Dodici bare, anche quella bianca di un bambino, nella camera ardente allestita al padiglione Jean Nouvel della fiera di Genova dove stamani si sono raccolti familiari, parenti e amici di parte delle vittime del crollo del ponte Morandi.
Sono le salme di cui si terranno domani i funerali di Stato. Altre famiglie delle vittime hanno preferito funerali privati, nei luoghi di residenza. Stamani il vescovo ausiliario di Genova, Nicolò Anselmi, ha recitato il rosario e benedetto le salme, distinguibili con cartellini posti sui nomi delle bare, davanti ai parenti, raccolti in un dolore composto. Nel pomeriggio è prevista la vista del cardinale Angelo Bagnasco. Alcune bare erano riconoscibili non solo per i fiori, perlopiù bianchi, ma anche per bandiere del Cile, una sciarpa del Genoa, un pupazzo. Nella parte restante del padiglione è iniziato l’allestimento del palco dove troverà posto l’altare per i funerali. Nelle prossime ore saranno poste 1.500 sedie, verrà realizzata un’area riservata per i parenti, all’esterno viene montato un maxischermo in un altro padiglione.
Cappellano Genova, pochi a funerali Stato, li capisco – “Sono pochi quelli che aderiscono ai funerali di Stato. Tanti non vogliono fare la passerella, e li capisco. Se invece di spendere i soldi per venire qui li avessero dati a questa povera gente, sarebbe stato meglio”. Lo ha detto al Sir padre Mauro Brezzo, cappellano dell’ospedale San Martino di Genova, che sta dando conforto alle persone ferite e ai familiari delle vittime. Quanto ai sentimenti “in generale prevale la rabbia” tra le persone, “invece i parenti delle vittime sono in lacrime e in silenzio, vivono solo il dramma”.
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