luoghi cittadini: 236 diocesani (tra chiese e sale parrocchiali), 20 non diocesani (tra cui un centro islamico) e 38 commerciali nel pieno centro (CBD) tra grattacieli e parchi (Homebush). In particolare i vescovi italiani che hanno partecipato alle catechesi dei loro connazionali sono stati Giuseppe Anfossi, Angelo Bagnasco, Giuseppe Betori, Giovanni Dettori, Bruno Forte, Claudio Giuliodori, Dante Lafranconi, Carlo Mazza, Arrigo Miglio, Michele Pennisi, Giovanni Ricchiuti, Domenico Sigalini, Alberto Tanasini, Giancarlo Vecerrica, Giuseppe Zenti. Continua il Festival della Gioventù. Giovedì 17 luglio: Alle 14.45 inizia la cerimonia di accoglienza a Benedetto XVI che, come accaduto alla GMG di Colonia, arriva per nave nella baia di Sydney, sbarcando a Darling Harbour, in centro città. Giovani su traghetti e imbarcazioni da diporto precedono e seguono la nave del Papa. Circa trecentomila i presenti. Venerdì 18 luglio: Alle 15 presso la Cattedrale di St Mary parte la Stations of the Cross, ovvero una via Crucis con la rappresentazione delle ultime ore della vita di Gesù, che si dipana fino alle 18 in altri sei luoghi della città con i principali palazzi e monumenti cittadini utilizzati come stazioni: Barangaroo, Darling Harbour, il piazzale della Sydney Opera House e The Domain, riproponendo uno schema già utilizzato a Toronto. Regista dell’evento un prete cattolico. Alfio Stuto, l’attore che impersona Gesù Cristo di origine italiana ; molto apprezzata, per il suo profondo significato, la scelta di un giovane di origine aborigena per l’interpretazione del Cireneo. Si calcola che la rappresentazione sia stata seguita da mezzo milione di persone, abitanti del luogo esclusi, e da cinquecento milioni di telespettatori.
Programma della GMG-. La GMG ha avuto inizio il lunedì 15 agosto 2011 con l’accoglienza dei pellegrini che arrivavano a Madrid dai cinque continenti.Nei tre giorni successivi (martedì, mercoledì e giovedì) i pellegrini suddivisi per gruppi linguistici hanno partecipato ad incontri di catechesi, presieduti da vescovi, incentrati su alcune parti del discorso del pontefice. Questi incontri si sono svolti principalmente nelle chiese, nelle scuole, negli auditori e nei centri sportivi di Madrid. Giovedì 18 agosto: Verso le 12.00 del 18 agosto il Papa è atterrato all’aeroporto di Madrid, ed è stato accolto da una cerimonia di benvenuto nel padiglione di Stato. In seguito si è recato con la papamobile verso la nunziatura, dove ha alloggiato. Verso le 19.30 il Papa ha effettuato un giro per salutare i giovani pellegrini, passando per plaza de la Independencia e la Puerta de Alcalá, fino ad arrivare in Plaza de Cibeles. In questa giornata di arrivo il pontefice ha auspicato un futuro migliore, da un punto di vista lavorativo, per i giovani superando il problema del precariato. Venerdì 19 agosto: Il venerdì il Papa ha incontrato verso le 11.30 dapprima le giovani religiose nel patio dei Re del monastero dell’Escorial, ed in seguito verso le 12.00 mille giovani professori universitari nella basilica. Verso le 19.30 si è tenuta una Via Crucis in plaza de Cibeles, alla presenza del Papa. In tale occasione, Benedetto XVI ha invitato i giovani a non fuggire dalla sofferenza e a rimanere vicini a chi è meno fortunato. Tale condotta, secondo il Papa, è uno dei messaggi fondamentali della passione di Gesù. Ogni stazione della Via Crucis è rappresentata da un carro della Settimana Santa spagnola, che raffigura la scena. Questi carri provengono da diverse parti della Spagna. Sabato 20 agosto: Mezzi della polizia all’aeroporto