Federico se ne è andato a soli 15 anni per la meningite. Il messaggio della mamma fa riflettere
Una morte inaccettabile. L’unico flebile conforto per mamma Valeria, è parlare del suo Federico: dai tatuaggi alla cucina fino alla ginnastica artistica.
Federico, giovane promessa della ginnastica, si allenava infatti all’Atletico Talenti, una società sportiva che ha sede in via Papini, all’interno della parrocchia di San Ponziano, nel cuore del quartiere. Oltre al dolore per la scomparsa del ragazzo, c’è ora il rischio di psicosi tra i soci e frequentatori della palestra, che sono comunque stati invitati a rivolgersi al proprio medico di base per valutare lo stato di salute e decidere su una eventuale profilassi.
Le parole della mamma di Federico rilasciate a Leggo, quotidiano on line
Un ritratto tutto a colori, è così?
«Non mi resta più niente, l’unica cosa a cui mi posso aggrappare è il ricordo, vorrei che mio figlio restasse nel cuore di tutti perché era fantastico. Se le persone si ricordano di lui, anche nella sua scuola quando arriveranno nuovi studenti, vorrà dire che c’è ancora. Che è ancora qui».
Che ragazzo era?
«Dolcissimo e divertente, un compagnone. Era impossibile non volergli bene e poi, quando c’era da fare qualcosa, era sempre il primo. Lui diceva: n pole position, nello sport e a scuola».
Erano queste le sue passioni?
«Sì, Federico amava quello che sarebbe dovuto diventare il suo lavoro: studiava all’alberghiero perché voleva lavorare nei ristoranti, in sala, e magari diventarne direttore. Sono sicura che ci sarebbe riuscito».
Era anche uno sportivo?
«Frequentava la Società atletica Talenti per la ginnastica artistica. Aveva raggiunto il livello agonistico, sembrava che lo sport ce l’avesse nel sangue. Ha voluto anche farsi un tatuaggio per questo».
Quale?
«Sulla schiena aveva un disegno stilizzato di un atleta sugli anelli. Il padre all’inizio non era d’accordo ma poi Federico gli ha detto: è la mia passione, non mi stuferò mai di quel tatuaggio. E lo ha convinto».
Lei era d’accordo?
«E come potevo dirgli di no? Ho il nome di Federico tatuato sul braccio. Ora mi resta questo di lui…».
Nella sua camera c’è il poster di Emma Marrone, gli piaceva?
«Amava i cantanti che piacciono ai giovani. Il suo primo concerto è stato proprio quello di Emma, chiese al padre di accompagnarlo, tornò entusiasta. Quanti bei momenti abbiamo avuto».
Chi le sta vicino, oggi?
«Per fortuna ho dei cari amici».
Anche i compagni di Federico?
«Sì e ne aveva tanti. Suo padre ed io, non senza sacrifici, stavamo organizzando una mega festa per venerdì sera per il suo compleanno di 16 anni. E ora che sarà di quella festa? Adesso dobbiamo organizzare un’altra cosa… Non riesco neanche a dirlo».