Santa Liberata da Como (Rocca d’Olgisio; † Como, 580) è stata una monaca benedettina italiana. È venerata come santa nella Tradizione cristiana occidentale, in particolare a Como, assieme alla sorella Faustina.
La vita
Liberata nacque agli inizi del VI secolo a Rocca d’Olgisio (Piacenza), da famiglia molto benestante (il padre Giovannato, nobile della val di Taro, possedeva un importante maniero posto sui fianchi della val Tidone ancora oggi esistente). Ella aveva una sorella, pure lei venerata come santa dalla tradizione cattolica, di nome Faustina.
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Le due sorelle persero la madre in giovane età e furono affidate ad un tutore di nome Marcello. Il padre non avendo altri figli voleva che le figlie trovassero un degno e nobiliare matrimonio. Ma le figlie erano intenzionate a seguire un altro tipo di vita, quello della contemplazione e della preghiera, al servizio di Dio. Questi desideri vennero contrastati dal padre e le figlie per realizzarlo dovettero fuggire da casa.
Esse riparano a Como dove presero il velo dal vescovo Agrippino. Esse adottarono la regola benedettina, che proprio in quegli anni iniziò ad espandersi. Fondarono un monastero dedicato a Santa Margherita con annesso oratorio dedicato a San Giovanni Battista. Monastero che fu vitale per oltre un millennio e venne poi soppresso nel 1810, per ordine napoleonico, quando vi erano ancora presenti 10 monache.
La morte e il culto
Nel monastero di Santa Margherita morirono verso il 580 in fama di grande santità.
Non ci è dato sapere con precisione la data della loro morte, ma certamente non morirono insieme, forse a distanza di uno o due anni, l’una dall’altra.
Le due sorelle vennero inumate nel complesso monastico presso Como. Attorno all’anno mille, resosi il luogo poco sicuro per continue incursioni barbare, i corpi vennero traslati nella cattedrale di Santa Maria di Como, nel 1317 vennero posti nell’altare maggiore della cattedrale che ancora oggi è dedicata a queste sante. Nel 1618 una parte delle reliquie venne donata a Piacenza, città di origine delle sante, e attualmente conservate nella Basilica di Sant’Eufemia.
Fonte it.cathopedia.org