Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò. Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola.
Marta invece era distolta per i molti servizi. Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose:
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».
Marta è in qualche modo figura dell’umanità, tutta affannata nella costruzione della sua torre. Anche Marta vuole costruire una torre che arrivi al cuore di Cristo. Gesù invece le rivela che non è la sua falsa torre che deve raggiungere il cuore del Maestro. È invece la torre vera del Maestro che deve raggiungere il suo cuore. Chi vuole salire e rimanere nel cuore del Maestro, sempre deve salire attraverso la scala che Gesù dona.
Tutta la terra aveva un’unica lingua e uniche parole. Emigrando dall’oriente, gli uomini capitarono in una pianura nella regione di Sinar e vi si stabilirono. Si dissero l’un l’altro: «Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco». Il mattone servì loro da pietra e il bitume da malta. Poi dissero: «Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo, e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra». Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse: «Ecco, essi sono un unico popolo e hanno tutti un’unica lingua; questo è l’inizio della loro opera, e ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l’uno la lingua dell’altro». Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra (Gen 11,1-9).
Marta è figura dell’uomo secondo la descrizione che ci offre il profeta Michea. Si tratta di un uomo che vuole pensare lui cosa è gradito e cosa non è gradito al Signore. Il suo Dio gli risponde che a Lui gradito è solo l’ascolto della sua voce. Se il Signore è in lite con il suo popolo è proprio perché esso non ascolta più la sua voce. Questa altissima verità è anche rivelata dal Salmo. La vita è dall’obbedienza alla Legge.
«Con che cosa mi presenterò al Signore, mi prostrerò al Dio altissimo? Mi presenterò a lui con olocausti, con vitelli di un anno? Gradirà il Signore migliaia di montoni e torrenti di olio a miriadi? Gli offrirò forse il mio primogenito per la mia colpa, il frutto delle mie viscere per il mio peccato?». Uomo, ti è stato insegnato ciò che è buono e ciò che richiede il Signore da te: praticare la giustizia, amare la bontà, camminare umilmente con il tuo Dio (Cfr. Mi 6,1-8). «Ascolta, popolo mio, voglio parlare, testimonierò contro di te, Israele! Io sono Dio, il tuo Dio! Non ti rimprovero per i tuoi sacrifici, i tuoi olocausti mi stanno sempre davanti.
Non prenderò vitelli dalla tua casa né capri dai tuoi ovili Sono mie tutte le bestie della foresta, animali a migliaia sui monti. Conosco tutti gli uccelli del cielo, è mio ciò che si muove nella campagna. Se avessi fame, non te lo direi: mio è il mondo e quanto contiene. Mangerò forse la carne dei tori? Berrò forse il sangue dei capri? Offri a Dio come sacrificio la lode e sciogli all’Altissimo i tuoi voti; invocami nel giorno dell’angoscia: ti libererò e tu mi darai gloria». Al malvagio Dio dice: «Perché vai ripetendo i miei decreti e hai sempre in bocca la mia alleanza, tu che hai in odio la disciplina e le mie parole ti getti alle spalle? Se vedi un ladro, corri con lui e degli adùlteri ti fai compagno. Abbandoni la tua bocca al male e la tua lingua trama inganni. Ti siedi, parli contro il tuo fratello, getti fango contro il figlio di tua madre. Hai fatto questo e io dovrei tacere? Forse credevi che io fossi come te! Ti rimprovero: pongo davanti a te la mia accusa. Capite questo, voi che dimenticate Dio, perché non vi afferri per sbranarvi e nessuno vi salvi. Chi offre la lode in sacrificio, questi mi onora; a chi cammina per la retta via mostrerò la salvezza di Dio» (Sal 50 (49) 7-23).
Maria è immagine del vero discepolo di Gesù Signore. Il vero discepolato è ascolto, obbedienza, sequela. Se manca l’ascolto, manca la sequela, manca l’obbedienza. Per ascoltare è necessario sedersi ai piedi di Gesù e lasciare che parli al cuore.
Madre di Dio, Angeli, Santi, fateci di purissima obbedienza ad ogni Parola di Gesù.
Commento a cura del Movimento Apostolico