di Cuatro Vientos durante la messa del 21 agosto: La mattinata del sabato si è tenuta una messa per i seminaristi della Cattedrale dell’Almudena. Verso le 19.30 il Pontefice ha fatto visita alla Fondazione Istituto San José, per poi recarsi in seguito anch’egli all’aeroporto. La consueta veglia di preghiera si è tenuta sabato verso sera, nella zona sud-est della capitale. A poco più di mezz’ora dall’inizio la veglia è stata interrotta per una decina di minuti a motivo di un improvviso nubifragio che ha impedito al papa di proseguire nella lettura del suo discorso, appena iniziata. Benedetto XVI ha deciso di rimanere sul palco nonostante la pioggia («No, io rimango. Rimaniamo» disse ai suoi collaboratori che indicavano la possibilità di ritirarsi) e al termine dell’acquazzone è passato direttamente ai saluti nelle diverse lingue, rivolgendo ai giovani presenti queste parole: «Grazie per questa gioia e resistenza, questa vostra forza, più forte della pioggia. Il Signore con la pioggia manda molte benedizioni!». Nel discorso che non ha pronunciato, ma che viene dato per letto, il Papa ha toccato il tema della fedeltà alla chiamata cristiana. Una forte critica è stata sollevata nei confronti del relativismo, dilagante, secondo Benedetto XVI, nella società contemporanea. Vi è stata, inoltre, un’esortazione a restare saldi nella fede e a ricercare la propria vocazione con la preghiera (preghiera che deve avvenire, seguendo il modello di Santa Teresa di Gesù, come una conversazione con un amico). La veglia è seguita con un lungo momento di adorazione Eucaristica silenziosa e l’atto di consacrazione della gioventù al Sacro Cuore di Gesù. Dopo la benedizione, il papa ha rivolto ai pellegrini altre parole di saluto: «Cari giovani, abbiamo vissuto un’avventura uniti. Saldi nella fede in Cristo, avete resistito alla pioggia. Grazie per il sacrificio che state facendo e che senza dubbio offrirete al Signore. Vi ringrazio per il meraviglioso esempio che avete dato. Così come in questa notte, con Cristo potrete sempre affrontare le prove della vita. Non lo dimenticate!”». Il papa ha fatto quindi sapere di essere orgoglioso dei giovani presenti alla veglia. Domenica 21 agosto: La messa conclusiva si è tenuta sempre presso l’aeroporto di Cuatro Vientos, dove i pellegrini hanno trascorso la notte dopo la veglia della sera precedente. Il Papa ha esortato i giovani a “dare testimonianza della fede negli ambienti più diversi, incluso dove vi è rifiuto o indifferenza. Non è possibile incontrare Cristo e non farlo conoscere agli altri, quindi non conservate Cristo per voi stessi, comunicate agli altri la gioia della vostra fede”. Hanno assistito alla celebrazione i reali di Spagna, re Juan Carlos e la regina Sofia. A causa del temporale del giorno precedente alcune delle 17 tende in cui si sarebbe dovuta svolgere l’adorazione notturna e in cui erano conservate le particole sono state danneggiate: per motivi di sicurezza è stato bloccato l’accesso alle tende, come riferito dal portavoce papale padre Federico Lombardi, e dunque pochissimi ragazzi hanno avuto la possibilità di fare la comunione rispetto ai presenti. Al termine della Messa il Santo Padre ha annunciato che la successiva GMG si sarebbe tenuta nel 2013 a Rio de Janeiro (Brasile). Verso sera il Pontefice ha incontrato brevemente i volontari che hanno aiutato prima durante e dopo la GMG, presso la zona fieristica IFEMA, per poi dirigersi nuovamente presso l’aeroporto di Barajas dove in seguito ad un breve saluto ufficiale è ripartito per ritornare a Roma. a cura di Ornella Felici