Allarme nell’Unione Europea. Come era facilmente prevedibile, alle elezioni ha vinto Fidesz (Unione civica ungherese), il partito del premier Viktor Orbàn. I dati non sono ancora definitivi, ma la vittoria è netta. Già da questa mattina sono iniziate le campagne mediatiche contro Orban. Dai mezzi di comunicazione viene descritto come politico anti-progresso. Ormai la tattica è conosciuta: chiunque non si schiera con le politiche aggressive dell’UE, è immediatamente preso di mira, calunniato per farlo “allineare” alle disposizioni “comunitarie”. Il partito conservatore ha raccolto il 45 per cento dei voti, ottenendo 134 seggi su 199. Debacle del centrosinistra – un’alleanza di cinque sigle – che si è aggiudicata solo il 25 per cento dei consensi (39 seggi), davanti all’estrema destra di Jobbik (26 seggi). Hanno superato il quorum (5 per cento) anche i verdi-liberal dello Lmp. In calo l’affluenza alle urne: quattro anni fa si era recato al voto il 65% degli aventi diritto. Ieri la percentuale dei votanti si è fermata al 62%. Sebbene Fidesz abbia ottenuto meno voti in percentuale rispetto alle precedenti elezioni (era arrivato al 52 per cento), Orban canta giustamente vittoria. Gli ungheresi apprezzano le sue riforme in campo economico. Nel 2013 l’Ungheria è cresciuta dell’1,2 per cento, nel 2014 si prevede un aumento fino al 2,1. Il costo di luce e gas è stato abbassato e sono state messe in campo misure per favorire il pagamento dei mutui. Orban, che pure non è mai stato tenero con l’Europa, ha ottenuto dall’Unione Europea finanziamenti pari a 5,3 miliardi. Non solo. Orban ha introdotto nella Costituzione la protezione della vita del feto fin dal concepimento, la promozione della famiglia, rappresentata dal matrimonio fra uomo e donna, la proibizione delle pratiche eugenetiche, limitazione costituzionale all’indebitamento dello Stato non oltre il 50 per cento del Pil, invocazione della responsabilità di fronte a Dio dei parlamentari che approvano la Costituzione, formalizzazione costituzionale dello stemma nazionale centrato sulla Santa Corona e su Santo Stefano, simboli dell’eredità storica cristiana dell’Ungheria. di Emanuela Graziosi