La Festa del pane a Medjugorje, ha partecipato anche Mons. Hoser, inviato del Papa.
Da alcuni anni gli alunni della Scuola Primaria di Bijakovići, frazione di Medjugorje, accompagnati dai loro maestri e catechisti, partecipano attivamente alle Giornate di ringraziamento per i frutti della terra e del duro lavoro dell’uomo.
LA FESTA DEL PANE
Queste giornate iniziano con un momento di preghiera dei bambini e dei loro genitori, poi nella mattinata ci sono giochi, canti, e balli, nei quali i fanciulli sono i principali protagonisti. Nell’occasione della festa si può gustare il pane preparato dagli allievi della scuola e dai loro genitori.
I circa cinquecento tra maestri e scolari, divisi in vari settori, hanno collocato una ventina di tavoli nel luogo in cui sono ubicate le fondamenta dell’antica chiesa parrocchiale ed hanno poi esposto e messo in vendita pane, focacce, dolci ed altri prodotti a base di pane.
E’ stata incredibile la quantità di fantasia e di senso del bello mostrati da ogni settore, con cui gli alunni hanno fatto vedere ai loro compagni, ai maestri ai parrocchiani e a numerosi pellegrini di Medjugorje tutto quello che hanno imparato dai genitori e dai maestri circa la preparazione di prodotti a base di pane e di dolci, anche di quelli che una volta preparavano le loro nonne e bisnonne.
Il ricavato del pane messo in vendita e i prodotti derivati, quali dolci e focacce, era destinato ad opere di carità. Una bella iniziativa che non smentisce il loro buon cuore.
In questa festa 2018, anche Mons. Henryk Hoser, l’inviato della Santa Sede a Medjugorje, ha partecipato a questo momento, e non ha nascosto il suo entusiasmo per ciò che ha visto.
ACCOGLI IL PELLEGRINO E IL FORESTIERO
Nei primi tempi delle apparizioni, i pellegrini che si recavano a Medjugorje, gustavano la generosità dei paesani, che aprirono le porte delle loro case. In quei tempi molti parrocchiani di Medjugorje, misero a disposizione le loro poche provviste, i loro letti, l’acqua e i miseri gabinetti di campagna.
L’accoglienza del forestiero e del pellegrino fu esemplare. Fu anche la base per un futuro migliore. Infatti, gradualmente, ampliarono le loro case e le trasformarono in alberghetti, locande, pensioncine, per un’accoglienza dignitosa dei tanti pellegrini che continuavano ad arrivare.
Questi furono gli inizi! Partirono senza scopi di lucro o di guadagno, ma per un grande senso di carità. Chi contesta il business attuale di quel luogo, ne consideri le origini. Ascolti i racconti di chi vi andò e ricevette accoglienza e disponibilità semplicemente per amore, per fede, per quel forte senso di condivisione verso chi non ha e verso il pellegrino.
Era una parrocchia gradita al cuore della Madre. Era gente che aveva conservato la carità verso il prossimo. Era gente che poi ricevette dalla Provvidenza molto di più di quanto aveva donato.
La Madonna rivolgendosi ai parrocchiani, una volta aveva detto in un suo messaggio:
“Cari figli, oggi vi invito a gioire per la vita che Dio vi dà. Figlioli, rallegratevi in Dio creatore, perché vi ha creati in maniera così meravigliosa.
Pregate perché la vostra vita sia un gioioso ringraziamento, che scorre dal vostro cuore come un fiume di gioia.
Figlioli, rendete grazie senza sosta per tutto ciò che possedete, per ogni piccolo dono che Dio vi dà.
Così la benedizione della gioia di Dio scenderà sempre sulla vostra vita”
25 agosto 1988