Che tristezza leggere il manifesto delle femministe che si autodefiniscono “cagne sciolte”, contro la vita e la dignità della persona! Commentare simili espressioni è davvero superfluo e per tanti versi morificante. L’unica risposta plausibile a tali affermazioni è possibile trovarla nella smania di apparire per fare colpo sull’opinione pubblica. Sicuramente hanno bisogno di mettere sotto gli occhi di tutti i loro bisogni fisiologici, per essere ammirate come le donne “controcorrente”. perchè le loro case sono troppo piene… e non ricevono più. Chiunque in democrazia è libero di esprimere le personali opinioni e punti di vista. Però quando si cade nelle offese, per affermare il proprio pensiero… allora si superano tutte le barriere del buon senso. I temi trattati certamente sono di grande interesse per tutti. Il dialogo e la parola franca devono aiutare la democrazia a crescere e la società a progredire. Ognuno dopo aver letto il “manifesto”, può trarre le dovute considerazioni:
“Pisciamo sui vostri cattomoralismi che pervadono la politica e contro cui quotidianamente ci ritroviamo a lottare, per la libertà di scelta sui nostri corpi, per una prevenzione sessuale diffusa e per una distribuzione gratuita di contraccettivi e lubrificanti di qualità. Pisciamo sulle vostre coscienze perchè vogliamo l’aborto libero e gratuito e vogliamo il libero accesso alla pillola del giorno dopo, senza ostacoli da parte di obiettori che si rifiutano di curare. Pisciamo sul vostro piano della fertilità e sulla vostra concezione della donna che volete relegata ad un ruolo meramente riproduttivo e rinchiusa tra le mura di casa, a fare la madre e la moglie e ad occuparsi di quel lavoro di cura che il welfare non sostiene. Quelle stesse mura che fin troppo spesso racchiudono violenza. Rivendichiamo la scelta di essere madri come e quando lo vogliamo ma rivendichiamo anche la scelta di non procreare.
Pisciamo sul movimento per la vita e su tutti coloro che vogliono svuotare la legge 194 dall’interno, attraverso continui attacchi, tagli e ridimensionamenti dei consultori, costringendo le donne a ricorrere nuovamente alla clandestinità per interrompere gravidanze indesiderate. Condizione che riguarda soprattutto donne migranti, soggette maggiormente alle politiche securitarie di questo paese. Per noi è molto più che 194, malgrado i suoi limiti e le sue lacune. Pisciamo sul comitato no194 che oggi scenderà in piazza a Milano sbandierando ridicole retoriche sulla centralità della famiglia patriarcale e sul ruolo centrale di una donna oggetto, solo atta alla riproduzione. Pisciamo sull’ingerenza di stato e chiesa nelle scelte di vita e sessuali di gay, lesbiche, trans, intersex e favolosità varie. Pretendiamo la depatologizzazione della condizione trans e la riduzione delle liste di attesa e dei costi della perizia dei diversi servizi per la re-attribuzione del sesso. Da un continente all’altro le lotte si uniscono in un unico rifiuto alle vostre politiche di protezione e vittimizzazione. E lo facciamo pisciandoci su, come abbiamo fatto questa mattina davanti al ministero della salute. I nostri corpi, favolosi e strabordanti di rivolta e desiderio, pisciano sui vostri palazzi”. a cura di Ornella Felici
Prima o poi tutto ritorna….ogni paola detta e’ un bumerang…..