Tripoli. Scoperta a ovest della città di Sirte, storico bastione del sedicente stato islamico (Is) in Libia conquistato dalle forze governative alla fine del 2016, una fossa comune con circa 75 corpi. L’annuncio è stato dato ieri dal consiglio comunale della città.
FOSSA COMUNE CON 75 CADAVERI
Qualche giorno fa un abitante «ci ha informati che c’era una fossa comune nel distretto di Dhahra, a pochi chilometri da Sirte», ha detto all’agenzia France presse Mohamad al-Amial, portavoce del consiglio comunale della città. «Le forze di sicurezza si sono recate sul posto, in un’azienda agricola dove hanno scoperto 75 cadaveri in decomposizione.
I corpi sono stati riesumati in presenza del procuratore e della forza di sicurezza incaricata di proteggere Sirte», ha poi precisato.
Una «fonte militare» di Sirte citata dal sito Libya’s Observer ha sostenuto che i corpi potrebbero essere di terroristi dell’Is che controllarono la città sull’omonimo golfo dal giugno 2015 al dicembre 2016. I terroristi furono scacciati dalle forze del governo di accordo nazionale di Fayez Al Sarraj dopo otto mesi di combattimenti.
LA CONFERENZA SULLA LIBIA
Intanto, a livello internazionale, continuano i preparativi per la Conferenza sulla Libia che si terrà a Palermo il 12 e 13 novembre, alla quale potrebbe anche partecipare il presidente statunitense Donald Trump. Ieri il viceministro italiano degli esteri e della cooperazione internazionale, Emanuela Del Re, si è recato nel paese nordafricano per incontrare, a Gubba, il presidente della Camera dei rappresentanti, Aguila Saleh, e a Bengasi il generale Khalifa Haftar. La questione libica era anche al centro del colloquio tenutosi ieri al Viminale tra il ministro dell’interno italiano Matteo Salvini e l’ambasciatore degli Stati Uniti in Italia Lewis Eisenberg. Al centro del colloquio — riferisce una nota del ministero — la sicurezza interna e in particolare il contrasto all’immigrazione clandestina e la lotta al terrorismo.
Cresce intanto l’inquietudine in Italia dopo che due pescherecci della marineria di Mazara del Vallo sono stati sequestrati nella tarda serata di martedì da motovedette libiche. Si tratta dell’Afrodite Pesca, con sei uomini a bordo, e del Matteo Marrarino, con sette uomini. Il sequestro sarebbe avvenuto a circa 29 miglia dalla costa libica di Derna. La motovedetta avrebbe cominciato a sparare senza alcun preavviso, provocando danni alla cabina e alle attrezzature del motopesca Afrodite. «Non siamo ancora riusciti a metterci in contatto con l’equipaggio, ma sappiamo che stanno tutti bene e che si trovano sul peschereccio dal quale non possono scendere», ha detto l’armatore del Matteo Marrarino.
L’Osservatore Romano, 11/12 ottobre 2018