Nuovi ostacoli in vista sul percorso, già in salita, del processo di pace in Medio Oriente. Il Segretario di Stato Usa John Kerry ha annullato la visita prevista per oggi a Ramallah e a Gerusalemme, dopo che il Presidente palestinese Mahmoud Abbas ha chiesto l’adesione della Palestina a 15 organismi Onu. Il Segretario di stato americano –riferisce Raadio Vaticana-, avrebbe dovuto dare la stretta finale ad un accordo che sembrava ormai pronto, dopo mesi di delicato ricamo diplomatico. Abu Mazen ha motivato la scelta – votata all’unanimità dall’Olp – come conseguenza della decisione di Israele di non aver rilasciato la quarta tranche di detenuti palestinesi in carcere, alla fine del mese di marzo. “Non facciamo questo contro gli Stati Uniti ma è nostro diritto. Non saremo mai d’accordo – ha detto il Presidente palestinese – nel rinunciare ai nostri diritti. Kerry ha fatto grandi sforzi ed io mi sono incontrato con lui 39 volte dall’inizio dei negoziati. Noi non stiamo lavorando contro nessuno, ma non abbiamo altra opzione”.
Tra i punti dell’accordo in questione, come riferisce la stampa israeliana ci sarebbero stati: la liberazione della spia Jonathan Pollard dalle carceri americane entro la pasqua ebraica del 14 aprile; un’intesa per trattative lungo tutto il 2014 con l’impegno da parte dei palestinesi di non ricorrere alle Nazioni Unite; la liberazione da parte di Israele della quarta tranche di detenuti, compresi, come chiesto dai palestinesi, arabi-israeliani; infine, durante i prossimi negoziati, ci sarebbe stato un addizionale rilascio di 400 detenuti palestinesi scelti da Israele. Lo stato ebraico si sarebbe impegnato inoltre per un parziale congelamento di nuove abitazioni: no a nuove case in Cisgiordania, ad esclusione di quelle nei sobborghi ebraici di Gerusalemme est, oltre la Linea Verde del 1967. a cura della Redazione Papaboys