Dopo 13 giorni di agonia, ora i soccorritori sono a 2 metri dal piccolo Julen. La speranza ancora è viva. Noi speriamo e preghiamo.
Dopo 13 giorni di agonia, i soccorritori stanno per raggiungere il piccolo Julen, caduto in un pozzo domenica 13 gennaio 2019 vicino a Malaga. I soccorritori ora sono solo ad un paio di metri dal piccolo. Fra poche ore sapremo la verità.
Nei giorni scorsi i lavori sono stati rallentati a causa della composizione del terreno, che in alcuni tratti è formato da roccia e ha richiesto l’intervento della Guardia Civil. Le possibilità reali di trovare il bambino ancora vivo sono molto basse ma noi crediamo e speriamo nei miracoli.
Il soccorso ora è svolto dai minatori, che arrivano dalla regione delle Asturie, stanno lavorando al tunnel calandosi in coppia e lavorando a turni di 40 minuti con bombole e maschere di ossigeno.
Il 22 gennaio un imprevisto aveva rallentato i lavori: i tubi che devono rafforzare e rivestire le pareti del tunnel scavato per fare passare i minatori per arrivare all’angusto pozzo dove si trova il bambino avevano una misura sbagliata e non si adattavano al tunnel scavato.
Le macchine scavatrici hanno dovuto perforare nuovamente il terreno per allargarne il diametro. Quando sembrava dunque di essere a un passo dalla dirittura d’arrivo, nuove complicazioni ritardano il salvataggio che, da giorni, tiene il Paese con il fiato sospeso.
Da quando domenica 13 gennaio è caduto in un pozzo abbandonato, largo 25 centimetri e profondo più di 100 metri, nelle campagne di Totalan, alle porte di Malaga, il bimbo di appena due anni non ha dato segni di vita.
La diretta dei soccorsi
Fonte www.tpi.it – Foto copertina da Asna (EPA/DANIEL PEREZ