E’ per assurdo anche un po’ divertente notare come si cerca di portare in queste ore il Papa da una parte e da un’altra – in vari argomenti – in base al proprio interesse. Interessi politici, sociali, economici, culturali: sono forse queste le lobbies che Francesco dice di non amare? Il trionfalismo di Nichi Vendola, per esempio, nella giornata di oggi, è quasi preoccupante: “Se la politica avesse un milionesimo della capacità di ascolto del Papa, sarebbe in grado meglio di aiutare la gente che soffre” ha dichiarato il governatore della Puglia. Finora è stato il più critico tra i critici di Santa Romana Chiesa ed oggi salta sulle dichiarazioni di Francesco “chi sono io per giudicare i gay?” e cambia improvvisamente direzione: bentornato tra i cattolici praticanti caro Niki, ma il Pontefice non ha detto che praticare il sesso omosessuale non è un peccato o è una cosa da fare; Francesco ha ricordato che la Chiesa usa misericordia con tutti, perché è Gesù stesso ad essere misericordia trascendente fatta carne.
Ed anche il trionfalismo dei media di tutto il mondo non è comprensibile, poiché il Santo Padre non ha detto in verità niente di nuovo! “Si scrive tanto della lobby gay – ha detto Francesco ai giornalisti, rispondendo alle loro domande sul volo di ritorno da Rio – Io ancora non ho trovato chi mi dia la carta d’identità in Vaticano con “gay”. Dicono che ce ne sono. Credo che quando uno si trova con una persona così, deve distinguere il fatto di essere una persona gay, dal fatto di fare una lobby, perché le lobby, tutte non sono buone. Quello è cattivo. Se una persona è gay e cerca il Signore e ha buona volontà, ma chi sono io per giudicarla? Il Catechismo della Chiesa Cattolica spiega in modo tanto bello questo.
Ecco cosa ha detto il Pontefice! Francesco ha detto che il Catechismo della Chiesa Cattolica è chiarissimo! E quindi, come in altre occasioni, vi ripropongo le parole del Catechismo per ciò che riguarda la “Castità e l’Omosessualità”. Non c’è niente da aggiungere, togliere o interpretare. Parlano come Francesco, semplicemente chiaro.
Castità e omosessualità 2357 L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante, verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni,238 la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ». 239 Sono contrari alla legge naturale. Precludono all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati. 2358 Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione. Tali persone sono chiamate a realizzare la volontà di Dio nella loro vita, e, se sono cristiane, a unire al sacrificio della croce del Signore le difficoltà che possono incontrare in conseguenza della loro condizione. 2359 Le persone omosessuali sono chiamate alla castità. Attraverso le virtù della padronanza di sé, educatrici della libertà interiore, mediante il sostegno, talvolta, di un’amicizia disinteressata, con la preghiera e la grazia sacramentale, possono e devono, gradatamente e risolutamente, avvicinarsi alla perfezione cristiana. |
Quante volte, la Chiesa ed i Pontefici hanno parlato di misericordia, castità, libertà e verità! Forse troppe volte noi cattolici non siamo stati buoni “traduttori” di quello che è l’insegnamento della Chiesa, ma questo non significa che la Chiesa non insegni chiaramente. Quindi, dove avete visto novità o cambiamenti tali, per tanto trionfalismo mediatico? E’ un po’ come la notizia del Papa che sale sull’aereo con la valigetta. Oppure, in maniera molto banale, è come scrivere che Papa Francesco, sotto la tonaca porta i pantaloni, probabilmente anche una canottiera. E questa è la notizia??
La notizia vera, non mi stancherò mai di ripeterlo, è che Cristo Gesù ha dato la sua vita per noi, ed oggi c’è Francesco, ogni giorno, a ricordarcelo. Grazie a Dio.
Daniele Venturi
Eh, il catechismo…
“2267 L’insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell’identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l’unica via praticabile per difendere efficacemente, dall’aggressore ingiusto, la vita di esseri umani.”
Chiuso in una cella non basta, potrebbe uccidere col pensiero…
Bella analisi! e’ vero che Francesco lo vogliono portare tutti da una parte, ma non ci riusciranno