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Medjugorje. 29 anni fa la Madonna chiamò per la prima volta i giovani di tutto il mondo

La 29° edizione del Festival dei Giovani di Medjugorje, il Mladifest 2018,  è in piena ed vivace attività.  Sono presenti oltre 80.000 giovani, provenienti da più di  60 paesi. Lunghe file ai confessionali e decine di migliaia di particole consacrate, durante le messe concelebrate da oltre 650 sacerdoti.  Anche  l’arcivescovo Hoser,  rappresentante personale del Santo Padre per la parrocchia di Medjugorje,  è presente e si mescola tra i pellegrini.

Una tale quantità di giovani che insieme pregano, ricevono sacramenti è seconda solo alle Giornate Mondiali della Gioventù, fortemente volute da san Giovanni Paolo II.  E’ il più grande raduno internazionale che si svolge annualmente in Europa. Il Mladifest è nato, circa trenta anni fa, per volontà di padre Slavko Barbaric, quando iniziò a radunare e ad accogliere alcuni giovani, per parlargli della spiritualità mariana di Medjugorje.

La maggior parte dei Media ignorano questo evento, anche se la crescita dei giovani che partecipano all’incontro, è aumentata notevolmente, soprattutto negli ultimi 10-12 anni. I giovani rispondono alla chiamata silenziosa che la Gospa, rivolge loro da quasi trenta anni.

Fino ai primi anni duemila, il Festival aveva una grande partecipazione di giovani, ma non aveva  i numeri di oggi. Erano gli anni del suo primo rapido sviluppo, in quei tempi c’era meno organizzazione, molto più spontaneismo, ma i partecipanti al Festival erano circa un terzo di quelli presenti oggi.

Il Festival con la sua crescita esponenziale dei giovani, stupiva anche i frati della parrocchia di san Giacomo. Cosi parlava nel 2006, fra Ljubo, uno dei coordinatori del Festival dei Giovani, in quell’anno.

Come è nato il festival? Quale era l’obiettivo?

Questo festival è nato 17 anni fa quando p. Slavko con un gruppo di giovani ha cominciato ad aiutarli a capire Medjugorje, a crescere con questa spiritualità espressa attraverso canti, testimonianze personali. Io non ero qui quindi non posso dirvi di più dell’inizio. Di sicuro era un gruppo di giovani che era stato toccato da Medjugorje, dalla presenza della Madonna e dei messaggi, così, pian piano questo festival, questo incontro internazionale è cresciuto.

Come lo avete pubblicizzato?

La pubblicità è spontanea. È proprio un miracolo che i giovani vengano. Non facciamo nessuna propaganda: un giovane che ha partecipato al festival racconta di questo festival ad un altro giovane facendo così aumentare il numero. Non c’è nessuna pubblicità né sulla televisione né sulla radio.

Come si è evoluto nel corso si questi 17 anni?

Di sicuro il numero è cresciuto. La forma più o meno è restata uguale. Nel primo festival c’erano un centinaio di giovani di 4 o 5 nazioni. In questo festival (2006 ndr) sono rappresentate 42 diverse nazioni registrate e rileviamo la presenza di circa 30.000 giovani ai quali si aggiungono quelli che non si sono registrati soprattutto per la Messa che è il punto centrale della giornata. È possibile confessarsi in almeno 19 lingue e la Messa viene tradotta in 15  idiomi.

Quali difficoltà avete incontrato?

Anche l’organizzazione è per così dire spontanea. Un miracolo. Si fa da parecchi anni e tante cose si sanno già. Ci aiuta la Comunità Cenacolo che ha la sua giornata di testimonianze, soprattutto con il recital sul Vangelo che i ragazzi preparano ogni 2 anni. Si susseguono poi diverse testimonianze concrete di conversione vissute a Medjugorje – o nella propria vita cristiana: sono suore, laici, sacerdoti, giovani.

Cosa cercano, secondo la sua esperienza, i giovani che vengono qui?

Dalle reazioni dei giovani si nota che a Medjugorje il momento più bello per loro è l’adorazione. L’adorazione notturna in silenzio, con i canti e le meditazioni che li aiutano a scendere un po’ più profondamente nel loro cuore. Questo nonostante ci siano canti un po’ rumorosi, ma ci vuole anche questo.

Cosa si sente di consigliare ai giovani che vengono al festival?

Di lasciarsi guidare; di abbandonarsi alla Madonna che li condurrà, di sicuro, a Gesù. Per me questo è un miracolo. Io mi sento solo servo delle opere di Dio. È la Madonna che organizza il Festival, servendosi anche di noi uomini.

Cosa vorrebbe dire a quelli che non sono mai, o ancora, venuti?

Di venire, almeno per curiosità. E vedere. Ce ne sono tanti che vengono anche solo per curiosità, anche questo può essere un buon motivo iniziale. Poi l’atteggiamento cambia in qualcosa di più profondo, di serio dentro le anime. Purtroppo ci sono molti pregiudizi su Medjugorje, tanta ignoranza e tante cose di cui si parla in modo sbagliato. […]

Cosa è cambiato in questi 12 anni?­  Molte cose. Ora ci sono i droni che fotografano dall’alto, le dirette via web, molti più posti letto per i pellegrini, più organizzazione. Ma una cosa non è cambiata e non cambierà mai. L’entusiasmo dei giovani e dei meno giovani , che sempre più numerosi ogni anno partecipano. La loro grande voglia di incontrare la Madonna e, per mezzo di Lei, andare incontro al suo amato Figlio Gesù.

Sembra quasi di vederla la Gospa, felice che dal Cielo, guarda i giovani e parla al loro cuore!

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